Una targa in ricordo degli avvocati ebrei veneziani esclusi dal libero esercizio della professione forense a causa delle leggi razziali.
Questa mattina, nella Cittadella della Giustizia di Venezia, si è svolta la cerimonia promossa dall’Ordine degli Avvocati, presieduto dall’avvocato Federica Santinon, alla presenza dei presidenti della Corte d’Appello, Carlo Citterio, e del Tribunale, Salvatore Laganà. A scoprire la targa è stato il rabbino capo della Comunità ebraica di Venezia, Rav Alberto Sermoneta.
In rappresentanza dell’Amministrazione comunale è intervenuto il vicepresidente del Consiglio comunale, avvocato Paolo Romor, che ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa: “Un evento che ha l’enorme pregio di accendere le luci della memoria su una vicenda del passato per troppo tempo dimenticata; oggi ricordiamo avvocati, cioè ‘difensori dei diritti’, che a loro volta furono oggetto di discriminazione e videro i propri diritti calpestati” ha detto ricordando i 35 legali a cui è stata dedicata la targa.
“Una violazione particolarmente grave che noi abbiamo il dovere di ricordare” ha aggiunto Romor. “A noi spetta il compito di essere sentinelle consapevoli affinché non si ripetano più gli errori commessi nel passato. Se è vero che in Italia dal Dopoguerra abbiamo goduto di tutta una serie di baluardi costituzionali che ci hanno consentito di vivere in un periodo di assoluta tutela, è altrettanto importante constatare che in alcune parti del mondo gli stessi diritti sono ancora oggi negati. Mi riferisco al tema dei cosiddetti ‘avvocati minacciati’, un argomento sul quale le istituzioni devono impegnarsi con concrete iniziative di supporto e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Mi piace pensare che eventi come quello di oggi, se nulla possono restituire a chi allora è stato discriminato, siano prezioso stimolo per l’impegno di tutti nel combattere le situazioni di discriminazione e persecuzione, degli avvocati e della loro funzione, che ancora funestano alcune nazioni”.