Per l’occasione sono intervenuti tanti ex colleghi, sia medici che personale sanitario, ovviamente vari familiari e il direttore generale Mauro Filippi, ma anche il sindaco di Jesolo, l’assessore al bilancio e il consigliere locale della Regione Veneto.
Il viale che dall’ingresso principale dell’ospedale conduce alla spiaggia di Nemo si chiama “Viale dottor Giovanni Marchesin, Medico chirurgo jesolano”.
L’intitolazione, con tanto di scopertura della targa toponomastica che riporta il suo nome, è stata compiuta questa mattina.
“La conferma che questa persona abbia dato tanto al territorio, lasciando un ricordo importante, è che a distanza di anni dalla comparsa tanti jesolani abbiano voluto lasciare un segno indelebile nella sua stessa città – ha spiegato il dg Mauro Filippi -. Un ricordo che si traduce in una targa toponomastica commemorativa e quindi un viale intitolato al dottor Giovanni Marchesin che tra l’altro è stato il primo medico jesolano a svolgere attività, nel 1976, nell’allora Istituto Marino di Jesolo poi diventato ospedale di Jesolo”.
Il dottor Giovanni Marchesin è nato il 23 giugno 1928 a Jesolo. Terminato il liceo si era iscritto alla facoltà di medicina di Pavia e negli anni ’50 si laureò in medicina con specializzazione in chirurgia e in seguito conseguì la specializzazione anche in ostetricia e ginecologia.
La sua professione iniziò all’ospedale di Pavia e successivamente arrivò all’ospedale di San Donà di Piave affiancando il primario Girardi che considerava il suo grande maestro; dopo qualche anno venne trasferito all’ospedale civile di Venezia.
Il dottor Marchesin ha sempre avuto un grande attaccamento verso la famiglia e al luogo dov’era nato, e quando gli proposero di lavorare all’ospedale di Jesolo, l’allora Istituto Marino, accettò con grande gioia.
Nel 1976 fu istituito il reparto di ostetricia e ginecologia (prima c’era un unico reparto insieme a chirurgia) e ne divenne primario, mantenendo l’incarico fino al 1993, anno in cui andò in pensione.
Giovanni Marchesin fu il primo medico e primario jesolano a lavorare nell’ospedale di Jesolo, dove sono nate intere generazioni di bambini e dove ha curato tantissime persone senza badare agli orari di lavoro. Quando visitava non voleva compensi perché diceva che il suo stipendio era più che sufficiente.
La sua professione è stata la sua vita, era un uomo di grande cultura amante dell’arte, della musica classica e della lettura. S’ è sempre distinto per intelligenza, umanità, schiettezza e bravura nella sua professione di medico che ha svolto sino agli ultimi giorni di vita. La sua scomparsa è avvenuta 23 marzo 2002.