Non hanno alcuna intenzione di dimettersi Luca Claudio e Massimo Bordin, i sindaci di Abano e Montegrotto finiti nella bufera nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte tangenti legate al verde pubblico. Indagati per presunta concussione e corruzione, e Bordin anche per turbativa d’asta, hanno convocato una conferenza stampa per ribadire di essere totalmente estranei ai fatti. Claudio ha parlato di una macchinazione ben orchestrata, di persecuzione dei finanzieri e di giustizia ad orologeria. “Quando sarà fatta chiarezza su questa vicenda – ha annunciato Bordin – chiederò i danni e un risarcimento per il danno d’immagine che mi è costata”. Nessuno dei due ha intenzione di rinunciare alla poltrona da sindaco. “Andremo avanti con i nostri mandati – hanno detto – con questa vicenda non abbiamo nulla a che fare e le indagini lo dimostreranno”.
L’indagine, coordinata dal pubblico ministero Federica Baccaglini e legata agli appalti del verde pubblico, sarebbe scattata grazie alle denunce di alcuni imprenditori, stanchi di pagare per ottenere i lavori. In manette è finito l’assessore all’Ambiente di Montegrotto, Ivano Marcolongo, fermato in flagranza di reato, mentre ritirava una presunta tangente da mille euro. Blitz delle Fiamme Gialle nei municipi di Montegrotto e Abano e nelle abitazioni dei due sindaci per sequestrare documenti utili alle indagini.