Sembrava potesse essere oggi la giornata della nuova ordinanza della Regione Veneto, invece la firma sarà apposta da Zaia domani. Quindi ancora nessuna informazione su quali saranno le nuove regole per chi abita in Veneto, in vigore da martedì sino al 3 maggio. “La tragedia dovuta a questa epidemia – ha voluto sottolineare lo stesso Governatore – non si è ancora conclusa, anche se il numero di persone che sta guarendo è superiore a quello di quelli che entrano in ospedale. Stiamo ancora studiando bene l’Ordinanza, perché abbiamo ancora alcuni punti da chiarire dal punto di vista giuridico. Non credo che metteremo la chiusura delle librerie così come è stato deciso in Lombardia, dove la situazione è peggiore della nostra. Ringrazio i più giovani perché stanno rispettando le regole, e continuo a ricevere molte lettere dai bambini”.

Dopo il 14 aprile – “Spero che non ci siano affollamenti. Io confido nel senso di responsabilità che hanno i veneti, sia per salvaguardare la loro salute, ma anche quella degli altri. Che non ci sia qualcuno che pensi, avendo una età giovane, che non possa morire di questo virus”.

Aziende – “Ripeto ancora una volta che la riapertura delle aziende non compete alla Regione, come neppure quella delle scuole. Però sottolineo ancora come sia importante che vengano definite delle regole all’interno dei posti di lavoro. E’ necessario che vi sia un protocollo per salvaguardare la salute dei lavoratori e poi, quando tornano a casa, quella dei loro famigliari. Dobbiamo fare in modo che vi siano i dispositivi a disposizione di tutti, è importante la messa in sicurezza dei lavoratori. E su questo c’è convergenza tra tutti i Governatori, ed è questo il messaggio che abbiamo consegnato al Governo. Tutti in azienda devono indossare le mascherine ed i guanti, anche se quest’ultimi stanno scarseggiando”.

Trasporti pubblici – “Già a suo tempo abbiamo fatto la regola che, chi prende un mezzo del trasporto pubblico locale, deve indossare mascherina e guanti. Se i mezzi iniziano a riempirsi, e non si rispetta questa regola, c’è il pericolo che l’epidemia possa esplodere ancora una volta. Se in Veneto solo l’1,3% dei medici è positivo al virus, è la conferma che funzionano le mascherine, perché i medici sono quelli più esposti”.