Questa l’articolata lettera aperta alle istituzioni dei sindacati FILT CGIL – FIT CISL – UILT UIL – UGL FNA – FAISA Cisal – USB

L’intero paese e’ coinvolto dall’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del contagio del covid 19.

Tale emergenza ha sospeso e/o rallentato tutte le realtà produttive della Nazione e giocoforza anche il settore del Trasporto Pubblico Locale di Venezia e del territorio Veneziano anche extraurbano sia di Mare che di Terra, è stato colpito da uno stato di profonda crisi!
Rivolgiamo alle Vostre Eccellenze un Appello ad intervenire in favore dei cittadini di Venezia ed i lavoratori di ACTV spa per garantire un servizio di traporto pubblico locale che possa soddisfare le esigenze di mobilità dei cittadini di Venezia e del Territorio Veneziano in ottemperanza di quanto previsto dalla delibera della regione Veneto del 4 maggio sul TPL e da quanto previsto dal DPCM del 26 aprile, in termini di sicurezza sanitaria per gli utenti e lavoratori , e per assicurare la tenuta della continuità aziendale di ACTV spa che oltre ai problemi economici derivanti dal blocco imposto nella fase 1, sconta i problemi di mancati introiti derivanti “dall’acqua granda” e dalla Mancanza di turisti che perdura da dal 12 novembre.
ACTV spa è l’azienda che opera nel comparto produttivo del TPL che si differenzia dalle altre realtà di TPL, per effetto di avere servizi integrati di navigazione marittima e lagunare integrata con il trasporto terreste, esercito con una flotta di unità navali, bus, e tram ed impianti a fune, che per le loro caratteristiche tecniche, comportano maggiori costi di esercizio rispetto al trasporto intermodale gomma ferro che si può riscontrare nel resto del Paese.
Il lockdown ha comportato una notevole riduzione tendente ad oltre il 70% circa dei passeggeri trasportati, con netto calo dei ricavi a cui si aggiunge l’azzeramento dei turisti di provenienza interna ed internazionale.
Il bilancio preventivo 2020 di ACTV spa redatto in ordine alla sostenibilità economica – finanziaria ed anche in ottemperanza della DL Burlando N. 422/97 per la definizione dei contratti di servizio in relazione al rapporto costi/ricavi di esercizio 65% – 35% vede mancare la parte dei proventi da traffico del 35%.
ACTV spa ha preso provvedimenti eccezionali rimodulando l’organizzazione del servizio sui livelli di servizi essenziali nettamente inferiori ai minimi garantiti, attuati per esempio durante gli scioperi di 24 ore!
I lavoratori di ACTV spa momentaneamente in eccesso dopo aver esaurito le ferie pregresse, sono stati interessati dagli ammortizzatori sociali, la cui durata è garantita solo dal periodo delle 9 settimane CIG COVID disposte dal Governo, ed in attesa di rinnovo col prossimo Decreto in fase di emanazione, in quanto la visibilità del Fondo Bilaterale Nazionale Autoferrotranvieri Internavigatori è limitata a circa n 2 settimane ulteriori di autonomia.
Va aggiunto che se le prime 9 settimane CIG COVID 19 non verranno autorizzate e finanziate dall’INPS attraverso il succitato Fondo Bilaterale, a causa della crisi di liquidità dell’azienda i lavoratori non potranno beneficiare dell’anticipazione da parte di ACTV per le successive settimane di CIG COVID 19, con pesanti ricadute sui dipendenti aumentando lo stato di tensione sociale tra gli stessi !

Le Organizzazioni Sindacali tutti i livelli; le associazioni Datoriali; Astra Anav Afens; e le Istituzioni locali, hanno chiesto al Governo una serie di interventi straordinari mirati ed immediati per evitare pesanti ricadute sui livelli occupazionali, sulla tenuta del servizio e sulla gestione economica delle imprese di trasporto al fine di evitare eventuali default delle aziende!

Il provvedimento inerente la “sterilizzazione” e l’anticipazione dei contributi rinvenienti dal fondo nazionale trasporti non e’ sufficiente per actv, che rischia il default!

In questi giorni a partire dal 4 maggio con l’inizio della FASE 2 ed il riavvio parziale della circolazione delle persone, a cui si è aggiunto il pendolarismo non programmato dei lavoratori negli orari di accesso ed uscita dai luoghi di lavoro, ha visto generalmente ed in particolare nelle ore di punta il mancato rispetto del distanziamento tra i passeggeri e relativo affollamento sui mezzi sia per terra che per mare, a causa di una inadeguata offerta di trasporto messa in campo negli spostamenti sia terrestri che marittimi lagunari di Venezia, dove l’utenza non ha altre alternative al mezzo pubblico!
Si immagini cosa succederà con il ripristino della stagione balneare e dei servizi scolastici all’apertura delle Scuole!

Va riconosciuta la specificità veneziana con una realtà di trasporto pubblico d’acqua, unica al mondo, e che obbliga all’utilizzo del mezzo pubblico e che ha il centro storico fuori dalla città di terraferma, che costringe ad un pendolarismo in entrata ed in uscita che non ha alternativa all’utilizzo del mezzo pubblico.

L’offerta di TPL messa in campo attraverso ACTV spa dall’Ente Locale è subordinata alle perdite ingenti dei ricavi da traffico per la considerevole riduzione di passeggeri trasportati, dai costi insorgenti inerenti le sanificazioni dei mezzi acquei e di terra, nonché dalle giuste norme legislative inerenti il mantenimento del distanziamento sociale a bordo dei mezzi per prevenire ed evitare il contagio dei passeggeri

Si ritiene pertanto che il diritto alla mobilità e la garanzia della sicurezza anche sanitaria dei cittadini utenti e dei lavoratori obblighi ad andare oltre le questioni di bilancio da qui la necessità di chiedere un intervento degli enti in indirizzo per riconoscere questa specificità.
La situazione sopra descritta è riferita all’attualità odierna, ed in previsione di quanto potrà accadere riguardo alla circolazione delle persone, per altro già notevole per le ragioni sopra descritte , dopo il 18 maggio, ed alla fine del Lock Down con la ripresa completa delle attività produttive occorrerà, riattivare i servizi di ACTV spa per garantire in modo contestuale:

Il diritto alla salute dei passeggeri ed operatori, il soddisfacimento della reale domanda di trasporto dei passeggeri, ma sopratutto la sostenibilita’ economica e finanziaria dei bilanci di Actv spa.

In ragione di quanto sopra si evidenzia che i fondi aggiuntivi governativi, come riportato dai media, pari a forse Euro 600 milioni previsti per il TPL non sarebbero sufficienti soprattutto nella distribuzione pro quota per il TPL di Venezia.
Infatti Comune e Città Metropolitana per garantire i servizi all’utenza cittadina hanno surrogato, la carenza delle risorse economiche provenienti dai trasferimenti del Fondo Nazionale Trasporti ridistribuite dalla Regione Veneto, con i ricavi da traffico TPL sulle presenze turistiche che altrimenti non avrebbe consentito un servizio sostenibile per i cittadini di Venezia!
Pertanto con la presente chiediamo al Governo alla Regione alla Città Metropolitana di attivarsi immediatamente per rinvenire le risorse economico finanziarie, anche legate ad un eventuale sostegno per il turismo, al fine di colmare il differenziale tra i costi cessanti e sorgenti ed i mancati ricavi, per ACTV spa in considerazione della specificità lagunare costituita dal TPL Veneziano, al fine di riprogrammare per i cittadini di Venezia insulare e terrestre la fruizione di un servizio di mobilità che possa definirsi tale! E’ necessario che termini lo scarica barile istituzionale e che ognuno si assuma le sue responsabilità, il governo finanzi il TPL con risorse adeguate, la Regione nella ripartizione riconosca la specificità veneziana e metta anche risorse proprie in favore del TPL e il Comune di Venezia finanzi ACTV con il sistema tariffario riferite alle quote ordinarie e turistiche del 2020.

Il TPL e’ un diritto costituzionale e il mantenimento delle condizioni sanitarie e’ un obbligo a tutela degli utenti e dei lavoratori. 

Chiediamo a tutti, ed in particolare al Prefetto di Venezia anche nell’ottica di prevenire eventuali criticità di ordine pubblico, in fine di attivarsi per garantire i livelli di servizio di Trasporto Pubblico Locale ai cittadini di Venezia  previsti dalle ordinanze; per garantire la ripartenza dello sviluppo socio economico ed industriale del Territorio Metropolitano; per assicurare i livelli di occupazione e salario dei dipendenti di ACTV spa che assieme alla stessa  azienda rappresenta un patrimonio di alto valore per la comunità! In mancanza di risposte e soluzioni ci riserviamo di avviare la mobilitazione dei lavoratori per garantire la mobilità e le condizioni di sicurezza sanitaria dei lavoratori e degli utenti .