Dopo la sconfitta per 4-0 nell’amichevole al “Mario Rigamonti” contro il Brescia di Filippo Inzaghi, l’allenatore del Venezia FC Paolo Zanetti ha analizzato la gara e la situazione generale della squadra.
Mister, la partita di oggi era importante per dare la possibilità ai tanti nuovi innesti di poter giocare insieme contro un avversario di livello come il Brescia. Che impressione ha tratto da questa amichevole?
“Il risultato, chiaramente, è rotondo, anche se in realtà, come per altre partite che abbiamo fatto fino ad ora, abbiamo giocato a fasi alterne: ci sono state alcune fasi dove abbiamo giocato molto bene, nel complesso abbiamo creato 10 occasioni da goal che però non siamo stati bravi a sfruttare per buttare dentro la palla, e poi siamo stati ancora una volta fragilissimi in alcune situazioni: due goal regalati. Quindi, ancora, navighiamo con questo problema della discontinuità, perché probabilmente bisogna passare anche per queste figuracce, che ovviamente non ci piace fare, però evidentemente questa è la strada e si passa anche da qui per cercare di migliorare. Oggi devo dire che il risultato è brutto,
mentre la prestazione è stata a momenti ottima e a momenti disastrosa, pertanto dobbiamo assolutamente ricercare l’equilibrio”.
Lei ha sempre dimostrato di saper cambiare volto alla squadra, pur mantenendo comunque un’identità di gioco molto chiara e definita. Inoltre, dal mercato sono arrivati giocatori duttili. In quale misura i nuovi innesti potranno contribuire ad un’eventuale nuova evoluzione tattica, nel rispetto dei principi di gioco?
“E’ normale che, in questo momento, siamo alla ricerca dell’equilibrio migliore, e anche per quanto riguarda il sistema di gioco dobbiamo conoscere meglio i nostri giocatori nuovi che sono arrivati, io per primo. Dobbiamo renderci conto, però, prima di parlare di tattica, che dobbiamo assolutamente ritrovare la nostra anima, che è quella che ci ha portato fino a qua, e che in questo momento abbiamo un po’ smarrito”.
Nonostante l’assenza di diversi giocatori, convocati in nazionale, quanto è importante è stata la pausa di campionato per consentire al gruppo di assimilare i suoi metodi e sotto quali aspetti vede i principali passi in avanti della squadra, dall’inizio della stagione?
“Innanzitutto abbiamo lavorato tanto fisicamente, questa settimana, perché abbiamo messo benzina e quindi oggi siamo arrivati non brillanti, ,a chiaramente lo abbiamo fatto di proposito, perché dobbiamo arrivare al massimo contro l’Empoli, che è la partita poi che conta. Ma dall’altra parte stiamo lavorando sui principi: i giocatori stanno stanno cercando di adattarsi, vedo impegno ma non vedo ancora l’anima giusta, e questo ma non sono nei nuovi arrivati ma anche nei “vecchi”. A proposito: dobbiamo toglierci dalla testa, ormai, il discorso nuovi/vecchi, italiani/stranieri: dobbiamo diventare squadra, e la cosa non casca dal cielo, ma bisogna lavorare. Bisogna passare attraverso delle difficoltà, come oggi in cui abbiamo incontrato una squadra che si vede che è squadra: nonostante abbia sofferto il nostro gioco per la gran parte della partita, però gli avversari sono stati più equilibrati e più cinici di noi. Quindi si passa anche attraverso queste difficoltà. Ed ora mandiamo giù questo boccone, e spero che sia da spinta per presentarci, al prossimo allenamento, con le antenne dritte, giocando a mille. E che che possa dirsi che la squadra abbia toccato il fondo ed ora iniziare a compattarsi veramente”.