“Le aggressioni negli ambienti sanitari sono un fenomeno che non deve essere sottovalutato. Nel 2022 sono state 79 le aggressioni al personale dell’Ulss 4 e nel 2023 il trend non accenna a diminuire. Adotteremo dunque la “tolleranza zero” in ogni episodio. Il personale è stato invitato a segnalare ogni aggressione che verrà perseguita nelle sedi opportune perché il rispetto della professione e del personale non deve mai venir meno nel rapporto paziente-operatore. Parallelamente sono stati formati istruttori aziendali grazie a corsi promossi dalla Regione Veneto ed entro l’anno centinaia di collaboratori dell’Ulss 4 verranno formati per imparare a prevenire, riconoscere, gestire, segnalare le aggressioni”. Ad annunciarlo è il direttore generale dell’Ulss 4, Mauro Filippi, che in questi giorni ha fatto il punto con i rappresentanti dei lavoratori e i vertici dell’Azienda, illustrando i dati raccolti e definendo le strategie di intervento. E’inoltre notizia di questi giorni che una coppia dovrà risarcire un pediatra dell’Ulss 4 insultato e minacciato lo scorso dicembre al pronto soccorso di San Donà di Piave.
Il report.
Le segnalazioni del personale aggredito verbalmente, in alcuni casi fisicamente, sono state inoltrate al servizio “Rischio Clinico” dell’Ulss 4. Nel 2022 sono state dunque 79 le aggressioni segnalate, verificatesi in particolare in pronto soccorso e nel servizio di psichiatria che risultano tra le aree più a rischio, l’elenco continua poi con aggressioni compiute nei reparti ospedalieri, degenze, ma anche agli sportelli amministrativi. “E questa è solo la punta dell’iceberg, sono i casi più gravi, molti altri purtroppo non vengono segnalati” osserva la responsabile del servizio “Rischio Clinico” Elena Momesso.
I giorni scorsi il dg Mauro Filippi ha condiviso con il prefetto di Venezia anche l’attuazione di una serie di misure di prevenzione e di gestione degli episodi di violenza nelle strutture sanitarie, quali: la mappatura delle aree di rischio in collaborazione con il servizio Prevenzione e Protezione e la struttura che si occupa del Rischio Clinico; la formazione di istruttori aziendali che poi provvederanno a formare tutti gli operatori dell’Azienda (11 corsi già previsti nell’anno corrente), formazione che non riguarda la difesa personale ma è mirata a consentire al personale di riconoscere e gestire le situazioni di rischio, grazie a strategie, tecniche comunicative e comportamentali, interventi strutturali ed organizzativi per favorire e governare eventuali situazioni di aggressività.
Prosegue inoltre la collaborazione e il dialogo con le forze dell’ordine che possono fornire indicazioni preziose nella gestione di eventi critici come anche intervenire direttamente. E’ prevista infine la segnalazione all’autorità giudiziaria di ogni aggressione segnalata ed è in corso di valutazione il potenziamento dei sistemi di videosorveglianza nelle aree comuni delle strutture.