LINEE GENERALI DI MANDATO 2018 – 2023

1. POLITICHE SOCIALI 1.1 La Sicurezza Sociale
Parlando di progetti a favore della famiglia, riteniamo imprescindibile e doveroso svolgere questa premessa: Le persone che compongono una comunità, soprattutto i soggetti più deboli come anziani, donne, bambini e disabili devono poter sentirsi liberi di circolare, senza alcuna paura, in tutto il territorio comunale. In questo senso, ci impegneremo affinché a Treviso non esistano zone franche alla merce’ di spacciatori, prostitute, tossico e alcoldipendenti o aree in cui, di sera, le persone si vedano costrette a barricarsi in casa. Il nostro disegno a favore delle famiglie trevigiane parte dal presupposto che la Città torni a essere completamente sicura perché’, al di là di sterili dati statistici, quello che ci sta a cuore è la sicurezza dei nostri cittadini.

1.2 La Famiglia
Il nostro programma ha come principio ispiratore la promozione e la tutela della famiglia, intesa come “nucleo fondante della nostra società, costituita dall’unione di un uomo ed una donna”, come si evince dalla costituzione” e in particolare dei suoi componenti più deboli come i minori, gli anziani, i disabili e le coppie separate o divorziate per i quali il comune si impegnerà ad affrontare e risolverne le problematiche con il coinvolgimento e la partecipazione attiva dell’intero nucleo familiare. La prima emergenza da gestire è certamente quella inerente la maternità, e il conseguente calo demografico, che dovrà essere affrontata su due versanti: da un lato con il sostegno economico e di servizi per chi sceglie di essere genitore e di avere un secondo figlio, dall’altro dando la possibilità alle giovani coppie di beneficiare di alloggi a canoni calmierati. Le nostre iniziative a sostegno della famiglia: ? Bando per giovani coppie per affitto in alloggio su struttura comunale (recupero edilizio da parte di imprese private) con patto di futura vendita; ? Bando dedicato a genitori separati/divorziati per l’assegnazione di alloggi a canone calmierato allo scopo di offrire loro l’opportunità di stare con i propri figli in un ambiente dignitoso; ? Sconto acquisto pannolini ed eventuale distribuzione tramite farmacie; ? Registro comunale BABY SITTER per assistenza qualificata certificata; ? Particolare attenzione e supporto alle famiglie che assistono in casa persone non autosufficienti; ? Maggiore presenza di operatori sulle strade; riteniamo importante che l’operatore/educatore del servizio sociale comunale debba trascorrere più tempo tra la gente per ascoltare i problemi della comunità e capire quindi come prevenirne le problematiche sociali; ? Creazione di spazi di ascolto tutelati, in accordo con le associazioni ed i competenti organi, in modo da permettere alle famiglie in difficoltà di esporre le proprie problematiche e al comune di costruire un progetto condiviso volto alla loro risoluzione; ? Particolare attenzione ai genitori separati, a tutela della maternità ma anche ai padri che troppo spesso si trovano nella difficoltà di vedere in modo programmato i propri figli.

1.3 Il sostegno alle persone e alle famiglie in difficoltà

? Creeremo una rete tra le associazioni di volontariato e le istituzioni affinché ci vengano segnalate le persone che per dignità non chiedono aiuto, in primis gli anziani. Questa rete sarà coordinata da un consigliere comunale delegato alle tematiche della famiglia.

? Tenuto conto che negli ultimi anni la crisi economica ha duramente colpito il tessuto sociale della nostra città, aumentando le richieste di aiuto al comune e, nello specifico, all’assistenza sociale, riteniamo indispensabile che i singoli o le famiglie che ricevono il sostegno economico dal comune debbano, per quanto nelle loro capacità, svolgere un’attività a favore della collettività. Per questo andremo a modificare il “ Regolamento per l’erogazione di interventi di sostegno per cittadini in condizioni di disagio socio/economico” affinché’ la persona diventi partecipe dell’azione di recupero sociale, prevedendo che la stessa presti la propria attività a favore della comunità locale tramite accordi stipulati dal comune con associazioni di volontariato dove poter svolgere l’attività stessa. Il progetto, personalizzato, dovrà contenere le modalità dell’impegno dell’interessato che non si configurerà in alcun modo come prestazione di lavoro. Grazie anche a questa iniziativa, il comune sarà in grado di verificare se lo stato di bisogno o di indigenza sia derivato dalla crisi economica e/o ad altre cause contingenti non imputabili alla persona o al nucleo familiare, oppure alla scarsa propensione ad affrontare il mondo del lavoro. In quest’ultimo caso, l’amministrazione provvederà a sospendere il sostegno alla persona che si rifiuti di collaborare attivamente al proprio reinserimento sociale. Preso atto che la maggior richiesta di sostegno rivolta ai servizi sociali è quella dell’accesso ad un alloggio comunale, riteniamo che chi già fruisce di un alloggio non possa ricevere per intero l’eventuale contributo comunale, ma che lo stesso debba essere ridotto di 1/3 a favore di altre famiglie in difficoltà che ogni mese devono pagare canoni di affitto proibitivi in rapporto alle loro entrate economiche. ? Particolare attenzione verrà posta sulla condizione dei genitori separati, soprattutto alla parte che, dovendo spesso abbandonare la propria abitazione, a favore del coniuge e figli, si trova costretta a vivere in strada, o comunque in situazioni di estremo disagio. La qualità e l’efficacia di ogni intervento a livello territoriale dovrà essere costantemente monitorata: a tal scopo introdurremo la sperimentazione di modelli di valutazione dell’impatto familiare dei provvedimenti attuati per poter eventualmente rivedere e migliorare le politiche adottate in base ai risultati raggiunti. Nella convinzione che ricevere quanto serve per sopravvivere come ‘assistito’ ed essere, invece, protagonista della propria vita costituiscano due dimensioni profondamente diverse, lavoreremo parallelamente alle suddette iniziative per mettere in atto politiche per favorire un tessuto produttivo ed imprenditoriale in grado di consentire, ad ognuno, di creare con soddisfazione il proprio futuro.

1.4 La prevenzione del Disagio Minorile
La prevenzione del disagio giovanile è un tema prioritario ed estremamente delicato che merita di essere gestito da un unico assessorato che assuma, oltre alla delega alla famiglia, anche quella agli asili nido e alle scuole materne, alla pubblica istruzione e alla condizione giovanile. Questo permetterà di svolgere una politica coordinata sui giovani, ad ampio spettro, e di impiegare al meglio il denaro pubblico. Andremo a stipulare un accordo con l’USL., gli istituti comprensivi e l’Amministrazione comunale per prevenire il disagio sociale e la dispersione scolastica. L’obiettivo sarà quello di redigere progetti tarati sulle singole esigenze di ogni adolescente in difficoltà, coinvolgendo in modo attivo la famiglia, attraverso l’istituzione di un osservatorio operativo in ogni quartiere, coordinato dall’amministrazione comunale, dove vi saranno rappresentati della parrocchia, del volontariato e delle associazioni sportive.

1.5 la Centralità del Quartiere ed il ritorno alla Solidarietà Attiva
Il comune si avvarrà dell’istituzione dell’Osservatorio operativo sia per monitorare le famiglie assistite, sia per raccogliere segnalazioni di singole persone e famiglie in difficoltà di cui, finora, non vi sia alcun rapporto di disagio sociale.

Il nostro ambizioso obiettivo è quello di sostenere i quartieri affinché’ essi possano tornare ad essere il centro pulsante della collettività e non solo una “area dormitorio”; una sfida che potrà essere vinta solo con l’aiuto di tutta la Comunità. Sarà quindi nostro compito sostenere e coordinare tutte le iniziative delle parrocchie e delle associazioni di quartiere atte a mantenere o ripristinare luoghi di aggregazione ed i progetti che si caratterizzino come una comunità solidale e aperta. In particolare, favoriremo la nascita di ambienti protetti, in tutti i quartieri, dove i giovani possano ritrovarsi, non solo per svolgere attività ricreative o sportive, ma anche semplicemente per incontrarsi. La nostra volontà è che a Treviso l’attuale “Controllo di vicinato” sia sostituito dalla “Solidarietà di vicinato”: riteniamo, infatti, che il miglior controllo del territorio nasca dal sapere chi abita accanto e da tornare a praticare la solidarietà tra vicini. Sarà nostro compito, attraverso varie iniziative, fare in modo che gli abitanti dei quartieri migliorino le loro inter-relazioni, che aumentino i gesti di solidarietà soprattutto l’aiuto all’anziano o al proprio vicino. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario che l’Amministrazione sia il punto di riferimento della rete di solidarietà e del volontariato, che non può certo colmare le carenze istituzionali se lasciato solo in questo delicato compito.

1.6 I Parchi come luogo di inclusione
Ci impegniamo a ridare centralità ai parchi pubblici come luoghi d’inclusione rendendoli accessibili a tutte le persone, in totale sicurezza, soprattutto ai soggetti più deboli come bambini, anziani e disabili. Il primo luogo “simbolo” che tornerà ad essere vissuto dai trevigiani saranno i giardini di Sant’Andrea, nel centro storico, dove realizzeremo un parco sensoriale: giostre adatte ai bimbi con disabilità, aree gioco per ragazzi, zone dedicate alla stimolazione olfattiva-auditiva-tattile e alla cromoterapia tramite essenze floreali, ecc… Si sostituirà cos’ quello che oggi è frutto del permissivismo dell’attuale Amministrazione: ubriachi, spacciatori e baby gang che spadroneggiano nelll’area, rendendo marginale ed insicura una delle zone più centrali di Treviso. . A seguire, programmeremo altri interventi che riguarderanno almeno tre parchi di quartiere che, grazie ad interventi appropriati, diventeranno a loro volta parchi inclusivi aperti a tutti i cittadini.

1.7 Disabilità e difficoltà motorie
Il tema della disabilità deve essere affrontato nella sua globalità e non, come accade oggi, suddiviso per competenze istituzionali, scolastiche, lavorative, di mobilità; tale progettualità deve saper guardare lontano per costruire un futuro senza barriere di alcun genere. A tal fine, costituiremo un tavolo comune, composto dalle istituzioni, dai volontari e dalle famiglie e istituiremo all’interno dell’amministrazione comunale la figura del “disability manager” che avrà non solo il compito di rendere accessibili, per quanto possibile, le realtà esistenti (es. Le mura cittadine), ma soprattutto estendere sempre più l’accessibilità dei luoghi e dei percorsi cittadini alle persone disabili, anziane, mamme bambini. La nostra priorità sarà quindi, quella di rendere progressivamente Treviso davvero accessibile a tutti i cittadini. Ci impegniamo, inoltre, ad erogare contributi a favore delle associazioni di volontariato che operano in campo socio-sanitario, in base alla validità dei progetti presentati e quindi in base alle iniziative che verranno poste in essere a favore dei cittadini.

1.8 Gli Asili Nido – Scuole per l’infanzia
Andremo a favorire la promozione e il sostegno dei servizi per l’infanzia, riconoscendo ad essi una fondamentale azione educativa, sociale e di interesse pubblico, funzionale all’espansione e alla qualificazione dell’offerta formativa in tutto il territorio comunale. Per raggiungere questo obiettivo, dovremo innanzitutto tutelare il servizio indispensabile che nel territorio comunale svolgono le 18 scuole paritarie e i 7 nidi convenzionati che assicurano alle famiglie trevigiane progetti educativi di alta professionalità nell’ambito della prima infanzia. Ci impegneremo quindi a: ? Ripristinare le risorse economiche stanziate negli anni 2013 e 2014 sia per le scuole dell’infanzia che per i nidi integrati; ? Predisporre, attraverso ricognizioni mirate alla verifica dello stato delle strutture che ospitano i servizi educativi di prima infanzia, sia comunali che paritarie, un piano di sostegno per l’adeguamento alle normative in materia di sicurezza sul lavoro e degli ambienti; ? Favorire, per i nidi e le scuole dell’infanzia comunali, la possibilità di ampliare ulteriormente l’orario di frequenza pomeridiano, permettendo così ai genitori di lasciare i loro bambini in un contesto sicuro e protetto senza doversi preoccupare, con ulteriori aggravi economici, di gestire le ore successive alla fine dell’attività scolastica; ? Promuovere e sostenere anche nelle scuole dell’infanzia paritarie e relativi nidi l’apertura nei mesi estivi con progetti educativi mirati di “Estate insieme”; ? Organizzare servizi a carattere educativo, ludico e ricreativo per offrire un’ulteriore possibilità ai genitori lavoratori di far fronte alle difficoltà organizzative che possono nascere nei periodi non contemplati dal calendario scolastico, quali le vacanze natalizie, pasquali ed estive. I bambini avranno modo così di partecipare ad attività piacevoli e divertenti, in compagnia di amici che già conoscono, organizzate con personale qualificato nelle abituali strutture scolastiche, mentre i loro genitori potranno confidare nella sicurezza offerta dall’organizzazione dei servizi comunali; ? Applicare alle rette dei servizi scolastici ulteriori agevolazioni a sostegno delle famiglie in difficoltà; ? Rafforzare la collaborazione con le scuole paritarie attraverso la messa in rete di tutte le risorse cittadine, lavorando insieme per raggiungere l’obiettivo comune che è lo sviluppo ottimale del bambino e del contesto familiare in cui vive; ? Implementare processi di integrazione sociale e culturale a sostegno dei bambini diversamente abili, intensificando la formazione del personale educatore ed insegnante di supporto e i rapporti con le strutture sanitarie per gli aspetti preventivi e riabilitativi, con particolare riguardo alla fascia 0 – 6 anni; ? Sviluppare tutte quelle attività ed iniziative che consentiranno ai bambini di crescere in una “città amica” favorendo la socializzazione.

1.9 La violenza sulle Donne
Se le vessazioni e le violenze sono sempre da contrastare e condannare con fermezza, ci impegneremo in particolar modo per fermare quelle che colpiscono le donne. Non è ammissibile che esse siano oggetto di stalking o violenza domestica e soprattutto che, quando hanno il coraggio di denunciare la propria situazione, non trovino adeguato sostegno o peggio, vengano lasciate sole. A nostro parere, c’è l’esigenza di iniziare a svolgere una profonda campagna educativa, a partire dalle scuole, che veda coinvolti le famiglie, l’Azienda ULSS 2, le forze dell’ordine e le associazioni di volontariato che già operano su questo fronte. Particolare attenzione e sostegno devono esser dati anche ai figli delle donne oggetto di violenza che purtroppo, assistono impotenti a gravi situazioni familiari, quando non ne sono essi stessi vittime.

Senza volerci sostituire all’azione meritevole di associazioni già attive in tal senso, agiremo per diventare un ulteriore supporto, coordinando, insieme alle altre istituzioni, il sostegno alle donne dopo il primo intervento effettuato da “Telefono Rosa” o dalle Forze dell’Ordine. Riteniamo, inoltre, indispensabile individuare spazi di pronta accoglienza, anche sovra comunali, per le donne che vengono a trovarsi in situazione di grave difficoltà. Troppe spesso è proprio la “nostra vicina di casa” a subire vessazioni inimmaginabili che, senza la certezza di un rifugio sicuro e riservato, difficilmente riuscirebbe a denunciare i propri disagi.

1.10 La Terza Età
Il 20% della popolazione è ultrasessantacinquenne e di questo il 35% è non autosufficiente. Questo dato, insieme al fenomeno dell’assottigliamento della rete parentale, fa capire come la condizione delle persone della terza età sia oggi diventata una priorità critica. Il nostro obiettivo è quello di aiutare questa delicata fascia della popolazione, anche attraverso il coordinamento con le famiglie stesse, L’Azienda ULSS 2 e tutte le altre forze in essere sia pubbliche che private, affinché’ gli anziani possano rimanere nella propria abitazione il più a lungo possibile e non siano costretti a rinunciare alla serenità familiare, se non nel caso di una sopravvenuta grave non autosufficienza. Per questo motivo sarà nostra priorità svolgere un attento studio per comprendere quali siano le necessità delle persone anziane che vivono ancora in casa da sole e come, quindi, rispondere in modo efficace ai loro problemi. In particolare, ci impegneremo con la Regione Veneto affinché’ vengano resi operativi i 22 posti letto dell’”Ospedale di Comunità” a suo tempo richiesti dall’I.S.R.A.A. alla direzione dell’AULSS 2, che aveva già effettuato le ispezioni del caso ed approvato in via preliminare 10 posti presso la residenza “Menegazzi”. Tali posti letto permettono agli anziani dimessi dall’ospedale, dopo il periodo di fase acuta, di trascorrere il periodo necessario al recupero della piena autosufficienza (o ai familiari di organizzare un percorso adeguato alle loro esigenze) in una struttura che garantisca un livello di assistenza paritario a quello ospedaliero. Oggi questi 22 posti sono in carico all’A.U.S.S.L. 2 con un costo giornaliero di circa 500 € al giorno, cifra che diminuirebbe a soli 144 euro se fossero gestiti dall’I.S.R.A.A., come da tabella regionale. Inoltre, I.S.R.A.A. dispone di altri 10 posti letto definiti “polo ospedaliero” che vengono gestiti come assegnazione dall’A.U.L.S.S. 2 con pacchetti, anche rinnovabili, di 30 giorni, con lo stesso rimborso regionale previsto per gli ospiti della RSA. Tali misure, rientrano nella consapevolezza che la persona anziana spesso non trova una corretta assistenza in un luogo, quale l’ospedale, dedicato solo all’acuzie. L’anziano necessita, invece, di un accompagnamento dolce, che la casa di cura, per come oggi è strutturata, non può dare. Sarà, inoltre, nostra cura promuovere aggregazioni di persone che scelgano di vivere in alloggi di tipologia “social housing”, ritenendo che questa esperienza, sia positiva sia per l’accesso facilitato alla casa, sia per la possibilità di aumento delle relazioni tra le persone. Sempre per favorire una maggiore socializzazione, andremo a valutare se, con l’aiuto del volontariato e della Caritas, sarà possibile istituire a Treviso, una mensa dove le persone anziane, non assistite dal comune, possano ritrovarsi a pranzare tutte assieme, e non nella solitudine della propria abitazione; mensa che potrebbe essere aperta anche agli studenti. Tale costo non dovrebbe gravare sulla collettività, in quanto l’approvvigionamento dei generi alimentari verrebbe fornito dalle donazioni dei supermercati e dal lavoro prestato da volontari. Infine, va ripensata anche la funzione dei centri anziani, sempre meno frequentati, che potrebbero diventare un punto di riferimento importante per i quartieri, ampliata anche ad altre fasce della popolazione e dove gli anziani stessi potrebbero mettere a disposizione le loro capacità, a favore di progetti per la comunità.

1.11 I Giovani
Riteniamo che l’amministrazione comunale debba favorire in tutti i modi attività di aggregazione e progetti formativi-culturali finalizzati alla crescita umana e lavorativa dei giovani trevigiani. Ci impegneremo quindi a: ? Creare centri di aggregazione per preadolescenti all’interno dei quartieri/parrocchie in collaborazione con le associazioni di volontariato che periodicamente si interfacceranno, per essere maggiormente incisivi con il comune; ? Rivitalizzare il progetto giovani organizzando iniziative che coinvolgano la scuola e la cittadinanza; ? Favorire la nascita di centri di cultura e luoghi dove i giovani possano ritrovarsi per svolgere attività artistiche (musica, pittura, recitazione…), organizzare convegni, ecc..; ? Creare uno sportello Europa coordinato dal comune per dare ai giovani l’opportunità di fare esperienze di studio/lavoro all’estero ? Istituire borse di studio post universitarie (master), erogate in base al reddito e al merito scolastico secondo il principio del “circolo virtuoso”; il beneficiario le “rimborserà”, infatti, alla collettività’, mettendo a disposizione dell’amministrazione o delle associazioni di volontariato convenzionate, le nuove esperienze e competenze acquisite.

1.12 Le Cooperative Sociali
In seguito della crisi economica, le cooperative sociali (in particolar modo “Solidarietà” ed “Alternativa”) hanno ricoperto un ruolo fondamentale a supporto dei comuni per il sostegno o l’inserimento di persone in difficoltà socioeconomiche o in situazione di disagio a causa di un passato da alcolista, da tossicodipendenza o con improvvisa perdita di lavoro, con età di difficile ricollocamento.
In tal senso, ci impegneremo a collaborare attivamente per la proposizione di progetti finanziati a livello regionale, nazionale e europeo per far emergere un modello di welfare generativo che sarà baluardo portante del futuro della nostra comunità.

1.13 L’immigrazione
Nel 2017, per la prima volta gli stranieri in Veneto sono in calo del 2,5% rispetto al 2016, (in valore assoluto di circa 12mila persone), perché’ molti decidono di lasciare il nostro paese e recarsi in altri paesi del nord Europa (Svizzera, Norvegia, Germania, Francia, ecc.), alla ricerca di lavoro, stabilità economica e agevolazioni date dal welfare della quella nazione oppure per tornare nel paese d’origine e godersi i risparmi guadagnati negli anni di lavoro nel nostro territorio. Oggi la nuova emergenza è costituita dai “richiedenti asilo/rifugiati”, ovvero quel fenomeno migratorio, per la maggior parte economico, che non ha nulla a che vedere con lo status di profugo di guerra, persone inviate dal Governo nei Centri di accoglienza dei vari comuni, una cui parte si evidenzia per una condotta mirata allo spaccio di stupefacenti ed all’accattonaggio, contribuendo all’aumento esponenziale del disagio e della perdita di sicurezza che caratterizzano i nostri quartieri. L’attuale Amministrazione, asservita al governo in essere, ha rilasciato colpevolmente a questi immigrati richiedenti asilo, circa mille carte d’identità, dando loro il diritto di usufruire dell’assistenza e dei servizi comunali, al contrario di chi ha ottenuto realmente lo status di profugo, costretto all’indigenza. Una situazione paradossale, a cui si aggiunge il delicato tema delle cooperative che sono pagate per accogliere gli immigrati, ma che troppo spesso sono addirittura carenti anche nel semplice accudimento e nell’offrire le minime condizioni igienico-sanitario alle persone ospitate.

Sarà nostro obbiettivo primario, per quanto nelle nostre competenze, impedire nuovi arrivi di immigrati richiedenti asilo, ma soprattutto obbligare le cooperative ed i privati che gli accolgono ad assumersi le proprie responsabilità, ricevendo i contributi solo a fronte quindi di un serio “patto sociale con l’amministrazione” che preveda un impegno progettuale volto ad integrare attivamente e virtuosamente gli immigrati nel contesto sociale cittadino. Tale politica dovrà impedire, inoltre, che i soggetti più facinorosi vengano semplicemente allontanati dalle cooperative che li ospitano, costringendoli all’accattonaggio, e scaricando così il problema sui comuni e la collettività.
2. SCUOLA
A fronte dei recenti fenomeni sociali, riteniamo necessario riorganizzare territorialmente ed in modo più razionale gli istituti comprensivi, ed il relativo sistema di trasporto, in accordo con i dirigenti scolastici e con le associazioni/comitati dei genitori. Riteniamo che, come la famiglia, la scuola ricopra un ruolo educativo fondamentale all’interno della nostra società e che per questo attraverso le sue funzioni debba condividere e favorire quelli che sono i valori della comunità alla quale appartiene. Ci impegneremo quindi a: ? Essendo la scuola il luogo privilegiato per intercettare eventuali bisogni/disagi/bullismo dei bambini/adolescenti/famiglie, istituire un tavolo di lavoro tra Comune, A.U.L.S.S. 2 e scuole al fine di realizzare un’azione condivisa che consenta di trovare soluzioni per gli stati di disagio. Particolare attenzione sarà rivolta al corretto uso dei social, coinvolgendo in maniera attiva anche le famiglie; ? Mettere in campo contributi economici per realizzare progetti in ambito scolastico per lo sviluppo della persona a 360°: dallo sport come scuola di vita sino ad attività volte a stimolare la mente e le inclinazioni artistiche dei bambini (musica, pittura…), anche con funzioni orientative, come tornei tra istituti, concerti e mostre. In tal senso, per esempio, continueremo a finanziare il progetto per le scuole medie “scuola manualità” perché’ riteniamo fondamentale far comprendere ai giovani l’importanza del lavoro manuale. ? Fin dalle primarie, attiveremo progetti di educazione finanziaria condivisi con la scuola allo scopo di educare i bambini ad una maggiore consapevolezza sul valore del denaro. ? Ritenendo che l’educazione civica non vada predicata ma attuata, andremo a proporre una convenzione con l’ufficio scolastico provinciale affinché’ i giovani delle scuole di secondo grado frequentino corsi gratuiti di primo soccorso che diano diritto ai crediti formativi. In questo modo il nostro territorio beneficerà’ di un consistente numero di persone preparate a prestare soccorso in casi di emergenza.
3. ALLOGGI E.R.P.
Negli ultimi cinque anni sono stati assegnati innumerevoli alloggi E.R.P. (Edilizia Residenziale Pubblica) cd Case popolari, con la formula dell’emergenza abitativa provvisoria, non tenendo conto delle graduatorie comunali, con assegnazioni effettuate a completa discrezione dell’attuale amministrazione. Come obbiettivo di mandato, ci impegniamo ad effettuare precise verifiche sugli assegnatari di alloggi in emergenza abitativa provvisoria, al fine di accertare le reali condizioni economiche. I bandi per le nuove assegnazioni, oltre a tener conto dell’anzianità di residenza come previsto dalla legislazione regionale, dovranno valutare anche lo storico contributivo e l’affitto realmente pagato. Dovrà anche essere effettuata un’indagine per individuare specifiche problematiche al fine di emanare dei bandi speciali per specifiche esigenze (es. Sfrattati, pignorati e disoccupati posti in condizione di indigenza dalla crisi economica), esaminando lo storico contributivo di tutti gli elementi del nucleo familiare.
4. SPORT
Riteniamo che la delega dell’assessorato allo sport sia di primaria importanza per la comunità, in quanto da considerarsi non solo attività fisica che contribuisce al mantenimento in buona salute del nostro corpo, bensì perché leva fondamentale di socializzazione e insegnamento, soprattutto per i più giovani. Lo sport è uno dei mezzi fondamentali per apprendere il vivere sociale; chi lo pratica impara a rispettare le regole, le decisioni dell’arbitro (anche se non si condividono), la disciplina e la fatica data dagli allenamenti, il gioco di squadra, ed allo stesso tempo insegna a gioire delle vittorie, ma anche ad avere coscienza che la sconfitta fa parte del gioco e della vita. Nel nostro programma, lo sport sarà un tassello fondamentale a supporto delle politiche di prevenzione del disagio e di inclusione dei giovani, nonché della loro corretta crescita psico-fisica. La nostra priorità sarà di: ? Coinvolgere il maggior numero possibile di giovani nello sport; per questo chiederemo la collaborazione della scuola attraverso specifici progetti, partendo dalle scuole elementari con le quali realizzeremo iniziative condivise tese a introdurre, in continuità con l’ambiente scolastico, gruppi per l’attività sportiva pomeridiana (sulla scorta dell’ottima esperienza dei GASP). Riteniamo che queste iniziative siano socialmente inclusive in quanto daranno l’opportunità a molti ragazzi di svolgere attività sportive a costi contenuti, aspetto di non secondario in questo momento di difficile congiuntura economica. Coinvolgendo le associazioni sportive del territorio, molti giovani che diversamente non si avvicinerebbero alle discipline sportive potranno così trovare più facile accesso al mondo dello sport. ? Collaborare con tutte le associazioni sportive che promuovono lo sport tra i minori per attuare in particolare progetti inclusivi rivolti ai giovani dei diversi quartieri cittadini. ? Promuovere, in coerenza con il ruolo che Treviso ha sempre ricoperto nel passato come Città all’avanguardia nella sperimentazione di attività sociali e sportive, la pratica di attività di sviluppo del senso motorio del bambino in età infantile, da 0 –a6 anni, coinvolgendo genitori ed insegnanti. ? Nella medesima ottica, provvederemo ad ampliare l’offerta sportiva per la terza età, promuovendo specifiche attività motorie presso i diversi centri anziani cittadini. ? Definiremo i contributi alle associazioni sportive sia in base al numero dei tesserati, sia in dase alle iniziative rivolte a favore dei quartieri cittadini. Sarà sottoscritto un protocollo con le associazioni sportive del territorio volto alla promozione congiunta di tutti gli sport e di tutte le realtà associative, con lo scopo primario di ascoltare e recepire i suggerimenti, valorizzando particolarmente quelle discipline sportive che, per minor attenzione mediatica, vengono a torto considerate “minori”, ma che consentono, offrendo la possibilità di sviluppare le più diverse attitudini e qualità fisiche, di incontrare il favore anche di quelle persone che, non essendo attratte dalle discipline “di massa”, finirebbero per non praticare alcuna attività sportiva. ? Promuoveremo incontri pubblici, come “Sport in piazza”, per dare l’opportunità ai cittadini, soprattutto ai più giovani, di cimentarsi in più discipline sportive possibili, promuovendo ed incentivando la collaborazione tra le società sportive. Tutte le iniziative sopra citate, vedranno il coinvolgimento anche dei ragazzi con disabilità, per noi modelli di riferimento per la volontà e la tenacia dimostrate nell’ottenere grandi successi. In tal senso provvederemo a realizzare particolari collaborazioni, anche attraverso l’erogazione di contributi dedicati, con quelle associazioni sportive che presenteranno progetti specifici per l’attivita’ sportiva di persone disabili. Inoltre, la promozione dello sport in tutte le sue eccezioni, non può prescindere dal garantire adeguati spazi in cui praticarlo. Ci impegniamo pertanto a:

? Svolgere un attento monitoraggio di tutti gli impianti sportivi comunali per stimare gli interventi necessari, l’urgenza ed i costi degli stessi, consapevoli che da troppi anni molti di essi versano in condizioni critiche. Sarà pertanto prioritario per la nostra amministrazione salvaguardare e implementare la fruibilità delle strutture sportive, trovando sinergie con le associazioni del territorio, anche attraverso l’affidamento diretto della gestione delle strutture. ? Realizzare la copertura dello stadio comunale di rugby di Monigo, valutando anche il costo anche per un suo eventuale ampliamento, affinché’ Treviso possa ospitare partite della squadra nazionale, di cui molti trevigiani hanno con orgoglio indossato la maglia. ? Riqualificare il palazzetto del CONI di viale Vittorio Veneto con un progetto che porti o all’attuazione in tempi rapidi di una profonda ristrutturazione o alla sua ricostruzione ex novo dotandolo di ampio parcheggio. Garantiamo in ogni caso che il palazzetto continuerà ad essere destinato alle società che operano negli sport considerati, a torto, minori, e che invece noi reputiamo fondamentale incentivare. ? Rendere fruibili, al massimo delle possibilità orarie, tutte le strutture sportive comunali, andando anche a sanare situazioni gravi, come quella, riguardante il campo di calcio di via San Bartolomeo, il cui terreno si allaga al minimo accenno di pioggia ? Favorire progetti di riqualificazione e di integrazione di funzioni dello Stadio di calcio “Omobono Tenni”, tesi alla ricerca di una corretta gestione che possa utilizzare in maniera più continuativa la struttura. ? Sostenere le grandi manifestazioni sportive come la “Gran fondo Pinarello”, la “Treviso Marathon”, la tappa del giro d’Italia ed il trofeo mini rugby “Città di Treviso” in quanto li riteniamo momenti importanti per lo sport e la sua promozione, per la socializzazione dei nostri cittadini, nonché’ una grande occasione per promuovere la nostra città.

5. SICUREZZA – POLIZIA LOCALE
Riteniamo la polizia locale un settore essenziale per il bene comune che merita un comandante a tempo pieno senza ulteriori incarichi dirigenziali se non attinenti ad attività della polizia locale stessa; in tal senso ribadiamo sin da ora che la nostra compagine sosterrà politicamente il delicato lavoro della polizia locale, stando sempre al fianco dei suoi addetti e operatori. Quanto accaduto in questi ultimi 5 anni ha reso evidente la necessità di riorganizzare il comando, in particolare mettendo in atto i seguenti accorgimenti e attività: ? Le attività di ufficio dovranno essere svolte da personale amministrativo affinché gli agenti possano dedicarsi alle attività ‘tipiche’ (presidi fissi, servizio di pattuglia, polizia giudiziaria ecc.); ? Reintrodurremo la figura del vigile di quartiere, che dovrà rappresentare una presenza costante dell’amministrazione nei quartieri, in quanto la riteniamo un punto di riferimento essenziale per poter contare sulla collaborazione attiva dei cittadini in merito alla sicurezza; ? Saranno avviate attività formative affinché gli agenti possano svolgere in sicurezza e con cognizione di causa le proprie funzioni; ? Sosterremo anche giuridicamente gli operatori della polizia locale, ad esempio finanziando o cofinanziando assicurazioni professionali e/o da responsabilità civile; ? Punteremo sulla “sicurezza integrata”, cioè l’insieme degli interventi assicurati dallo stato, dalle regioni, dalle province autonome, dagli enti locali e da altri soggetti istituzionali, al fine di concorrere, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze e responsabilità, alla promozione e all’attuazione di un sistema unitario e integrato di sicurezza per il benessere delle comunità;
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? Utilizzeremo tutti gli strumenti normativi più recenti al fine di ottimizzare la collaborazione tra comune/polizia locale e le forze dell’ordine (come previsto dalla recente legge n. 48/2017); in tal senso andranno reperiti i fondi attraverso la partecipazione ai bandi regionali, statali ed europei; ? Attueremo politiche di sicurezza urbana, volte a garantire un maggior decoro e vivibilità della città; ? Al fine di prevenire il degrado, attueremo un piano di revisione dell’illuminazione pubblica della città in quanto ci sono zone in cui l’illuminazione manca (per es. Via Pisa, zona p. zzetta s. Andrea), mentre in altre, l’impianto è obsoleto e da rifare; ? Andrà ottimizzata e resa efficace la collaborazione con i cittadini, migliorando la comunicazione ad esempio attraverso lo sviluppo di una ‘app’ che possa facilitare e accelerare le segnalazioni alla polizia locale o alle forze dell’ordine; ? Verranno presidiati i parchi pubblici, anche sfruttando il controllo di volontariato; ? Acuiremo la lotta all’abbandono dei rifiuti utilizzando gli ‘eco vigili’ in convenzione con Contarina; ? Verranno educati e se necessario sanzionati i proprietari di animali domestici che sporchino la pubblica via; ? Andranno perseguiti accattoni, parcheggiatori abusivi e occupanti illegali di immobili utilizzando tutti gli strumenti che l’ordinamento offre (DASPO) comunicando con chiarezza alla cittadinanza le iniziative in programma e i risultati conseguiti; ? Gestiremo le manifestazioni, essenziali per la vitalità della città, in maniera oculata riducendo al minimo gli impatti su viabilità e parcheggi, eventualmente studiando percorsi alternativi agli attuali per cortei, eventi sportivi, ecc. E coinvolgendo i commercianti nel processo decisionale in modo da evitare loro ogni problematica derivante dagli eventi stessi ? Valuteremo la possibilità di installare wc pubblici (auto igienizzati); ? Doteremo il Wi-Fi pubblico di appositi ‘filtri’ onde evitare abusi del servizio stesso (per es. legando la singola credenziale di accesso ad un numero di telefono oppure al numero di un documento di identità, fissando un tempo massimo di collegamento ecc.).
6. CULTURA
Treviso ha tutte le carte in regola per emergere, nel panorama delle città d’arte italiane, come protagonista, anche al di fuori dei confini nazionali, di quei tesori che rendono così amato, e unico, il nostro paese: la cultura classica, le arti, l’enogastronomia, la manifattura artistica.

6.1 Treviso ambasciatrice internazionale di Arte, Cultura e Stile di Vita
? Lavoreremo per accrescere la visibilità nazionale e internazionale del patrimonio culturale di Treviso per attrarre flusso turistico di qualità e supportare il tessuto imprenditoriale locale; ? Tuteleremo le grandi istituzioni, le associazioni, i festival, le imprese creative e le iniziative dei singoli cittadini che promuovono progetti culturali rilevanti e innovativi, favorendo l’integrazione di proposte di qualità tra il centro storico e i quartieri e aiutando a comunicarle anche al di fuori dei confini comunali; ? Valorizzeremo le nostre eccellenze, i nostri artisti e talenti, di ieri e di oggi, sia in un’ottica di sviluppo morale, culturale, tecnologico ed economico del territorio che di sostegno alla creatività e imprenditorialità delle future generazioni.

6.2 Strategia e Programmazione: pensare a lungo termine per creare valore duraturo per Treviso
? Creeremo un piano strategico triennale, ben bilanciato tra eredità storica e contemporaneità, facendoci portavoce anche della provincia di Treviso, finalizzato a far emergere la nostra Città nel panorama internazionale come: – Capitale di percorsi alta enogastronomia – Capitale dell’industria del bello (artigianato, botteghe storiche, ecc.) – Città dei narratori (letteratura, musica, fumetto, ecc.) – Paradiso della bicicletta e delle vie d’acqua ? Promuoveremo un ricco programma di manifestazioni, di cui almeno due grandi eventi all’anno, coinvolgendo attivamente anche location diffuse sia nel centro storico che nei quartieri e coordinando tutte le altre iniziative in modo da creare una valida offerta anche nei periodi infra settimanali e di bassa stagione; ? Redigeremo un calendario degli eventi per informare la cittadinanza e consentire al comparto turistico-ricettivo di pianificare attività di comunicazione sinergiche.

6.3 La Città, con continuità tra il Centro Storico ed i Quartieri, deve tornare ad essere un “Salotto” fruibile da tutti i Cittadini
? Ridaremo la giusta centralità turistica e simbolica a Palazzo dei Trecento attraverso una riqualificazione degli spazi e degli arredi in modo che possa diventare: un salotto di cui andar fieri e dove accogliere ospiti istituzionali, uno spazio espositivo per eventi/mostre temporanee messo a disposizione gratuitamente di progetti artistici di valore, sede di un infopoint per fornire informazioni sulle attrazioni culturali e turistiche cittadine; ? Aiuteremo a far rinascere la tradizione delle professioni artigiane che ruotano intorno all’industria del bello (distretto moda, occhiali, tessile, vetro, ecc.) E del buono (filiera agroalimentare, orti urbani, enogastronomia, ecc.) Con l’obiettivo di re-insediare botteghe, aprire temporary store e organizzare esposizioni di alto artigianato e manifattura artistica, in sinergia con le imprese del territorio, e favorire così la vocazione culturale e turistica del centro cittadino; ? Interverremo sull’illuminazione dei principali monumenti, come piazza dei signori, per accrescere in alcuni casi il fascino turistico in altri la sicurezza, e lavorare per la riqualificazione, sia attraverso progetti culturali che presidi fisici, di aree cittadine a vocazione turistica, come i giardini di S. Andrea e Piazza Santa Maria dei Battuti, facendole tornare a misura di famiglie e turisti; ? Promuoveremo la tutela del patrimonio culturale storico-culturale cittadino, compresi i tratti di mura esistenti, favorendo la creazione di un parco delle mura accessibile a tutti; ? Ci faremo garanti di alti standard qualitativi sia per gli eventi organizzati sia per i mercati scoperti predisponendo un piano di riqualificazione degli stessi, di concerto con le associazioni di categoria, per determinare standard minimi di decoro e di gestione dei servizi collegati con particolare riferimento alle iniziative natalizie ed in concomitanza di particolari festività.

6.4 Supporto all’impresa e al Turismo: Cultura che crea ricchezza per il Territorio
? Presidieremo tutti i tavoli che possono presentare opportunità/criticità per il territorio: aeroporto, enti universitari, economici e associativi, società partecipate e public utilities, principali istituzioni culturali con una programmazione artistica di rilievo; ? Dialogheremo con imprenditori e realtà territoriali, sia in ambito comunale che provinciale, per creare progetti culturali e quindi individuare strategie di investimento che possano portare mutuo beneficio (es. Art bonus, sponsorship, ecc.);

? Lavoreremo insieme a commercianti, artigiani e piccoli imprenditori che rappresentano il cuore del commercio cittadino per condividere un protocollo strategico di impegno reciproco volto a migliorare l’attrattività della città e premiare i comportamenti virtuosi con meno regole, meno burocrazia, meno tasse; ? Incentiveremo attività di nuovo “artigianato”, sia tradizionale che digitale, e di piccola e media industria per aiutare a tramandare le nostre preziose tradizioni spianando la strada a innovative forme imprenditoriali e di responsabilità sociale.

6.5 Crescita della proposta museale: alzare gli standard di attrattività e inclusività dei musei civici
? Valorizzeremo l’offerta dei musei civici – reperendo e stanziando risorse per l’ultimazione dei lavori del museo luigi bailo, perfezionando il riassetto organizzativo del complesso di Santa Caterina, portando a termine la riqualificazione di Ca’ da Noal / Casa Robegan / Casa karwath, nonché’ disegnando un futuro espositivo per Villa Margherita, per dare finalmente attrattività internazionale al nostro polo museale; ? Lavoreremo alla riorganizzazione e professionalizzazione del personale museale/settore cultura e alla definizione di progetti di mediazione culturale per esempio in collaborazione con strutture universitarie; ? Delineeremo un progetto espositivo per ogni museo, con complementarietà tra la valorizzazione delle collezioni permanenti e l’ideazione di valide mostre temporanee, che ne faccia emergere l’identità distintiva, da esplicitare attraverso adeguati strumenti promozionali, in primis un sito internet, e ne accresca l’attrattività. Non un semplice “contenitore” di storia quanto un luogo vivo di aggregazione e di scambio, che vada oltre i suoi confini fisici per estendere la sua proposta culturale anche ad altre location del centro storico e dei quartieri; ? Dialogheremo con le altre realtà museali e fondazioni cittadine per consolidare attività sinergiche compresa la creazione di un’unica web app che racchiuda tutta l’offerta espositiva trevigiana e di un infopoint nel centro storico aperto tutto l’anno; ? Creeremo un unico city pass, integrato con il sistema trasporti cittadino, che dia la possibilità di visitare più attrazioni con promo e iniziative dedicate a over 65, studenti, famiglie, ecc.; ? Ideeremo forme di comunicazione culturale innovative volte a promuovere la fruizione del nostro patrimonio artistico da parte di nuove fasce di cittadinanza come la creazione di visite stampa ai depositi di opere d’arte e progetti di educazione museale legati all’uso di strumenti multimediali e di realtà aumentata; ? Promuoveremo il dialogo tra i musei cittadini e significative realtà italiane e straniere, sia museali che imprenditoriali, allo scopo di favorire lo scambio di opere e la costruzione di progetti di comunicazione congiunta.

6.6 Valorizzazione degli artisti trevigiani: omaggiare i maestri del passato, creare quelli del futuro
? Promuoveremo la grande storia di Treviso, supportando al tempo stesso gli artisti, le imprese creative e le scuole di talenti contemporanei in ogni settore artistico: figurativo (architettura, cinema, design, fotografia, pittura, ecc.), danza, letteratura, musica, teatro;

? Creeremo un tavolo di lavoro tra i principali attori del comparto dello spettacolo, musicale e teatrale per favorire la nascita di progetti divulgativi congiunti e facilitare una maggiore conoscenza/fruizione da parte del pubblico di spazi espositivi e teatri; ? Ridefiniremo l’assetto gestionale dei teatri comunali al fine di valorizzare e accrescere la loro offerta culturale anche aprendosi a nuove fasce di cittadinanza; ? Verremo incontro alla grande domanda di luoghi da destinare ad attività culturali, investendo nella valorizzazione tecnico/estetica di almeno due location di proprietà comunale in centro storico e una per ogni quartiere per dare la possibilità ad artisti/creativi locali di poter esporre gratuitamente in una cornice di alto livello e semplificando la procedura burocratica relativa all’organizzazione di manifestazioni, spettacoli e musica dal vivo attraverso la riorganizzazione dello sportello unico eventi e relativa modulistica online; ? Creeremo un ufficio comunale in grado di individuare e attrarre risorse UE e altri bandi/incentivi ministeriali (per es. Per il cine turismo, le start up innovative, ecc.) Che possono servire sia a finanziare progetti del comune sia a offrire consulenza ai cittadini nel reperimento di fondi per le loro iniziative. Nell’ambito di tale finalità, saranno promossi anche workshop, concorsi ed attività in particolare a favore dell’innovazione strategica e dell’industria 4.0.

6.7 L’intero progetto culturale trevigiano deve essere integrato con iniziative educational ad ogni livello scolastico
? Attueremo collaborazioni didattiche tra università, istituti di alta formazione, licei musicali, coreutici e artistici e scuole del territorio al fine di elaborare progetti di educazione all’arte, alla musica e al teatro contestualizzati al programma culturale sviluppato dal comune; ? Favoriremo la nascita di gemellaggi internazionali che abbiano come fulcro sia programmi di scambio sia di cooperazione culturale su progetti che coinvolgono le nostre eccellenze (enogastronomia, industria del bello, attività legate alle vie d’acqua…); ? Aiuteremo la crescita di scuole tecniche e corsi dedicati allo sviluppo di mestieri e saperi artigiani riletti in chiave tecnologica e contemporanea.

6.8 Comunicazione: Treviso è una delle città più belle d’Italia e merita di essere raccontata come tale
Creeremo un efficace ufficio comunicazione per: ? Promuovere con la giusta professionalità gli eventi e le attività culturali organizzate con il supporto dell’amministrazione; ? Comunicare strategie, attività e risultati ai cittadini in tempo reale, anche attraverso il web e canali social sempre aggiornati; ? Mettere in luce, soprattutto in ambito nazionale e internazionale, le capacita? attrattive della città aiutando anche le piccole realtà a presentarsi con un profilo di alto livello, lavorando su contenuti di qualità, relazioni media autorevoli e visibilità sui motori di ricerca, anche attraverso lo sviluppo di una app e materiali di marketing in grado di promuover adeguatamente tutta l’offerta artistico-culturale trevigiana; ? Avviare relazioni internazionali per stringere legami, nell’ambito di accordi e gemellaggi, con altri modelli amministrativi virtuosi e nuovi mercati che possano favorire opportunità di crescita per le nostre imprese e la nostra offerta culturale.

Infine, con il contributo di Ambassador scelti tra i più eminenti rappresentanti trevigiani in diverse discipline, ripresenteremo la candidatura a Capitale della Cultura con un progetto inclusivo di tutte le realtà in un sistema turistico-culturale completo, funzionale allo sviluppo turistico.
7. TURISMO, SVILUPPO E ATTIVITÀ PRODUTTIVE
Il forte valore identitario e la vocazione commerciale e turistica della nostra città dovranno essere espressi da una attenzione alla accessibilità ed alla volontà di istituire, in seno all’Amministrazione comunale, un tavolo di regia per la programmazione di eventi qualitativamente elevati che vedano coinvolti attivamente, nella definizione dei progetti, commercianti, albergatori, ristoratori ed associazioni interessate. Inoltre, crediamo che Treviso debba ragionare su tematiche legate al turismo e al commercio non solo in termini comunali, ma facendosi portavoce e collante degli interessi e delle ricchezze anche della sua provincia, nonché’ della regione stessa, creando contenuti e contenitori adeguati per comunicare ai visitatori le sue diverse eccellenze: storico-culturali, naturalistiche, agroalimentari, enogastronomiche e sportive. Al fine di migliorare l’esperienza del turista a Treviso, si potrebbe proporre un accordo con realtà accademiche, come l’istituto turistico Mazzotti, affinché’ gli studenti operino come volontari nell’ambito di progetti a favore della promozione turistica di Treviso. Come amministrazione sosterremo qualsiasi iniziativa, realtà e progetto volti all’effettiva gestione dei flussi turistici e alla promozione di un turismo sostenibile per il territorio con particolare riferimento al rispetto della nostra storia, tradizioni artigianali e manifatturiere. Inoltre: ? Valuteremo l’eventualità di spostare l’ufficio turistico in un luogo maggiormente accessibile e visibile ai turisti, per es. contattando MOM affinché’ ceda un piccolo spazio all’interno della biglietteria sita di fronte alla stazione ferroviaria; ? Mapperemo in modo chiaro ed esaustivo i punti di interesse turistico della città attraverso un attento storytelling visivo e di contenuti per la creazione di materiali di marketing multilingua da mettere a disposizione dell’industria dell’accoglienza; ? Punteremo su una forte comunicazione con il mondo dell’hospitality e del commercio al fine di informare tempestivamente su eventi ed iniziative in atto, favorendo così la loro promozione congiunta e di conseguenza l’efficacia del messaggio; ? Porteremo avanti politiche di lotta all’abusivismo, anche attraverso il dialogo con Federalberghi ed altre associazioni.
8. AEROPORTO E SINERGIE CON IL TERRITORIO
Riteniamo sia necessario sfruttare, da una parte la vicinanza di una città unica al mondo come Venezia e dall’altra, le dolomiti, senza dimenticare il formidabile bacino turistico, a pochi chilometri da Treviso, composto dalle spiagge del litorale di Jesolo. Allo stesso modo, va considerato l’incredibile potenziale imprenditoriale e turistico rappresentato dall’aeroporto Canova che, seppur nel 2017 abbia visto transitare oltre tre milioni di passeggeri, ne ha trattenuto a Treviso solo una minima parte. Se solo riuscissimo, attraverso dialogo e progettualità con l’aeroporto stesso, le compagnie aeree e i tour operator interessati – ai quali ad oggi non è mai stata resa attrattiva la proposta di visita alla nostra città – ad attirare a Treviso il 5% dei passeggeri in piu’, si avrebbe un incremento di 150mila turisti in più. Sempre in tema di aeroporto, ricordiamo come l’area denominata “Treviso Servizi” è ancora alla cerca di una propria identità, che riteniamo essere quella congressuale, fieristica e di grandi eventi, considerata la facile accessibilità di cui questa area potrebbe beneficiare solo prevedendo una fermata del treno a San Giuseppe.
9. ACCESSIBILITA’ DEL CENTRO STORICO

In via prioritaria, bisogna rendere maggiormente accessibile il centro ai cittadini; Crediamo nella pedonalizzazione, ma siamo coscienti che questa sia il punto di arrivo di un lungo percorso condiviso, fatto della creazione e ridefinizione dei parcheggi, di iniziative volte ad attirare cittadini e visitatori extra comune in centro, di un nuovo sistema di trasporto pubblico. Riteniamo inoltre che i varchi elettronici debbano diventare telecamere con funzione di sicurezza e non piu’ un metodo per fare cassa e gravare quindi sulle finanze dei cittadini La pedonalizzazione del centro storico è una programmazione complessa che richiede tempo, gradualità coinvolgimento attivo e propositivo dei cittadini, degli operatori commerciali, delle associazioni, ma affinché questa progressiva trasformazione venga percepita come un elemento positivo bisogna che non si attui in periodi di recessione economica e che vengano investite ingenti risorse per dotare le aree pedonalizzate di incentivi ed azioni premiali che ristabiliscano il loro grado attrattivo originario. E’ quindi nostro obbiettivo primario ripensare e modificare il progetto di pedonalizzazione attuato dalla Amministrazione Manildo e caratterizzato da mancanza di pianificazione, assenza di una visione finale del progetto e realizzato in maniera frammentaria e superficiale solamente con divieti, lavori di segnaletica, varchi elettronici. L’ampliamento delle zone pedonali (o zone a traffico limitato) va limitato ai giorni festivi, mentre nei giorni feriali quegli ambiti devono tornare accessibili alle auto. Anche se il centro storico di Treviso, con le proprie attività commerciali, può considerarsi il più bel “centro commerciale” di tutta la provincia, dobbiamo fare i conti con il fatto che non viene ritenuto così attrattivo da parte dei visitatori perché’ considerato di non facile accesso sia in termini di viabilità, che di parcheggi. Attraverso un radicale ripensamento del piano viabilità e parcheggi e la creazione di un’offerta di qualità, il nostro obiettivo a lungo termine è che la nostra città sia vissuta anche durante la settimana e non solo il sabato e la domenica, forti della convinzione che ci sia l’impellente necessità di agire ora con una progettualità concreta per invertire, prima che sia troppo tardi, il languore in cui vive oggi il commercio cittadino. A tal fine riteniamo indispensabile anticipare la costituzione della fermata della metropolitana di superficie scalo motta che, accompagnata da un ampio parcheggio e da un sottopasso ciclopedonale che andrà a collegarla all’ex area del foro borio, permetterà, da una parte, a chi abita nella zona nord di Treviso, Villorba, Conegliano o Vittorio Veneto di accedere facilmente, utilizzando il treno, a questa parte della città (in particolare il martedì ed il sabato, giorni di mercato) senza dover utilizzare l’automobile, dall’altra parte a chi è costretto a muoversi con l’automobile per accedere a Treviso da viale IV Novembre di parcheggiare facilmente presso lo scalo motta senza dover aggravare il traffico del PUT. Una seconda fermata ferroviaria, altrettanto importante, dovrebbe nascere a San Giuseppe, nell’area Treviso Servizi. Questa fermata darebbe così una connotazione definitiva a quest’area come spazio adibito a esposizioni fieristiche, congressi, grandi eventi quali l’“Home Festival”, senza gravare sulla viabilità già precaria del quartiere, per non parlare del grande beneficio per l’aeroporto canova nell’avere passeggeri ad impatto ambientale zero. Il terzo progetto prevedere di portare i binari ferroviari fino all’aeroporto Canova (parliamo di circa un chilometro di distanza dall’attuale sedime) in modo da farlo diventare il secondo scalo aereo italiano collegato direttamente con la ferrovia; un vantaggio di cui, a caduta, andrebbero a godere anche i residenti e le attività commerciali limitrofe.
10. EVENTI
Ci faremo registi e promotori di eventi e manifestazioni di qualità che, grazie anche a una cadenza regolare e una durata plurisettimanale (e non solo quindi concentrati i weekend), possano, con il tempo, rendere la città un punto di riferimento a livello regionale, se non internazionale, ed attrarre così con costanza visitatori e turisti in grado di generare valore sul nostro territorio. A questo scopo, riteniamo fondamentale incoraggiare l’organizzazione di eventi che esaltino le eccellenze del territorio, intese come fotografia virtuosa del nostro Dna storico, culturale ed artistico, in particolare:
11. PERCORSI ED EVENTI ENOGASTRONOMICI
La nostra città deve diventare vetrina delle nostre migliore produzione vitivinicola con l’obiettivo di promuovere non solo il vino, ma anche il territorio in cui esso viene prodotto. L’evento potrebbe avere la durata di un mese (idealmente tra marzo e fine maggio) durante il quale, con il coinvolgimento dei ristoratori, trevigiani e non, i visitatori avrebbero la possibilità di degustare i vini in luoghi suggestivi diffusi nel territorio comunale, come per esempio il museo Bailo o Santa Caterina, in abbinamento a specialità gastronomiche locali guidati, per esempio, dagli studenti della scuola enologica e/o dell’alberghiero. L’evento, per raggiungere un maggiore respiro mediatico, potrebbe essere correlato da una serie di convegni dedicati al mondo dell’alta cucina, del benessere e del turismo sostenibile. In tale ottica, il comune dovrà essere capofila del progetto coinvolgendo i consorzi dei vini, la regione e la provincia per gli aspetti inerenti il turismo, la filiera agroalimentare, il mondo del commercio, la scuola enologica, l’alberghiero e il turistico, nonché’ i comuni limitrofi.

11.1 Bicicletta e Vie d’Acqua
Il veneto, ed in particolare i trevigiani, vantano da sempre un grande amore per la bicicletta, come sport, mezzo di spostamento o svago tanto da essere riusciti a trasformare questa passione in un indotto manifatturiero di rilevanza mondiale. Il comune si farà promotore e regista di un evento dedicato al mondo della bicicletta e delle sue potenzialità turistiche, della durata di almeno un mese, che potrebbe integrarsi con l’evento della Gran Fondo Pinarello. L’evento comprenderà una serie di iniziative collaterali tra cui convegni – dal cicloturismo alla medicina dello sport, dalla tecnologia dei materiali, all’abbigliamento sportivo sino alle piste ciclabili con la collaborazione dell’università di urbanistica di Venezia – organizzate di concerto con le realtà distintive del territorio come Pinarello ed altri produttori, gli addetti del settore del cicloturismo, le società ciclistiche amatoriali ed esperti di mobilità sostenibile.

12. Comunicazione Digitale
La riuscita e la portata delle manifestazioni e delle iniziative coordinate dal comune dipende anche da come le stesse vengono comunicate. Riteniamo perciò fondamentale potenziare la comunicazione attraverso un piano di marketing integrato che veda l’impiego di
diverse leve come l’ufficio stampa, i social network, direct mailing o newsletter, strategie seo, ecc. In grado di coinvolgere anche le fasce piu’ giovani della popolazione.

13. Incentivi al Commercio
Il tema del commercio cittadino rappresenta una delle maggiori sfide che saremo chiamati ad affrontare, a fronte del numero ingente di negozi che negli anni ha chiuso o rimasto sfitto. Nell’ambito quindi di un patto concreto tra le istituzioni e i commercianti e/o le associazioni che li rappresentano, ci impegniamo a porre in essere tutte le iniziative necessarie a incentivare il rilancio del commercio nella nostra città, tra cui: ? Non riteniamo accettabile che i nostri commercianti, che investono migliaia di euro nei propri negozi e che pagano laute tasse al comune, debbano sentirsi lesi da bancarelle e mercatini di scarsa qualità che diventano concorrenziali senza portare valore e qualità aggiuntive. Riteniamo pertanto che tali mercatini debbano essere fortemente limitati o adeguati innalzando il livello qualitativo con generi merceologici non concorrenziali rispetto alle attività già presenti in città. ? Molte attività commerciali, soprattutto da quando l’ex caserma Serena è stata destinata a centro di accoglienza per immigrati richiedenti asilo, sono presidiate tutti i giorni da mendicanti, in alcuni casi molesti; ? Con la ferma convinzione che il rilancio commerciale del centro storico di Treviso debba puntare sulla qualità dei prodotti e loro unicità merceologica, ci impegneremo a programmare lo sviluppo strategico del commercio cittadino, anche attraverso un’attenta gestione delle concessioni, nonché di promuovere eventi ed iniziative di livello anche durante la settimana; ? Ridurremo la tassazione a chi intende avviare nuove attività commerciali; ? Lavoreremo a progetti per creare giornate ed iniziative attrattive per il commercio come eventi diffusi e sconti (per es. Modello Black friday) durante i quali i parcheggi possano essere gratuiti in tutta la città o individuando un pomeriggio alla settimana in cui essi siano scontati o gratuiti in determinate fasce orarie; ? Metteremo in atto politiche per riportare la residenzialità in centro, in primis attuando iniziative che possano rendere la vita piu’ facile ai residenti stessi, non ritenendo ammissibile che oggi siano in difficoltà anche per poter accedere o uscire dalla propria residenza; ? Ritenendo che la città non possa essere chiusa consecutivamente per piu’ di un weekend a causa di manifestazioni, lavoreremo ad un’attenta pianificazione e identificazione delle aree di volta in volta coinvolte in modo da non creare disagio sempre agli stessi cittadini/commercianti, nonché alla programmazione della relativa gestione dei flussi/trasporti.

 

14. UNIVERSITA’
Riteniamo che l’Università debba continuare ad avere un ruolo centrale per Treviso; il nostro obiettivo è quello di trovare un accordo con Fondazione Cassamarca per poter espandere le sedi di Ca’ Foscari e dell’università di Padova utilizzando l’ex distretto militare e mantenendo così la presenza in centro città delle due facoltà e del conseguente indotto. Inoltre, lavoreremo per portare progetti di scambio studentesco, come l’Erasmus, attirando studenti dai paesi europei già collegati a Treviso attraverso l’aeroporto Canova. Questa sarà un’occasione importante per la nostra città anche per riqualificare le periferie, in quanto gli studenti potranno trovare nei quartieri opportunità di alloggio.
15. URBANISTICA 15.1 Gli Strumenti di Pianificazione
Il quadro di riferimento del programma delle nuove politiche urbanistiche della città di Treviso non può prescindere dagli obbiettivi che la regione veneto ha fissato con la LR 14/2017 con la quale ha dato disposizioni soprattutto agli strumenti urbanistici comunali, per il contenimento del consumo di suolo, per la riqualificazione, rigenerazione e miglioramento della qualità insediativa urbana ed edilizia, con il fine ultimo del consumo di suolo zero entro il 2050.
Il piano di assetto del territorio (PAT) del comune di Treviso, i cui contenuti strategici sono stati delineati dall’amministrazione di centro-destra, precursore di detta legge regionale, prevede nuovo consumo di territorio zero e nuove espansioni edilizie (lottizzazioni) zero.
L’attuale piano di assetto del territorio che conserva integralmente gli obiettivi e le strategie pianificatorie della precedente amministrazione di centro destra ed il piano degli interventi riformulato saranno così l’alveo normativo e disciplinare della nuova politica urbanistica per il mandato 2018-2023, coadiuvati da strumenti operativi atti all’incentivazione del recupero del patrimonio edilizio esistente:
? La perequazione urbanistica che persegue l’equa distribuzione tra i proprietari fondiari interessati dai processi di sviluppo e trasformazione della città ricompresi nello stesso comparto, dei diritti edificatori e degli oneri di realizzazione, al fine di eliminare qualsiasi sperequazione e rendita di posizione tra i vari soggetti attuatori ? La compensazione urbanistica che evita lunghe e penalizzanti procedure di esproprio, e persegue l’accordo tra i proprietari di immobili assoggettati a vincolo preordinato all’esproprio ed il comune, in modo da poter recuperare adeguata capacità edificatoria su altre aree o edifici anche di proprietà pubblica, senza esborso per le casse comunali ? Il credito edilizio quale quantità volumetrica o di superficie edificabile riconosciuta titolo di credito anche trasferibile a terzi, finalizzata alla demolizione di opere incongrue, di elementi di degrado per favorire e concentrare azioni premiali negli interventi di miglioramento della qualità urbana, paesaggistica, architettonica ed ambientale e nella riqualificazione e/o realizzazione degli spazi pubblici (piazze, parchi, piste ciclabili, ecc.) ? Gli accordi pubblico/privati, istituto ove il comune fissa i criteri e le procedure di applicazione degli accordi di rilevante interesse pubblico per l’attuazione delle previsioni del PAT nelle aree strategiche ed i privati attuano quanto concordato nell’accordo, previa definizione del plus-valore derivante dalla trasformazione, dei costi da sostenere e dal beneficio pubblico spettante al comune in opere pubbliche e/o servizi per il cittadino.
Fatte tali premesse, grazie ad un fattivo contributo e al coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni tutte, lavoreremo a una rivisitazione della progettualità di piano che dovrà essere strutturata partendo dalle osservazioni così ottenute, ma anche da un serio e rigoroso approfondimento fin a qui assente da parte dell’attuale amministrazione. A tal fine, il nuovo piano degli interventi dovrà prevedere l’elenco delle priorità, ad oggi mancante, risultato dell’idea di città della nuova amministrazione, con indici e crediti edilizi premiali per aree strategiche e di rigenerazione urbana delle periferie che effettivamente possano iniziare nell’arco del quinquennio di mandato elettivo. In generale si evince che nel piano degli interventi adottato ad oggi tutte le aree strategiche hanno un grado di definizione pari a quello impresso nel piano di assetto del territorio (PAT), senza gli ulteriori essenziali approfondimenti a scala di dettaglio operativo che sono tipici del Piano degli Interventi; senza inficiare la potenziale flessibilità, si dovranno redigere normative più puntuali che definiscano meglio le tipologie, le destinazioni ammesse, i limiti plano-volumetrici; il tutto per il corretto inserimento sia della sagoma che delle funzioni e destinazioni, nella coerenza e rispetto per il contesto circostante.

15.2 Le Aree Strategiche
Tra le aree strategiche individuate come zone da recuperare, le priorità sono: ? L’area della Stazione FF.SS.: la riteniamo un’area strategica per la città e nel complesso per il sistema metropolitana nel suo insieme. A tal scopo, sentita la proprietà / l’ente gestore favoriremmo un corso di idee a caratura europea che concentri azioni premiali per la riqualificazione della stazione centrale, con una connotazione bi-facciale, ove si recuperi l’attuale marginalità edilizia del retro di via Dandolo, come boulevard, asse urbanistico per la futura rigenerazione del quartiere di San Zeno ad oggi ancora assediato dal parcheggio stanziale promiscuo e privo di una connotazione identitaria, prevedendo un parcheggio da utilizzare anche per il riordino della sosta di s. Zeno, da realizzare presso l’area ex Telecom, previo accordo con la proprietà, di concerto con la società delle FF.SS. ? Riteniamo prioritario lo spostamento in questa area strategia, della stazione delle autocorriere di viale Lungo Sile Mattei, la riqualificazione del cavalcavia previo verde verticale ed un accordo per il recupero del bastione Camuzzi (antico forte di San Marco), anche per funzioni museali, prevedendo un parco pubblico sulla parte sommitale. ? La caserma Piave: di proprietà del comune di Treviso, eccezion fatta per una piccola porzione di proprietà dell’ATER (parcheggio utilizzato anche dai fruitori del teatro Eden), è di assoluta urgenza ripianificarne il recupero. Sorta inizialmente quale caserma, per molti anni è stata destinata alla sezione servizi comunale per poi, in seguito al trasferimento della stessa in altra sede, essere utilizzato come deposito di materiale sempre di proprietà comunale. Il piano regolatore comunale prevedeva interventi da attuarsi mediante il P.I.R.U.E.A. “Caserma Piave”, decaduto il 30/08/2017. Nel piano degli interventi adottato, l’area è identificata nei “contesti territoriali destinati alla realizzazione di programmi complessi” e ricompresa null’ambito stazione Santi Quaranta – Caserma Piave destinata genericamente alla realizzazione di servizi ed attività pubbliche. Negli ultimi anni la ex caserma Piave è stata occupata abusivamente da persone denominate “Centro Sociale Occupato Django”, usufruendo delle strutture esistenti per riunioni, feste, una palestra, una bio-osteria, un dormitorio e periodicamente per mercatini con vendita anche di generi alimentari in una generale illegalità ove si concentra una moltitudine di persone in situazione di pericolo, essendo le strutture del compendio prive di verifica statica, di requisiti igienico sanitari e di agibilità. L’attuale amministrazione, al fine di mascherare l’occupazione abusiva, ha programmato un percorso con lo IUAV (Istituto Universitario di Architettura di Venezia) ed alcune associazioni, sfociato in un bando vinto dall’unica partecipante (Open Piave) che comprende anche alcuni membri del centro sociale Django ed ove a fronte del comodato d’uso per l’utilizzo di 9 anni, l’associazione si impegna a realizzare modesti lavori manutentivi in parte dell’ambito. In alternativa a questo modo non corretto e travisato di porre la pianificazione urbanistica ed edilizia a servizio dell’ideologia e della illegittimità, tesa a giustificare l’occupazione abusiva dell’immobile (sostanzialmente tutt’ora in corso) e nel contempo, rinunciando all’occasione di recuperare questo importante sito, a ridosso del centro storico, ed in fregio al teatro Eden, ci impegniamo a far cessare tale stato di fatto con l’obiettivo di restituire a tutta la cittadinanza un bene ad uso collettivo rendendola un’area con le seguenti possibili destinazioni: spazi per associazioni, verde attrezzato e percorsi pedonali che dovrà prevedere una quota di volumetria per il social housing (anche alloggi per giovani coppie/anziani), in modo da contribuire alla ricomposizione del patrimonio edilizio per le famiglie. ? Area strategica dell’ospedale: supporteremo l’AUSL n. 2 che ha in itinere il complesso progetto della nuova cittadella sanitaria, impegnandoci nell’espletamento delle condizioni e delle prescrizioni date in ambito regionale VIA, in fase di analisi e di approvazione dell’opera, con una riqualificazione urbanistica e viabilistica, finalizzata a ridurre l’impatto di tale servizio sul quartiere stesso e i suoi residenti. Il quartiere, per sua collocazione strategica risulta essere accesso strategico a sud del centro storico, visto lo snodo della tangenziale collegata all’innesto autostradale, Treviso sud e come tale deve prevedere un impegno concreto, sostanziale ed immediato con opere di mitigazione quali a titolo esemplificativo: un progetto per un percorso ciclabile lungo il Sile, una passerella ciclo-pedonale per il raccordo con il quartiere di Fiera e relative migliorie alla viabilità esistente ed il riassetto dell’area denominata “Dal Negro”. ? Il prato della fiera: si tratta di un’area di una storicità millenaria, collegata in origine al porto di Fiera che formava, attorno alla chiesa di S. Ambrogio, il primo borgo storico del quartiere. Oramai conglobata in un contesto urbano e direttamente collegata all’ospedale di Ca’ Foncello tramite la passerella di Villa Carisi, dovrà essere oggetto, vista l’importanza storica e la complessità di funzioni e di interrelazioni, di un piano di riqualificazione tramite un concorso di idee, ai cui vincitori verrà conferito l’incarico della progettazione. Il recupero del Prato della Fiera dovrà tenere conto di funzioni esistenti ancorché improprie quale l’utilizzo a parcheggio di servizio alle strutture ospedaliere che dovrà essere eliminata a conclusione della realizzazione della cittadella della salute e dei relativi parcheggi di pertinenza ricavati in ambito ospedaliero. Il progetto dovrà fare riemergere la stratigrafia storica del Prato, evidenziando l’antico rapporto con l’acqua (i percorsi dei barcaioli della Restera), la valorizzazione delle quinte architettoniche degli edifici storici presenti nell’ambito ed incentivi premiali per il loro recupero e la coesistenza di funzioni rispettose della storia antica e recente del parco. Inoltre, dovrà contemplare degli spazi a verde attrezzato e parco giochi, con vialetti carrai ben delimitati a circoscrivere aiuole che all’occorrenza possano essere utilizzate dalle giostre o dalle attività circensi, con l’obbiettivo di un utilizzo fieristico, di poche settimane, che non può vincolare e monopolizzare l’intero assetto dell’area. I parcheggi dovranno essere circoscritti al mero utilizzo pertinenziale (servizio ai residenti ed alle attività commerciali e direzionali presenti nel prato).

15.3 Gli Ambiti di Trasformazione in Centro Storico
Lavoreremo per dotare gli AUR (Ambiti di Rigenerazione Urbana) di una normativa puntuale, che tuteli la stratigrafia storica del nostro centro, soprattutto a livello di tessuto urbano e viabilistico, vincolando l’assetto morfologico della città medievale, rinascimentale, ottocentesca, ecc.; quindi la ristrutturazione urbanistica (che prevede anche la completa demolizione e ricostruzione di un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente) prevista negli AUR per gli edifici non vincolati o soggetti a gradi di protezione deve essere condizionata al rispetto degli elementi sopra esposti e deve essere opportunamente valutato l’inserimento dei nuovi organismi edilizi, nell’ambito del centro storico in relazione alla delicatezza e tipicità della zona (es. Distacchi, quinte architettoniche, altezze max, ecc.), in modo da non interferire o svilire gli edifici vincolati appartenenti allo stesso ambito. Nel contempo deve emergere la diversa caratterizzazione degli ambiti AUR con differente normativa operativa (es. Aur Oriani caratterizzato da edilizia intensiva di scarsa qualità è diverso dall’AUR Borgo Cavour ove vi è presenza di edifici di pregio).

15.4 La Rigenerazione Urbana delle Periferie
Definiamo prioritaria, in ambito urbanistico, la rigenerazione urbana delle periferie che nel piano degli interventi adottato appare marginale, svilita e priva di modalità operative chiare e puntuali. L’obbiettivo da perseguire è quello di concentrare la nuova volumetria determinata dal piano di assetto del territorio (volumetria strategica) nella riqualificazione, riconversione e riuso del patrimonio edilizio esistente, sostituendo e riducendo la volumetria con nuovi volumi eco-compatibili, specialmente nelle aree di trasformazione e nella lotta al degrado delle periferie. Sono da ridefinire i contesti periferici da riqualificare (centralità periferiche) e conseguentemente inserire normative puntuali con principio della premialità, per gli ambiti individuati da rigenerare nel quinquennio, anche con strumenti incentivanti quali la riduzione degli oneri di urbanizzazione ed i crediti edilizi. Nel piano degli interventi, deve essere disciplinata la possibilità prevista dalla stessa normativa regionale, di ridurre fino al 30% la quota del contributo per gli oneri di urbanizzazione, al fine di incentivare gli interventi di recupero edilizio, rigenerazione, riqualificazione, riuso di edifici o comparti industriali dismessi e creare di conseguenza una maggiore attrattività degli investimenti sul territorio, la riduzione del degrado urbano ed il blocco del consumo di suolo, così come già previsto negli strumenti urbanistici di alcuni comune del veneto. Nell’ambito dell’area strategica scalo motta è opportuno verificare la possibilità di anticipare, rispetto la futura attuazione di un piano di recupero complessivo di tutta l’area, la realizzazione di un parcheggio a raso di circa 200 posti auto gratuiti a servizio della città. Conseguentemente è necessario un approfondimento delle zone BR – aree degradate, l’ossatura portante della rigenerazione delle periferie, in quanto questi ambiti individuati nel piano degli interventi adottato sono gli stessi individuate nel PRG 2001; è necessario rendere più flessibile la normativa attuativa nelle zone BR e conseguentemente nelle nuove zone di rigenerazione urbana; la normativa adottata prevede che dopo 2 anni di periodo dormiente, decada il piano attuativo con conseguente riduzione della potenzialità edificatoria; detta norma non tiene in considerazione la complessità dei fattori che influiscono sulle tempistiche di intervento quali, la crisi del settore, la diversificazione e frammentazione della proprietà, con conseguente, ancorché involontario, incentivo alla semplice ristrutturazione edilizia del volume esistente, privando così il comune della strategia pianificatoria di un sistema articolato di vuoti e pieni (il recupero riguarda edifici ma anche spazi di relazione quali piazze, aree verdi, parchi, collegamenti ciclabili, ecc.).

15.5 Le Opere Incongrue
Nel nuovo piano degli interventi si dovrà effettuare la ricognizione delle opere incongrue (sono quelle che generano il credito edilizio), mancante nel Piano degli Interventi adottato; si tratta di un dato fondamentale per conoscere l’ammontare volumetrico del credito edilizio in partenza che incide sulla successiva scelta delle basi di atterraggio (aree degradate da riqualificare) e pertanto si rende necessaria l’emanazione di un bando per la ricognizione e successiva identificazione, classificazione e consistenza di dette opere.

15.6 Il Credito Edilizio
Le basi di decollo e di atterraggio del credito edilizio devono essere puntualmente individuate e circoscritte nelle zone AUR, nei BR e negli ambiti consolidati degradati individuati nei quartieri, per il ripristino della loro identità e per la formazione/riqualificazione di infrastrutture, in quanto le risorse limitate di questo istituto (credito edilizio) devono concentrarsi nelle aree strategiche ove siano possibili grandi interventi di rigenerazione urbana che possano fare da volano alla progressiva e sistematica virtuosa riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, del tessuto urbano dei quartieri, ove si dovrà costruire sul costruito e progettare gli spazi aperti, gli spazi di relazione, le piazze i parchi nell’ottica di un sistema integrato di rapporti che tenda progressivamente all’aumento della qualità edilizia degli edifici, all’aumento delle loro prestazioni energetiche con la conseguente diminuzione di approvvigionamento energetico da fonti non rinnovabili, aumentando la qualità della vita e la vivibilità del quartiere, conformemente ai principi ordinatori del PAT. In relazione a quanto sopra esposto, è da stralciare, nel piano degli interventi, la normativa che permette l’atterraggio dei crediti edilizi a pioggia nelle zone della città consolidata B1, B2 E B3 E C1 in quanto si disperderebbero e si polverizzerebbero in numerosi interventi isolati, modesti, privi di valenza urbanistica, sottraendoli all’uso per il quale sono stati istituiti, cioè la loro concentrazione nelle aree strategiche e degradate per ottenere quel sur-plus di margine che possa incentivare l’avvio del processo rigenerativo. Conseguentemente con il nuovo piano degli interventi, si dovranno ripristinare i precedenti indici di densità edilizia della città consolidata (sono i nostri quartieri), revocando lo stralcio della metà della volumetria che l’amministrazione attuale ha sottratto, con una vera e propria spoliazione dei diritti acquisiti, ai nostri cittadini che abitano nei quartieri e che hanno già pagato le infrastrutture, i servizi e le imposte (IMU, ecc). La normativa adottata, prevede che le zone della città consolidata (B1, B2, B3 E C1) prevalentemente identificate dalle nostre periferie, ove vive circa il 90% dei nostri cittadini, vengano private di metà dei propri diritti edificatori, obbligando i cittadini di fatto spogliati del diritto a costruire al pagamento comunque delle imposte comunali sulle aree edificabili, con una normativa illogica, spingendo successivamente i cittadini a “riacquistarsi” la volumetria appena sottratta tramite i crediti edilizi e quindi a pagare un diritto già posseduto; in più, ammesso che qualcuno sia interessato o abbia le risorse per ricomprarsi un diritto edificatorio già suo, qualora dichiarasse di costruire un edificio in classe A++++ (indice di prestazione energetica elevato), gli viene “regalata” altra volumetria pari a quella tolta e ricomprata; risulta così ovvio che le risorse e l’interesse per simili azioni speculative sarebbero in capo ad agenti immobiliari o imprese e che non sarebbero di nessun aiuto ai cittadini che quegli ambiti li vivono quotidianamente. Il pericoloso risultato sarebbe che, nelle periferie, i cittadini rimarrebbero con la volumetria sostanzialmente dimezzata senza poterne usufruire, mentre gruppi immobiliari con ingenti risorse arriverebbero ad avere volumetrie triplicate a parità di investimento. Es. ZTO B1, indice attuale: 3 mc/mq, indice tagliato (perequato): 1,5 mc/mq, indice ricomprato tramite C.E.: 1,5 mc/mq, tornando così all’indice originario di 3 mc/mq, indice premiale per edificazioni in classe energetica A++++: 1,5 mc/mq, che porta l’indice finale a 4,5 mc/mq, pari ad una densità edilizia elevatissima che non trova riscontro in nessun ambito consolidato veneto o italiano e che ci riporta alle densità intensive dei piani regolatori anni ‘70, ponendo questi interventi fuori scala ed avulsi dal contesto urbano di periferie, incentivando così, per norma di piano, dei veri e propri scempi edilizi. Questa disciplina “estorsiva” deriva da un’erronea e distorta interpretazione dei disposti della LR 14/2017 sul recupero degli indici volumetrici tramite i crediti edilizi negli ambiti consolidati, dove la norma intende ambiti identificati e mirati e circoscritti e non generalizzati all’intera zona territoriale omogenea come invece disciplinato nel piano degli interventi adottato. Questa ultronea disciplina va corretta anche per le successive motivazioni: ? In linea di principio, non vi è il dato della volumetria complessiva generata con il credito edilizio, quindi non è possibile stabilire a priori che potenzialmente, in tutte le zone consolidate, la totalità degli interventi possa, con l’integrativo del C.E., riacquisire l’indice originario, generando così principi sperequativi tra aree aventi medesime caratteristiche in analoghe zone omogenee, espressamente vietati per legge; ? La riduzione della potenzialità edificatoria è una vera e propria “spoliazione” e la modesta dimensione della maggioranza delle aree ricomprese in ambito consolidato porta sostanzialmente ad un vincolo di inedificabilità in zone di completamento, già dotate di infrastrutture e servizi, senza che tale sacrificio contribuisca alla rigenerazione urbana della città; ? Nei vari piani degli interventi (vedi Vicenza), i C.E sono sempre in aggiunta al volume esistente o ammesso, in quanto devono assolvere alla funzione di volano che serva ad innestare le dinamiche virtuose volte a recuperare e rinnovare ambiti vasti e strategici della città e non sono mai ad integrazione di una volumetria che contemporaneamente si toglie; allo stato attuale il piano è una “follia” urbanistica influenzata da vecchie ideologie sulla pianificazione collettiva e sugli espropri generalizzati.

15.7 La Tutela degli Edifici Vincolati
Va approfondita e rivista la normativa per la tutela degli edifici con grado di protezione, soprattutto in relazione a quelli testimoniali o con valore documentario (es. Architettura del novecento), anche alla luce delle recenti normative statali (la ristrutturazione edilizia attualmente contempla di totale demolizione) e regionali (Piano Casa Ter), per una maggior tutela delle nostre preesistenze storiche.

15.8 L’edificazione Diffusa
Il piano degli interventi, seguendo le linee guida in ambito regionale dovrà rivisitare la normativa che disciplina i borghi rurali, individuando le diverse e complesse caratterizzazioni degli insediamenti in zona agricola. Le norme devono prevedere una diversificazione normativa in base alle diverse tipologie, ad esempio: ? Borgo rurale esteso, ove vi sia la possibilità di inserire esercizi di vicinato; ? Edificazione diffusa di tipo lineare fronte strada; ? Edificazione diffusa caratterizzata da attività produttive/commerciali esistenti e norme per la conservazione/mitigazione e mascheramento di quelle compatibili con il contesto rurale e norme di conversione per quelle in contrasto; Le azioni da inserire nel Piano degli interventi sono: ? Indirizzare una quota di volumetria nella riqualificazione e concentrazione dei borghi rurali e nella riconversione residenziale dei fabbricati non più funzionali alla conduzione del fondo, per dare una risposta, coerente con l’ambiente ed il paesaggio rurale, al fabbisogno abitativo in zona agricola; ? Tutelare le identità storico-culturali, l’attività agricola ed il paesaggio rurale; ? Incentivare le azioni di mitigazioni dell’impatto delle infrastrutture, degli allevamenti intensivi e le azioni di riduzione dell’inquinamento acustico e luminoso; ? Revisionare della norma che prevede l’inapplicabilità del “piano casa” per gli edifici non tutelati presenti negli ambiti agricoli di integrità fondiaria e riformulazione della loro ricognizione in quanto nel piano degli interventi adottato si notano numerose ed evidenti zone “a macchia di leopardo” escluse da questi ambiti, pur avendo medesime caratteristiche di integrità fondiaria, paesaggistica ed ambientale, senza alcuna motivazione plausibile, generando una illegittima sperequazione; ? Studiare una disciplina di raccordo che recepisca le norme regionali in materia di regolamentazione delle attività turistiche ricettive in zona agricola compatibili con il contesto rurale che il piano degli interventi adottato, non ha normato.

15.9 Le Analisi Ricognitive ed altri Elementi
Inoltre bisogna rifare le analisi ricognitive per l’individuazione delle attività produttive improprie e degli edifici non più funzionali alla condizione del fondo agricolo, in quanto i bandi emanati, a causa di una non adeguata pubblicità e del breve periodo di apertura degli stessi, non è pervenuta alcuna richiesta da parte dei cittadini. La corretta individuazione di queste tipologie edilizie è importante perché la prima genera crediti edilizi e la seconda promuove la riconversione su parametri di qualità urbana e di efficienza energetica. Entrando in maniera più dettagliata, meritano un approfondimento: ? La generica possibilità che il piano degli interventi adottato permetta di destinare a parcheggio in silos gli edifici non tutelati del centro storico, invero la normativa dovrà evidenziare le zone che per caratteristiche morfologiche (accessibilità) o per contesti figurativi (es. non interferenza con edifici monumentali) possano essere vocate a questa destinazione; ? La promozione della sostenibilità ambientale con particolari misure di salvaguardia delle aree individuate come siti di importanza comunitaria – sic e zone a protezione speciale – ZPS (core area), come corridoi ecologici (stepping e buffer zone), ampliando la dotazione di aree boscate, pianificando la concentrazione del verde al posto della sua frammentazione, per realizzare parchi urbani e zone di “bosco spontaneo”, per l’implementazione delle “spine verdi” lungo i corsi d’acqua e la formazione di fasce filtro tra l’aggregato abitativo e gli spazi aperti; ? La valorizzazione delle aree naturalistiche di fontane bianche e della Storga, verificando l’attuazione del parco urbano della Storga, come naturale prosecuzione, ad est, del parco del Sile e del corridoio verde della Treviso-Ostiglia, valutando, in sintonia con il piano provinciale, degli obbiettivi quali la protezione dell’integrità del paesaggio, la salvaguardia degli habitat, naturalistici e delle specie autoctone, la promozione degli elementi in grado di aumentare la biodiversità; la conservazione della integrità del territorio, la promozione di un turismo naturalistico-culturale e delle attività e servizi ad esso legate ed il mantenimento e la riqualificazione di sentieri pedonabili e ciclabili, che colleghino anche le numerose ville venete presenti nel territorio. ? La redazione del progetto per l’istituzione del Museo delle mura all’aperto: si tratta della progettazione di un percorso lungo le mura cinquecentesche di Treviso, costellato, nei punti notevoli, di idonee cartellonistiche descrittive della loro storia con la possibilità di utilizzare delle sezioni museali anche negli spazi delle porte monumentali e nel medio periodo, nel bastione Camuzzi, sezione centrale del museo; ? Ripensare con aggiornamento e modificazioni al progetto di recupero della cinta muraria, al fine di dotare l’amministrazione comunale di uno strumento integrale analitico ed attuativo per continuare a restaurare, nell’alveo di un progetto unitario rispettoso della storia e coerente con le tipologie costruttive dell’epoca, il sistema bastionato cittadino, realizzando valorizzandone i percorsi ipogei e ridefinendo il percorso lungo l’intero anello murario, senza soluzione di continuità, servendosi di camminamenti golenali ed in quota (sopra i varchi realizzati nel novecento), privo di barriere architettoniche affinché sia di facile accesso a persone disabili, anziani e bambini. ? Monitorare i piani attuativi in corso di realizzazione soprattutto in riferimento ai comparti che dovranno realizzare e cedere opere al comune di Treviso; ? Ancorché la normativa europea già recepita nel piano degli interventi adottato disponga una sostanziale liberalizzazione delle attività commerciali, individuate per la maggior parte nell’asse “strada ovest – aeroporto”, la nuova amministrazione comunale non può esimersi, soprattutto in riferimento alle grandi strutture, dalla verifica e contenimento delle zone commerciali già individuate, e dal richiedere una più approfondita normativa di tutela del territorio atta a verificare che in queste zone siano rispettati tutti gli elementi prescrittivi legati alla dotazione di adeguata viabilità per l’accesso e per la riduzione della concentrazione di traffico, alla idonea dotazione di parcheggi, al minor impatto sul territorio, alle opere compensative che dovranno essere realizzate nella zona; ? Incentivare la concentrazione delle attività produttive in “poli secondari” lontani dai centri abitati ed aventi adeguata viabilità, al fine di trasferirne le attività poste in zona impropria; ? Superare la concezione della programmazione di edilizia residenziale pubblica (ERP) mediante i piani peep come quello attualmente concluso ed individuare, anche in collaborazione con ATER, gli interventi di social housing nelle aree o negli alloggi all’interno delle lottizzazioni programmate, ove la normativa prevede una quota di edilizia residenziale pubblica.


16. L’ATTIVITA’ EDILIZIA

Lo sportello unico per la gestione ed il controllo delle pratiche edilizie e delle attività produttive e commerciali è un settore strategico per l’amministrazione comunale anche come “front line” verso i cittadini e professionisti che, dal grado di efficienza del servizio, possono percepire la qualità della programmazione di un comune. Si articola in due sezioni: 1. Servizi per attività produttive e turismo (commercio, artigianato, autorizzazione sanitarie, strutture ricettive, manifestazioni e pubblico spettacolo, trasporti e polizia amministrativa; 2. Servizi per attività edilizie (residenziali/produttive, rigenerazione urbana, paesaggio). Lo sportello unico negli ultimi anni ha drasticamente cambiato la gestione anche per l’avvento di innovazioni tecnologiche: tutte le pratiche sono attualmente inviate con procedura telematica e non più cartacea, specificatamente dal 2013 per le pratiche legate alle attività produttive e dal 2016 per quelle riferite all’edilizia. Questo diverso approccio tecnologico deve tendere sempre più al controllo sulla qualità dei servizi, alla tempestiva istruttoria delle pratiche ed alle verifiche sulla corretta presentazione delle documentazioni asseverate dai professionisti e al controllo delle trasformazioni edilizie eseguite, assicurando così lo sviluppo e la salvaguardia del territorio e del paesaggio. Inoltre, si deve incentivare la qualità del servizio mediante l’implementazione di procedure quali verifiche della soddisfazione dell’utente (customer satisfaction), come il rapporto attesa/evasione della pratica, continuando ed implementando il monitoraggio con questionari sottoposti agli utenti, l’attivazione di un sistema di feedback sulle pagine della guida ai servizi e il servizio mail al quale gli utenti possano inviare suggerimenti ed osservazioni. Gli obbiettivi sono la certezza del termine della conclusione dei procedimenti di rilascio del titolo abilitativo e dei controlli, lo snellimento burocratico attraverso l’eliminazione di richieste/documentazioni non necessarie e soprattutto l’implementazione dell’azione di consulenza che i tecnici del settore eseguono con competenza. Dovrà essere inoltre, implementato l’archivio informatico delle pratiche edilizie anche come data base di ausilio per gli strumenti di pianificazione urbanistica e di controllo del territorio. I settori urbanistica ed edilizia, avendo dei campi comuni a livello disciplinare, dovranno essere interfacciati e raccordati in modo più sinergico. Nell’arco del mandato, L’Amministrazione comunale dovrà concludere il procedimento per la formazione del Regolamento Edilizio Unificato sullo schema tipo approvato dalla Regione Veneto che finalmente consentirà una metodologia ed un grado di lettura unici ed omogenei dei vari parametri tecnici in tutti i comuni del veneto, rendono di più facile consultazione l’approccio sia a professionisti ma soprattutto a qualsiasi cittadino; inoltre il regolamento edilizio unificato eliminerà gli accavallamenti e le ripetizioni normative e le discipline superate, tenendo un quadro normativo di riferimento costantemente aggiornato affinché sia tecnici comunali che operatori possano avere economia nei tempi di progetto ed istruttoria della pratica. Saranno inoltre evidenziate normative per l’efficientemente energetico e per la qualità abitativa che avranno ripercussioni positive sullo stesso ambiente. Andranno sostenute le agevolazioni fiscali sugli interventi di ristrutturazione edilizia e sugli interventi finalizzati al risparmio energetico incrementando l’attività di recupero del patrimonio edilizio esistente, sia storico che di recente realizzazione, ma tale da non avere classi energetiche adeguate, che in accordo con la struttura denominata “Ufficio Europa” utilizzi risorse intercettate da bandi comunitari con tale finalità. Infine, si dovrà proseguire l’attività di controllo del territorio, in collaborazione con il nucleo tutela del territorio della polizia locale, preferendo la soluzione “pacifica” al contenzioso ed in alternativa il ricorso a procedure di accertamento di conformità urbanistica (la c.d. sanatoria ordinaria), continuando l’approccio “positivo” e “condiviso” che permette di ridurre al minimo i ricorsi alla giustizia amministrativa legati a pratiche edilizie.

17. LA PROGRAMMAZIONE DELLA VIABILITA’
In relazione al quadrante territoriale ove è ricompreso il nostro comune, si rende necessario l’approfondimento, anche realizzando un tavolo con i comuni contermini e gli enti sovraordinati, per lo studio strategico del nostro territorio, in considerazione del progressivo ed errato depotenziamento dell’ente provinciale e della consapevolezza che tale area connotata come “Grande Treviso”, deve essere ripensata anche in funzione della logistica dei trasporti ed alla luce dell’importante rete viaria che progressivamente si sta delineando e che avrà importanti ripercussioni sul territorio trevigiano in termini di opportunità e di valore aggiunto in riferimento alla realizzazione della pedemontana veneta, al potenziamento del corridoio 5 “Lisbona–Kiev” ed al nuovo tracciato programmato sulla direttrice Venezia-Lienz. Il nostro comune si trova in posizione di assoluto vantaggio rispetto alla rete così formata e che genererà importanti opportunità economiche e di rilancio di settori produttivi, dei trasporti, della logistica, ma anche turistici, ed in generale, di migliori collegamenti intereuropei con ricadute positive anche nel decongestionamento del traffico del territorio del nord-est. ? Il principale tema in riferimento alla viabilità trevigiana è senz’altro il completamento della tangenziale di Treviso; tale opera ha una importanza strategica in quanto si verrebbe a decongestionare il traffico nel territorio comunale soprattutto sul PUT che oggi impropriamente assolve a funzione di tangenziale, portando benefici anche alla qualità dell’aria ed alla riduzione dell’inquinamento atmosferico. Le difficoltà progettuali di chiusura dell’anello tangenziale sono sinteticamente ravvisabili nella presenza di un territorio fortemente antropizzato con numerose frammentazioni edilizie a nord e ad est di Treviso. Realisticamente, vista la variazione viabilistica sostanziale che avverrà all’apertura, pur inizialmente a stralci, della superstrada pedemontana, la nostra amministrazione dovrà rivalutare la strategicità dell’opera, il suo realizzo, le modalità dello stesso (dimensioni, impatti, costi, ecc.), in relazione alle nuove dinamiche di flusso del traffico che verranno ad essere. La parte sud è l’unica già realizzata, mentre nel tratto ovest è previsto il progetto del IV tronco della tangenziale ed infine ad est, dovrebbe occupare il sedime dell’autostrada A27 liberalizzata/affittata fino a TV nord con modifica dei caselli TV sud e TV nord in intersezioni con la viabilità territoriale. ? In considerazione delle prescrizioni del comitato via in riferimento alla realizzazione della cittadella sanitaria, il terraglio est è un’opera viaria già presente nella pianificazione territoriale: la progettazione dell’arteria è stata inserita come opera complementare del Passante di Mestre nella legge obbiettivo, normativa sovraordinata alla pianificazione urbanistica comunale. Il tratto compreso tra l’autostrada A27 ed il comparto produttivo di Casier è stato realizzato, mentre il tratto compreso tra il comparto e la rotatoria della tangenziale di Treviso, passante per il quartiere di S. Antonino, è stato progettato ma non finanziato. Pur considerando che la programmazione e la realizzazione di quest’opera esula dalle volontà politico/amministrative dei singoli comuni interessati al tracciato in quanto approvato con strumento sovraordinato, gli stessi comuni interessati sono peraltro obbligati al recepimento del tracciato nella tavola prescrittiva dei vincoli e della pianificazione sovraordinata di PAT e PI. E’ quindi compito di un’amministrazione coerente e non demagogica di persistere nella richiesta di importanti opere di mitigazione e di mascheramento per la minore percezione dell’impatto ambientale e paesaggistico dell’opera che attraverserebbe il quartiere. Detto questo, è indispensabile la programmazione del tratto by-pass tra via S. Antonino e la rotonda dell’ospedale civile per la deviazione dei mezzi pesanti dal quartiere stesso e da viale Pasteur e di tutte le opere connesse. ? Anche alla luce della zona di rispetto del tracciato della Treviso-Ostiglia all’interno dell’ambito di tv servizi, va ridefinito il sedime della bretella di collegamento tra Stiore e l’ambito stesso, tracciato nel piano degli interventi adottato, in quanto irrealizzabile per la presenza di forti preesistenze edilizie. ? Si dovrà valutare la fattibilità del IV tronco della tangenziale di competenza di Veneto Strade, che porterebbe un alleggerimento del traffico sulla “Strada Ovest” e conseguentemente sulla “Noalese” e nel quartiere di San Giuseppe, opportunamente schermato da opere di mitigazione, anche alla luce della previsione della realizzazione della viabilità “pedemontana”; ? Un nodo viabilistico della nostra città connesso alla ferrovia e’ certamente rappresentato dal sottopasso della chiesa votiva. Lavoreremo per la creazione di un tunnel ciclopedonale alla destra del sottopasso, pensato per chi da Treviso va verso l’ospedale. Questo permetterebbe di eliminare i due mini passaggi pedonali all’interno del sottopasso consentendo di recuperare almeno un metro di larghezza per lato. ? Valuteremo, inoltre, l’ipotesi di sfruttare il tunnel ferroviario, attualmente inutilizzato, che si trova all’altezza dell’edificio della comunità Il Quadrifoglio, in via Polveriera e l’area verde, a ridosso della ferrovia, dell’edificio della Caritas in via Venier per la realizzazione di una pista ciclopedonale.
? Sempre in tema di accessibilità tra quartieri, avvieremo uno studio per costruire un sovrappasso ciclopedonale all’altezza del ponte della gobba, adiacente a quello dove passa la ferrovia, che colleghi il quartiere con l’attuale deposito dei bus della MOM e via Polveriera sino ad arrivare agevolmente in ospedale. L’area deposito della MOM dovrebbe diventare un parco pubblico di cui il quartiere della chiesa Votiva e’ sprovvisto, mentre gli edifici potrebbero diventare sedi di associazioni, preposte anche al compito di custodire il parco. Riteniamo che la scelta annunciata dall’attuale amministrazione, ovvero di destinare la sede della MOM a parcheggio, non sia sensata perché aumenta il traffico sulla zona critica della rotonda della Chiesa Votiva, altera il contesto ambientale della zona fronte Sile e sottrae al quartiere un’area verde da sempre auspicata. ? Riteniamo, inoltre, non piu’ differibile lo studio e la progettazione della riqualificazione di viale Quattro Novembre al fine di rendere il sottopasso percorribile in sicurezza sia a pedoni sia a cicli. ? Dialogheremo con la società SAVE che gestisce il polo aeroportuale Venezia – Treviso per risolvere il nodo della viabilità di San Giuseppe, con particolare riferimento al tratto della rotonda dell’aeroporto fino a Quinto di Treviso, affinché’ investa per migliorare la viabilità connessa allo scalo. L’idea, non nuova, ma mai perseguita, potrebbe essere quella di costruire una nuova strada parallela che partendo da dietro l’ex fabbrica Pagnossin si connetta direttamente con la tangenziale, liberando così la Noalese da gran parte del traffico di attraversamento, soprattutto quello pesante. ? Altro snodo cruciale e’ viale della Repubblica per cui riteniamo prioritario predisporre un sottopasso che elimini l’incrocio semaforico tra via San Pelajo e viale della Repubblica. Tale progetto non solo renderà piu’ facile l’accesso verso il centro da chi proviene dal quartiere di San Pelajo e viceversa, ma renderà piu’ fluido il traffico in viale della Repubblica andando ad eliminare un impianto semaforico che, essendo a ridosso di quello posizionato con via Ellero, non risulta sincronizzabile.

18. LA POLITICA DELLA MOBILITA’
Il trasporto pubblico locale assume sempre più un ruolo strategico nel sistema della mobilità del territorio anche in funzione della riorganizzazione viabilistica del centro storico finalizzata all’accrescimento culturale e commerciale dello stesso ed in considerazione dei vincoli di natura ambientale che decorreranno dal 2020. A dispetto delle sempre minori risorse ed investimenti che vengono convogliati sul trasporto pubblico, la sfida è la riorganizzazione del servizio rendendolo più attrattivo e competitivo rispetto all’auto privata, coordinando con l’ente gestore e FS, rotte, tariffe e orari del servizio. Gli interventi che ci prefiggiamo di perseguire riguardano principalmente lo spostamento delle infrastrutture utilizzate da MOM e nello specifico il deposito mezzi di via polveriera e l’autostazione di via Lungo Sile Mattei. Il sito del deposito di via Polveriera si trova attualmente nel quartiere di S. Antonino, già densamente abitato, con presenza di numerosi servizi, e una viabilità non sufficiente a sopportare il flusso dei mezzi di trasporto senza arrecare disagi agli abitanti; questo a maggior ragione se consideriamo lo sviluppo della cittadella della salute nel polo ospedaliero di Ca’ Foncello, poco distante dal deposito bus. Considerando anche l’utilità che l’area del deposito liberata dai mezzi può assumere se integrata nelle funzioni dell’ambito ospedaliero (parco pubblico), risulta necessario trovare una nuova sede per il deposito dei mezzi in una zona adatta per infrastrutture e servizi, con adeguata viabilità, lontano da ambiti residenziali ed attrezzata almeno per la capienza di 250 bus. Andrà risolto anche il trasferimento dell’autostazione entro l’area strategica della stazione FF SS, che dovrà diventare il vero e proprio polo intermodale del trasporto trevigiano, rafforzando l’integrazione trenogomma nell’ottica di un servizio più attrattivo per i cittadini. La soluzione può essere il riutilizzo riqualificato dell’area ex cuor adiacente all’attuale biglietteria MOM in modo da creare un contesto esclusivo per il trasporto pubblico locale comprendente tutti i servizi necessari alla mobilità. Condividiamo le politiche sulla mobilità cittadina effettuate da MOM, concernenti l’acquisto di tre autobus elettrici con un contributo al 50% dei fondi POR FERS., nell’ottica di rivedere il trasporto pubblico locale all’interno del centro storico, rendendolo accessibile solo ai bus elettrici, creando quindi una rottura di carico attorno all’anello del put, escludendo dal centro storico i mezzi di 10, 12 metri e creando delle piazzole di intercambio con i bus elettrici. In tale ottica, lavoreremo alla definizione di un servizio di traporto pubblico all’interno delle mura cittadine di collegamento tra i siti di maggiore interesse ed attrattività con mezzi a inquinamento zero. Questo progetto dovrà essere oggetto di uno studio approfondito al fine di un controllo dei costi e quindi della sostenibilità finanziaria dell’operazione. Considerando l’importante tema del rispetto dell’ambiente, ci adopreremo anche affinché’: ? MOM continui la politica di sostituzione dei mezzi vetusti con mezzi di ultima generazione volti alla riduzione delle emissioni in atmosfera; ? Continui l’implementazione del servizio di “bike sharing”; ? Nell’ambito del bici–plan, a titolo prioritario, si realizzi il collegamento tra i quartieri esterni verso il centro storico e i quartieri stessi tra loro, il collegamento con i comuni contermini, anche tenendo conto della variazione dei mezzi ciclabili che attualmente si stanno convertendo a biciclette assistite; ? Continui l’attuazione dei “percorsi sicuri casa-scuola” e dei “pedibus” in collaborazione con i distretti scolastici, le scuole secondarie, ASLL 2 ed associazioni.

19. IL SISTEMA DELLA SOSTA
Fonte dati tecnici e fig.: Comune di Treviso: Piano particolareggiato di razionalizzazione della sosta in C.S. e aree limitrofe-fase 5
Il sistema della sosta a Treviso si compone, all’interno del centro storico, di 3.069 stalli di sosta di cui circa 2.290 gestiti dall’amministrazione comunale a pagamento, tramite una società affidataria, 126 riservati ai residenti, 50 altri parcheggi a pagamento, 133 gestiti da terzi, 95 a disco orario, 141 carico/scarico, 126 disabili, 45 riservati per altre categorie, 13 liberi e 50 in struttura (Carlo Alberto e Squero), mentre nelle aree di prima cintura periferica, entro 500 m dal centro sono attualmente presenti parcheggi per circa 4.000, posti auto così suddivisi: 1. Park Cittadella Istituzioni (1.200 posti auto), 2. Park Valigione (106), 3. Parcheggio via Monterumici (42), 4. Miani park (430), 5. Metropark (400), 6. Park dal negro (545), 7. Park stadio–foro boario (850), 8. Area Lanceri di Novara (300), 9. Parcheggio Pattinodromo (350 posti auto sosta gratuita), oltre due parcheggi nei pressi di porta S. Tomaso di 40 e 60 posti auto ciascuno (gratuiti a disco orario). Nessuno dei parcheggi oggetto della mappa aerea è stato realizzato direttamente o in forme indirette dall’attuale amministrazione nell’arco dei 5 anni del proprio mandato: specificatamente la razionalizzazione dei parcheggi in centro storico “TreviSosta”, i park Miani, stadio – foro boario, Lanceri di Novara, Pattinodromo e Monterumici sono stati realizzati dalle giunte Gentilini/Gobbo, i park Cittadella Istituzioni, Valigione, Dal Negro rientrano nell’attuazione di piani di recupero mentre il Metro Park è di realizzazione delle FF.SS.. Nella riprogrammazione della sosta l’attuale amministrazione ha, invece, approvato delle azioni che ridurranno drasticamente le offerte di parcheggio a Treviso. A fronte di una precedente programmazione che prevedeva l’incremento dell’offerta di 240 posti auto con una spesa di 12 milioni di euro (park vittoria), l’incremento dell’offerta di parcheggi dell’attuale giunta è di soli 67 posti auto a fronte di una spesa di 17 milioni di euro, con una spesa per la collettività, quindi, che ammonta, come incremento rispetto ai parcheggi esistenti, a 250.000 euro a posto auto. Se comparato con la precedente proposta (park vittoria), il risultato prodotto dall’attuale amministrazione è ancora piu’ disastroso: una spesa di 5 milioni di euro in più a fronte di una diminuzione di posti auto pari a 240 – 67 = -173 parcheggi. Ci impegniamo, pertanto, ad effettuare la riorganizzazione complessiva della sosta in Centro Storico, anche in funzione al diverso approccio strutturale e metodologico nei confronti del processo di pedonalizzazione che intendiamo mantenere nei giorni festivi ed implementare gradualmente in accordo con le categorie di settore ed in presenza di concrete risorse economiche che rendano queste aree, tramite una vera riqualificazione, attrattive almeno al pari di quelle senza divieti di circolazione; Tra le attività prioritarie: ? Sostituzione degli attuali parcometri vetusti con nuove unità a tecnologia digitale avanzata (es. Pagamento con carta di credito di prossimità) ed implementazione dei controlli e delle verifiche sugli stalli occupati; ? Conferma dell’area Ex Telecom a sosta gratuita; ? Cancellazione del progetto di un parcheggio di previsione di 26 posti auto in via Lanceri di Novara (Campo Pozzi Fioriti) in quanto devasterebbe un’area alberata, da sempre polmone verde del quartiere, e recupero dei medesimi stalli nel parcheggio in struttura in area ATS, previsto dalla precedente amministrazione; ? Individuazione un parcheggio strategico in zona S. Zeno (area deposito treni/ex Telecom) per il riordino e la riqualificazione del quartiere; ? Realizzazione di arredo urbano con potenziamento dell’illuminazione dei parcheggi sotto le campate del cavalcaferrovia sia in via terraglio/marco polo che in viale f.lli bandiera; ? Verifica della sostenibilità economica per la realizzazione di parcheggi che vanno a riqualificare le periferie quali ad esempio: parcheggio a raso presso ambito parrocchiale di selvana, un parcheggio a raso presso la chiesa di S. Antonino, che completi, con la passerella ciclo-pedonale, la porta sud di accesso al parco del Sile, il parcheggio a raso Rambaldo/Azzoni, con realizzazione della bretella di collegamento tra via Paludetti e via Zorzi, per permettere una maggiore fruibilità ed un alleggerimento del traffico gravante sul plesso scolastico, un parcheggio a raso presso le scuole S. Giovanni Bosco, funzionale all’attività scolastica, alla palestra ed ai servizi di quartiere ed il parcheggio a raso nell’area prospiciente la chiesa di S. Bona nuova, per il riordino della sosta nel quartiere; ? Valutazione sulla possibilità di realizzare un parcheggio di circa 200 posti auto da destinare a sosta libera allo scalo motta, all’interno della riqualificazione dell’intero ambito già previsto nel piano degli interventi come area strategica, e di un parcheggio nell’ambito ex consorzio agrario alla gobba del Sile, già previsto nel P.I.R.U.E.A. ex Consorzio Agrario; ? Ripresa del dialogo con società strumentali delle Ferrovie dello Stato per la programmazione del Ferro Park, parcheggio scambiatore ed intermodale nei pressi della stazione centrale, già obbiettivo strategico della pianificazione urbanistica comunale;

20. LAVORI PUBBLICI

20.1 Treviso Accessibile con le Ferrovie
Il rilancio della nostra città, e della vitalità del suo centro cittadino, non può essere demandata alla sola organizzazione di mostre o convegni, certamente utili, ma non sufficienti. Riteniamo che tale rilancio non possa prescindere dalla sua accessibilità viabilistica, intesa quale facilità d’accesso, di parcheggio e d’uscita dal comune di Treviso. Consideriamo, quindi, prioritario a stipulare un accordo complessivo con le ferrovie, che preveda attraverso una pianificazione a dieci/quindici anni:
? Lo spostamento delle attività sia dallo Scalo Motta che dall’area Santi Quaranta, presso l’area Treviso Servizi; accordo che aveva avuto inizio nella legislatura 2008/2013, ma che non è poi stato attuato completamente; ? Lo spostamento dell’officina delle ferrovie, attualmente contigua alla stazione, e la relativa nuova destinazione urbanistica dell’area. Con tali premesse, lavoreremo affinché si concretizzino tre fermate ferroviarie in Treviso: 1. Lo Scalo Motta, 2. L’ex porta Santi Quaranta, attualmente utilizzata solo per gli studenti 3. La fermata a San Giuseppe, nei pressi di Treviso Servizi. 1. La fermata allo scalo motta, debitamente attrezzata con un ampio parcheggio e un sotto passo ciclopedonale che colleghi lo scalo con l’ex Foro Boario, permetterà a quest’area di fungere anche da cerniera per i residenti della zona di fiera e selvana e il centro di Treviso. Questo progetto non solo andrebbe a servire un’ampia fetta della città densamente abitata (zona stadio, Selvana e Fiera) permettendo ai residenti di raggiungere agevolmente la stazione ferroviaria centrale della città, ma consentirebbe l’accesso a quest’area di Treviso anche ad abitanti dei comuni contermini senza dover usare l’auto. Ricordiamo, per esempio, come questa fermata disti qualche centinaio di metri dal convento di Santa Caterina, dal mercato infrasettimanale, ma anche dal distretto socio sanitario. 2. Il ripristino dell’ex fermata a porta Santi Quaranta permetterà a tutti, e non solo agli studenti che frequentano le scuole superiori in viale Europa, di arrivare e partire dall’area Stiore senza usare mezzi privati. 3. La nuova fermata a San Giuseppe, che s’inquadra anche con lo spostamento delle attività sia dello scalo motta che di porta Santi Quaranta, diventerebbe strategica per il collegamento a livello sovra provinciale dell’aeroporto. Tale fermata potrebbe essere utilizzata anche per gli eventi quali l’home festival e gli abitanti di San Giuseppe potrebbero altresì raggiungere facilmente il centro o il mercato infrasettimanale di Treviso fermandosi con il treno alla fermata Scalo Motta. Infine, è vitale che vengano eliminati i passaggi a livello che ancora insistono su Treviso quali quello di via cacciatori e quello della castellana, semplificando così ulteriormente l’accessibilità della nostra città.

20.2 Accordo per la Riqualificazione della Stazione Ferroviaria e delle Aree Connesse
Tra i primi atti che andremo ad intraprendere, ci sarà la promozione di un tavolo di lavoro con le ferrovie e il gestore, poste italiane e MOM per andare a definire un accordo di programma per la riqualificazione complessiva dell’area della stazione ferroviaria che dovrà diventare il nodo intermodale strategico dove si andranno ad incontrare la rotaia, i veicoli privati e mezzi pubblici della MOM. Tale progetto, oltre a valorizzare l’area della stazione ferroviaria, servirà come cerniera di congiunzione tra il quartiere di San Zeno e il Centro Storico. Questo accordo, se attuato, permetterà finalmente di spostare la stazione delle corriere da Lungo Sile Mattei nell’area della ferrovia, nonché’ l’attuazione di un parcheggio sotterraneo per i mezzi privati al servizio sia dei pendolari, ma anche delle attività commerciali a ridosso della ferrovia. Da ultimo, si potrà anche riqualificare via Dandolo e tutta l’area annessa andando a creare un parcheggio nell’attuale ex area Telecom (previa acquisizione).

20.3 Riqualificazione del Patrimonio ed adeguamento Edifici Istituzionali e Scolastici
Procederemo con l’efficientamento energetico degli edifici scolastici sostituendo le vecchie caldaie a gas ad alto rendimento con quelle a condensazione, realizzando cappotti termici e sostituendo gli infissi esistenti con nuovi ad alto grado di isolamento. Proseguiremo con i lavori di adeguamento sicurezza e di conformità impiantistica degli edifici istituzionali e scolastici per ottenere il CPI. Sul fronte dell’edilizia sociale, procederemo con la ristrutturazione di alloggi di proprietà comunale per implementare la dotazione di edilizia residenziale pubblica.
20.4 Interventi necessari per migliorare la Sicurezza della Viabilità comunale ed Opere Infrastrutturali
Nel comune di Treviso ci sono circa 430 km. di strade, divise tra viabilità principale di accesso, con un elevato numero di auto che vi transitano ogni giorno, viabilità secondaria e viabilità residenziale. l’attuale amministrazione ha trascurato l’aspetto della sicurezza stradale. si rende pertanto necessario programmare interventi diffusi di pavimentazione e messa in sicurezza, con priorità alla viabilità di accesso senza però dimenticare la viabilità secondaria, e quella più ad uso residenziale. solo a titolo esemplificativo è urgente intervenire con il rifacimento della pavimentazione in viale della Repubblica, strada Pontebbana e Terraglio in zona S. lazzaro, nonché’ la messa in sicurezza della strada Feltrina, di via Castagnole, via Santa Bona Vecchia, via San Vitale.

20.5 Sicurezza Idraulica del Territorio
questo importante aspetto va perseguito prima di tutto con una puntuale manutenzione della rete esistente per garantire un regolare deflusso delle acque meteoriche, monitorando costantemente le aree a maggior rischio idraulico. andranno quindi effettuati interventi strutturali partendo dalle zone maggiormente a rischio. A tale scopo, l’amministrazione comunale ha redatto nel 2007 il piano delle acque individuando puntualmente le aree a rischio, con le indicazioni preliminari su come intervenire. risulta, inoltre, molto importante collaborare con alto trevigiano servizi per pianificare gli interventi di fognatura nera seguendo le direttive del piano d’ambito, per ridurre progressivamente la rete delle acque miste.

20.6 Acquedotto e Fognatura
In collaborazione con ATS, porteremo avanti gli interventi necessari per eliminare le perdite occulte della rete dell’acquedotto e risolvere il problema dell’infiltrazione parassita dell’acqua piovana e/o di falda nella rete della fognatura nera. quest’ultimo problema va ad appesantire il lavoro del depuratore comunale di San Antonino per cui risulta prioritario procedere ad ulteriori allacciamenti in rete.

20.7 Principali interventi da realizzare
? attuazione del biciplan, iniziando dal collegamento ciclabile tra i quartieri; ? progetto di aree sgambature cani nei quartieri di Treviso. ? completamento della messa in sicurezza di via santa bona vecchia fino alla “busa dell’olio”; ? ultimo stralcio di riqualifica marciapiedi ed illuminazione pubblica del quartiere di San Liberale; ? messa in sicurezza incrocio SR 515 nel tratto via da Corona e via Bernardi ? allargamento della strada di via San Vitale con realizzazione della pista ciclabile e ristrutturazione dell’impianto di illuminazione; ? messa in sicurezza dell’intersezione tra via delle Verine e via San Pelajo con inserimento di una rotatoria per rallentare la velocità delle auto; ? ristrutturazione di ponte Ottavi; ? bretella di collegamento tra la strada di Canizzano e la rotonda di via priamo tron, affinché’ il traffico affluisca in tangenziale senza congestionare la viabilità su Santa Maria del Sile; ? sistemazione idraulica definitiva via Ghirada e di strada Nascimben; ? sistemazione della viabilità di via selvatico in uscita sul terraglio; ? via zanella: rifacimento marciapiede danneggiati dalle alberature; ? realizzazione di una rotatoria nell’intersezione tra via Zanella e viale Brigata Marche; ? realizzare un sottopasso ciclopedonale sotto la linea ferroviaria tra il quartiere di Selvana, zona Piscine, e il quartiere di Fiera; ? pista ciclabile via S. Antonino; ? Realizzare un prefabbricato da adibire a centro aggregativo per anziani e ragazzi in via Capuzzo quartiere di San Antonino su sedime già predisposto all’opera con sedime sotto servizi ed illuminazione; ? messa in sicurezza dell’incrocio di via Montello, estremamente pericoloso, per i cittadini che si muovono a piedi e in bicicletta, nella stessa via vi è anche l’esigenza di mettere in sicurezza il passaggio pedonale dell’asilo parrocchiale; ? creazione lungo le mura cittadine, compresa la ridefizione degli accessi, di un percorso accessibile a disabili ed anziani con materiale drenante compatibile con la specificità del luogo ? restauro conservativo della cinta muraria, da varco Manzoni a varco Filippini e da varco Caccianiga al torrione S. Marco, tramite sponsorizzazione privata; ? restauro conservativo della cinta muraria nell’area ex Camuzzi, tramite sponsorizzazione privata; ? ristrutturazione di Palazzo Scotti; ? realizzazione del 2° stralcio presso la biblioteca “ex GIL” ? realizzazione di un impianto idroelettrico nel territorio comunale ? realizzazione di un palazzetto dello sport in area idonea con lo spazio necessario per realizzare i parcheggi.

21. PROGRAMMA DI BILANCIO

21.1 Bilanci comprensibili a tutti
Oltre ad un fondamentale documento di programmazione e controllo, il bilancio del comune rappresenta anche la sintesi di tutte le politiche dell’amministrazione comunale. Per questo è necessario che esso sia uno strumento, sempre più comprensibile e condiviso, di collegamento tra le scelte dell’amministrazione e la sua comunità.

Intendiamo, pertanto, dare massima informazione sui bilanci comunali, prevedendone la pubblicazione, la libera consultazione e favorendone la comprensione ben oltre a quanto previsto dalle norme vigenti sulla trasparenza e affiancando i prospetti di contabilità previsti dalla normativa con forme di rendicontazione e comunicazione chiare ed intuitive, pubblicate sul sito istituzionale del comune, con le quali rendere immediata e semplice la comprensione delle scelte fatte, delle azioni realizzate, delle risorse impiegate e dei risultati raggiunti dall’amministrazione, dando così la possibilità a cittadini ed interlocutori di formulare un proprio giudizio sull’attività posta in essere e sulla sua affidabilità nel rispetto degli impegni presi.

21.2 Il Bilancio di Quartiere
Riteniamo che non debbano più esistere quartieri dimenticati e aree privilegiate ma che l’equa distribuzione delle risorse sui diversi quartieri della città sia un principio cardine di una buona amministrazione comunale. Al fine di programmare al meglio gli investimenti sul territorio e di permettere a chiunque di verificare l’utilizzo delle risorse pubbliche anche per area geografica, intendiamo predisporre prospetti chiari e condivisi che illustrino le voci di entrata e di spesa suddivisi per zona.

21.3 Un Comune contro la Crisi
Stiamo uscendo da una delle crisi più lunghe del dopoguerra, ma la strada è ancora lunga e ciascuno deve far il possibile con grande senso di responsabilità per garantire sviluppo ed occupazione. Siamo quindi fermamente convinti che anche l’amministrazione comunale debba fare la propria parte per riattivare l’economia e sostenere il lavoro. Per questo, sapremo fare le giuste scelte in materia di bilancio, in assoluta controtendenza rispetto alla politica restrittiva di bilancio degli ultimi cinque anni. Per un ente locale l’indebitamento – se sostenibile – non è di per sé un elemento negativo, in quanto serve a finanziare infrastrutture necessarie per la comunità. La sua sostenibilità è data dall’indice di indebitamento, ovvero dal rapporto percentuale tra debiti ed entrate correnti. Nel 2013 l’amministrazione uscente ha lasciato bilanci a posto e un indice di indebitamento del 70%, assolutamente equilibrato e nella media nazionale. Malgrado ciò l’attuale amministrazione ha intrapreso una politica di forte riduzione del debito, con la restituzione di 42 milioni di euro e con una previsione di un’ulteriore riduzione di altri 7 milioni entro il 2020, in un momento storico in cui, invece, è massima necessità “dare ossigeno” a famiglie ed imprese, generando un circolo economico virtuoso. Alla contrazione delle disponibilità finanziarie si aggiungono i milioni bloccati negli avanzi di amministrazione, cioè soldi usciti dalle tasche dei cittadini ma non utilizzati per una carente programmazione amministrativa. Anche su questo punto, ci impegniamo ad utilizzare le migliori competenze per una più puntuale programmazione affinché, congiuntamente agli altri interventi, possano essere liberate ingenti risorse, quantificabili in decine di milioni di euro, per essere destinate a nuovi investimenti necessari ad una migliore qualità della vita nei quartieri quali strade, parcheggi, marciapiedi e ciclabili, parchi, asili, impianti sportivi, ecc., che non solo rappresentano opere pubbliche al servizio dei cittadini, ma anche investimenti che generano lavoro diretto ed indotto a sostegno dell’economia locale e dell’occupazione. Intendiamo invertire le attuali sterili politiche di bilancio ed avviare opere pubbliche nei quartieri, garantendo nel contempo massima trasparenza alle procedure connesse ai bandi di gara e agli appalti. Dal lato della spesa corrente, diminuita anch’essa sensibilmente in questi anni, ci impegniamo a mantenere livelli congrui al soddisfacimento dei bisogni della cittadinanza, pur nel rispetto dei vincoli obbligatori di finanza pubblica nazionale e alla luce della contrazione di risorse determinata dal mancato gettito dai dividendi delle quote SAVE – aeroporti di Venezia e di Treviso, ormai purtroppo cedute.

A tale proposito, rivedremo i programmi di gestione del ricavato di tale vendita (oltre 25 milioni di euro) al fine che sia garantito il massimo effetto positivo sull’economia e sull’occupazione del nostro territorio, oltre che in termini di utilità sociale delle opere pubbliche finanziate.

21.4 La Famiglia non è un Bancomat
Consideriamo la famiglia quale struttura fondante della società e luogo nel quale crescere ed educare i figli. In tale ottica, vogliamo aiutare le famiglie ad uscire da questo lungo periodo di difficoltà economica e sociale, rivedendo alcune scelte dirette a “far cassa”. Ad esempio, negli ultimi cinque anni Treviso è diventata il sesto capoluogo d’Italia per multe erogate, così come è aumentato il gettito fiscale dalle imposte locali, drenando risorse in modo improduttivo. Pur nella necessità di garantire la sicurezza stradale e l’equità fiscale, intendiamo perseguire politiche non economicamente punitive nei confronti delle famiglie trevigiane. Riteniamo che la sicurezza – stradale e sociale – siano obiettivi reali e non un pretesto per aumentare le entrate comunali. Così come l’equità fiscale non si deve tradurre in un’ossessiva revisione degli imponibili ma in politiche fiscali che prevedano – nei limiti delle norme nazionali – l’introduzione del quoziente familiare e della capacità di reddito nelle tariffe e nelle imposte comunali, per un concreto sostegno alle famiglie più numerose e per una più equa ripartizione degli oneri. Inoltre, intendiamo favorire le attività economiche, azzerando le spese per il rilascio delle autorizzazioni e limitando al minimo i costi aziendali connessi ai rapporti con l’amministrazione comunale.

21.5 Treviso, Europa
Intendiamo potenziare la capacità dell’amministrazione comunale in ambito progettuale legato alle opportunità offerte dalla unione europea, certamente ancora solo marginalmente sfruttate in ambito locale, malgrado i proclami altisonanti dell’attuale amministrazione ma privi di effettiva concretezza. Il prossimo quinquennio amministrativo si situa a cavallo tra la programmazione 2014 – 2020 e la prossima programmazione 2021-2027 relative ai fondi strutturali e di investimento europei e pertanto offre grandi opportunità di accedere, come altre città italiane ed europee, ai finanziamenti europei, portando risorse nuove sul territorio. Il FERS, il fondo europeo di sviluppo regionale, in particolare, può contribuire ad azioni innovative nel campo dello sviluppo sostenibile, attraverso progetti-pilota urbani e relativi studi: il concetto guida è quello dell’investimento territoriale integrato nelle aree urbane. Sarà nostro primario impegno partecipare e vincere i bandi europei a fondo perduto, congiungendo tali risorse con gli investimenti privati in progetti di grande valore e di respiro internazionale, trovando ove possibile sinergie con i comuni contermini e, più in generale, con l’area metropolitana veneta. Implementeremo pertanto un’apposita funzione per attingere ai fondi europei, con risorse umane ed economiche già disponibili presso l’amministrazione comunale, anche in collaborazione con l’eurosportello regionale. Tale funzione potrà essere posta a servizio anche degli operatori privati, attivando un euro-sportello comunale, come primo livello informativo in merito alle opportunità offerte dall’unione europea in materia di impresa e lavoro.

21.6 L’Interesse Pubblico è prioritario
In tema di aziende a capitale pubblico, riteniamo in via di principio che il libero mercato e la concorrenza siano i migliori autoregolatori dei prezzi e della qualità dei servizi. Agiremo comunque in questo contesto operando nell’esclusivo interesse pubblico, che riteniamo coincida con l’erogazione dei servizi ai cittadini col miglior rapporto tra qualità e prezzo.

21.7 Personale Dipendente
I dipendenti comunali sono il biglietto da visita di una amministrazione: sarà quindi nostro compito fornire agli stessi tutti gli strumenti necessari per poter svolgere al meglio la loro attività. Come amministratori andremo ad assumerci la responsabilità delle nostre azioni, e quindi anche dei nostri eventuali errori, pertanto i dipendenti non saranno piu’ un facile capo espiatorio. La sicurezza sul lavoro è il nostro primo obiettivo, per questo porremo la massima attenzione affinché’ tutti i dipendenti siano in regola rispetto a quanto previsto dal decreto legislativo n.81/2008. E’ indispensabile il continuo aggiornamento professionale dei dipendenti con particolare attenzione a quello dei dirigenti. Riteniamo che agli stessi al di là dei corsi di formazione debba essere data l’opportunità di confrontarsi con altre realtà organizzative diverse dalla propria. I premi ai dirigenti saranno erogati solo al raggiungimento di specifici obiettivi.

21.8 Patrimonio
Per quanto possibile, la nostra maggioranza opererà per valorizzare al massimo il patrimonio edilizio comunale, mettendolo a disposizione della collettività o comunque rendendolo economicamente produttivo. Per questo vareremo un programma per ristrutturare gli alloggi comunale ad uso residenziale attualmente non agibili, dall’altra andremo a valutare la miglior destinazione per i restanti edifici. Il primo edificio cui daremo una destinazione/gestione è villa margherita in quanto, ogni giorno di non utilizzo equivale all’aumento del deperimento della struttura stessa senza, tra l’altro, che i cittadini possano fruire del suo meraviglioso giardino, auspicando che tale villa possa diventare un futuro luogo espositivo. Crediamo, inoltre, che le associazioni possano e debbano beneficiare del patrimonio inutilizzato del comune. Un esempio è l’edificio in disuso che si trova a ridosso della cedraia del parco di villa Manfrin e che potrebbe essere utilizzato dal gruppo anziani di Santa Maria del Rovere oggi costretto ad avere la propria sede in una stanza, presso le ex scuole Cantù, spazio inadatto che di fatto proibisce loro di organizzare e svolgere qualsiasi iniziativa ricreativa. Riteniamo che, purtroppo, se il costante calo demografico non verrà invertito, nel giro di pochi anni dovremo valutare l’accorpamento di alcune scuole elementari, e ciò comporterà la messa a disposizione dei quartieri di edifici di ampia cubatura. In questa direzione, la nostra amministrazione si farà sin da subito carico di programmare una soluzione a questa eventuale evenienza, al fine di governare il problema e non subirlo.