Zaia e gli Asili Nido
Zaia e gli Asili Nido

Prima di fornire i consueti dati sull’emergenza virus, Luca Zaia ha dato spazio al problema della riapertura degli asili. In sala erano presenti anche alcune rappresentanti che lavorano all’interno di queste strutture. “Con il fatto che molti genitori sono tornati a lavorare, sappiamo che il problema della gestione dei bambini è diventato molto importante. Dal nostro punto di vista non è un problema di soldi, bisogna che il comitato tecnico scientifico si esprima. Non è possibile sentire qualcuno dire che i bambini non si ammalano di Coronavirus e altri affermare che per i più piccoli è pericoloso. Qualcuno dice che il virus sta perdendo forza? Bene, è da tempo che lo dico, ma se fosse realmente così allora dico che è artificiale, perché non si è mai sentito che un virus diminuisca i suoi effetti”.

In molti notano un uso non corretto delle mascherine. “Ricevo continuamente fotografie, anche all’interno di negozi, in cui c’è gente che non si mette bene la mascherina davanti alla bocca e al naso. Ricordo ai gestori che possono farli uscire”. Le mascherine, comunque, incominciano a scarseggiare. “Ormai sono settimane che continuo a dire che devono togliere la norma che porta al sequestro delle mascherine in dogana. Ora l’articolo che parla di questa regola è pure stato convertito in legge. Come Regione non possiamo neppure pensare a fare una ulteriore iniezione di mascherine”.

Sulla riapertura. “Sarebbe bello visto che oggi è sabato che Conte apparisse in Tv e dicesse che per il 18 maggio è possibile riaprire tutto, così gli esercenti avrebbero la possibilità di prepararsi. Speriamo, inoltre che vengano fatte delle linee guida ragionevoli, di facile applicazione. Che non si venga a dire che un ristorante deve tenere i tavoli distanti 4 metri uno dall’altro”.

I numeri odierni dicono che in Veneto sono stati fatti 432.144 tamponi, in isolamento ci sono 5.163 persone, positivi 18.671. I ricoverati sono 822, di cui 475 sono i positivi. In terapia intensiva 78, di cui 40 che sono ancora positivi.  I dimessi 2.960, i morti in totale 1.643, di cui 1.252 in ospedale.