Il Venezia FC è ancora in una fase di incertezza, ecco quindi le parole del Presidente Niederauer sulla situazione attuale.
“Come avevo scritto nella mia lettera aperta due mesi fa, mi auguravo che qualora il campionato fosse ripartito saremmo stati preparati anche a gestire un eventuale positività al Covid-19, poiché ritenevo che fosse un’ipotesi molto probabile.
La nostra attenzione oggi è rivolta principalmente al giocatore risultato positivo al test e alla squadra. Il giocatore rimarrà in isolamento fiduciario pressa la propria abitazione per 14 giorni così come previsto dalle linee guida attualmente in vigore, mentre il resto della squadra e lo staff sono stati messi in quarantena presso un hotel ad uso esclusivo anche se tutti negativi.
Non possiamo nascondere di essere molto preoccupati perché ad oggi non abbiamo ricevuto una risposta chiara sui prossimi passi da intraprendere. Parte della pianificazione del riavvio dei campionati avrebbe dovuto concentrarsi proprio sulle procedure da mettere in atto in caso di una positività accertata, ad oggi invece non sappiamo ancora se sabato potremo disputare la partita contro il Pordenone, ma visto le tempistiche questa non dovrebbe più essere considerata un’opzione valida.
Chiedere ai ragazzi di prepararsi per una partita così importante in mezzo a tutta questa incertezza è molto difficile e per questo meritano il mio plauso personale per come stanno affrontando questa situazione anomala.
Nonostante ciò, nell’interesse di tutti, il Venezia FC si rende disponibile a valutare delle soluzioni alternative purché rispettino i requisiti organizzativi, sanitari e tecnici imprescindibili per la disputa di qualsiasi partita di calcio”.
Nel frattempo, il ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, annuncia all’ANSA la soluzione della questione quarantena per le squadre di calcio.
“Da quando ieri pomeriggio ho letto il verbale del Cts, che mette nero su bianco quanto la proposta Figc sia valida dal punto di vista medico-scientifico ma non compatibile col Decreto Legge del 16 maggio, sto lavorando, con il ministro Speranza, per superare il problema normativo che è emerso, e che di certo non ho creato io. I miei uffici – spiega -, in contatto con quelli del Ministero della Salute, hanno vagliato tutte le ipotesi per cercare quella più veloce ed efficace, e speriamo di chiudere con un atto amministrativo già domani”. Nei giorni scorsi il Cts aveva detto sì alle modifiche del protocollo sanitario, introducendo la ‘quarantena soft’ e accogliendo così le richieste avanzate dal mondo del calcio. Il ministro ieri a Porta a Porta aveva però detto che per attuarla serviva un cambiamento della norma precedente, quella che imponeva i 14 giorni.