La Sede provinciale Inps di Treviso, nella persona della Direttrice Roberta Carone, ha aderito in questi giorni al “Protocollo di Rete per il contrasto alla violenza contro le donne – Distretto di Treviso” di cui è soggetto capofila il Comune di Treviso e che vede coinvolte molte realtà territoriali, dalle forze dell’ordine agli enti del terzo settore.

La sottoscrizione del Protocollo di Rete da parte dell’Istituto di previdenza rientra nell’ambito del progetto “Inps per Tutti”, attivo dal 2019 e rinnovato con Accordo quadro regionale del 14 marzo 2024. 

Il progetto “Inps per tutti” si pone come obiettivo rendere più accessibili e, dunque, effettive ed esigibili le prestazioni sociali attualmente previste ed erogate dall’INPS nei confronti di quella fascia di popolazione che vive in condizioni di grave disagio sociale, economico e lavorativo tramite la collaborazione con Comuni, tra cui il Comune di Treviso, Caritas diocesane ed eventuali altre associazioni del terzo settore territoriali e, nello specifico, ha tra le sue linee di azione quella in favore delle donne vittime di violenza. 

La partecipazione dell’Inps di Treviso al Protocollo di Rete prevede, tra l’altro, l’impegno ad avviare una collaborazione strutturata, finalizzata ad agevolare l’accesso alle informazioni ed ai servizi dell’INPS da parte delle donne italiane e straniere, con o senza figli minori, vittime di violenza e, in particolare, di violenza di genere e ai minori vittime di violenza assistita che trovano supporto presso i Centri Antiviolenza (CAV); a fornire la disponibilità ad incontri dedicati in favore delle donne in carico ai CAV, da tenersi in modalità web-meeting; a realizzare un’attività di formazione congiunta programmando moduli formativi a cura del personale dei CAV e destinati al personale INPS che svolge attività di front-end, finalizzati a portare l’esperienza e richiamare la sensibilità sul dramma della violenza di genere. Parallelamente, saranno programmati interventi formativi a cura del personale INPS e destinati al personale appartenente ai CAV e ad altri soggetti individuati in base protocollo, aventi ad oggetto le prestazioni/agevolazioni previste dal legislatore (es. reddito di libertà, congedi straordinari, agevolazioni contributive) ed erogate dall’INPS che, se conosciute e fruite, possono agevolare l’indipendenza economica e l’emancipazione delle donne vittima di violenza.

Così l’assessore alla Città Inclusiva del Comune di Treviso, Gloria Tessarolo: «Con l’ingresso di INPS nel protocollo di rete contro la violenza si stringe ancora più forte l’alleanza tra gli enti locali e l’istituto a favore delle donne che stanno facendo percorsi di uscita dalla violenza. Provvedimenti come l’assegno di libertà possono essere strategici per avviare le donne ad un percorso di autonomia dall’uomo maltrattante e per supportarla nella gestione dei figli minorenni. Contiamo così di lavorare in modo sempre più serrato a favore delle donne prese in carico nei nostri servizi».

I soggetti sottoscrittori del Protocollo sono: Comitato Sindaci Dei Comuni afferenti all’azienda Ulss 2 “Marca Trevigiana” – Distretto Di Treviso, Questura Di Treviso, Carabinieri Comando Provinciale Treviso, Azienda Ulss 2 “Marca Trevigiana”, Ufficio Scolastico Territoriale – Treviso, Centro Antiviolenza “Telefono Rosa”, Centro Antiviolenza “Donne Libere”- Quinto Di Treviso, Centro Per Il Trattamento Degli Autori Di Violenza “Cambiamento Maschile”, Ordine Dei Medici Chirurghi E Degli Odontoiatri Di Treviso, Ordine Dei Farmacisti Della Provincia Di Treviso, Casa Religiosa “Domus Nostra” – Quinto Di Treviso, Discepole Del Vangelo – Treviso, Soroptimist Club Treviso, Ucipem Consultorio Familiare – Treviso, Centro Della Famiglia – Treviso, Caritas Tarvisina, Procura Della Repubblica Di Treviso, Ordine Degli Avvocati Di Treviso, Israa Treviso, Ulepe Ufficio Esecuzione Penale Esterna – Treviso, Inps Direzione Di Treviso