Mucche, pecore, asini e cavalli agghindati a festa per l’antico rito della transumanza
Hanno un passo importante le mucche mentre incedono lente. Come se sentissero tutti quegli occhi addosso. Scuotono con eleganza il capo sfoggiando quella magnifica corona di fiori e campanelli. Gli asini sono più concentrati invece, testardi come muli…vanno dritti dritti per la loro strada senza curarsi molto di tutto questo clamore. Pecore e capre sono le più maldestre: proseguono frettolose e disordinate, sfuggendo di qua e di là, rincorse dagli ordini del pastore. Una foto? Sia mai. Belano, belano e corrono, con ostinata impazienza. Vederle insieme è bellissimo. E’ lo spettacolo della transumanza.
MUCCHE E GHIRLANDE IN VENETO: A BRESSANVIDO (VI) LA PIÙ GRANDE TRANSUMANZA D’ITALIA
“È una magia: improvvisamente si aprono tutti i recinti, i cavalli si dispongono in un cerchio largo intorno alla malga, le bestie escono tutte. Sono tanti rigagnoli di animali in marcia che devono confluire in un solo fiume, devono costruire una sola mandria.?[Giancarlo Ferron, UOMINI E BESTIE IN CAMMINO. Edizioni Biblioteca dell’Immagine]
Riporta questa immagine il sito dedicato alla transumanza di Bressanvido, la transumanza più grande d’Italia che tra pochi giorni si rinnoverà nella piccola cittadina vicentina.
Tansumanza. Dal latino trans, attraverso e humus, terreno: transitare sui luoghi. È il ritorno del bestiame dagli alpeggi. Un’usanza nata in tempi lontanissimi, che nell’area mediterranea i Romani pare abbiano imparato dal popolo dei Sabini, e originaria delle regioni dell’Italia centrale come Molise e Abruzzo. Mucche, capre, pecore, asini scendono fino al fondovalle per svernare. Salgono alle malghe in quota di solito a giugno, per godere dell’erba più buona e fanno poi ritorno alle stalle a settembre, riversandosi tra le stradine dei piccoli paesi montani e pedemontani con un esodo che dura per tutto il mese. Succede anche nei nostri Veneto, Friuli, in Trentino, Alto Adige e nella vicina Austria.
Fine settembre e le prime settimane di ottobre sono ancora un’occasione perfetta per assistere (e sentire) i loro coloratissimi cortei tagliare i prati, agghindati in pompa magna con fiori, fiocchi e campanacci, con stoffe, nastri e araldi legati alle tradizioni del posto.
Con i paesani che li attendono, vestii anche loro a festa, con cappelli, panciotti, gonne ricamate e camicette bianche di pizzo. Mentre su tavole imbandite a cielo aperto si tagliano pagnotte, forme, prosciutti e si stappa del buon vino per brindare all’evento, suonando e ballando fino a notte fonda. Accade così, da secoli: è il modo scelto dai pastori per ringraziare della buona stagione estiva. Per questo gli animali indossano le ghirlande di fiori, rami e immagini di santi, per esprimere gratitudine e invocare la protezione del cielo; specchi e campanelle servono invece a tenere lontani gli spiriti cattivi.
Partiamo proprio da Bressanvido dove questi festeggiamenti durano ben due settimane (dal 22 settembre al 3 ottobre) e sono arrivati alla XIX edizione .
Qui la Festa della Transumanza nasce nel 1999 da un’intuizione della Pro Loco, che constatando quante persone ogni anno si riversavano sulle strade per accogliere l’arrivo della mandria dei Fratelli Pagiusco in rientro dall’alpeggio, decise di ufficializzare questo “bentornato” e di onorare con una manifestazione questa antica tradizione. E così domenica 24 attorno alle 17.30 il rumoroso corteo farà ingresso nel paese accompagnato da gruppi folcloristici tradizionali: si tratta, dicevamo, della più importante transumanza bovina italiana sia per numero di capi (oltre 600) sia per la lunghezza del percorso (90 km). Una volta raggiunto il paese i brindisi per l’arrivo del bestiame si uniranno alla vivacità del Festival dell’Agricoltura (23 settembre – 2 ottobre), una mostra mercato straordinaria dedicata alle produzioni locali e artigianali animata da galà culinari, degustazioni ed una serie di attività dedicate alla ruralità.
LA MARCIA DELLE PECORE IN VAL VENOSTA: DAI LORO MANTELLI LE MORBIDE TOPPAR E I BAGNI DI LANA
Questo week end è l’ultima opportunità per vedere il bianco stuolo delle pecore scendere tra i dolci sentieri della Val Venosta, provincia di Bolzano.
Siamo a Solda e da queste parti la chiamano la tradizione della “Schafschoad“: un lungo corteo di pecore, che scendono a valle tutte insieme, seguite dai pastori e dai loro cani, percorrendo la lunga strada attraverso i passi montani. Una volta in valle le greggi si dividono e tornano ognuno con il proprio pastore nella loro stalla. Dopo averle radunate in un recinto – per la gioia dei bambini, invitatati a contribuire all’impavida manovra – i pastori preparano le sacche e le cesoie che serviranno alla tosatura. La lana alimenta infatti ancora oggi uno dei settori artigianali di maggiore qualità dell’Alto Adige. Una volta trattata e lavorata diventa feltro per trapunte, cuscini, guanti, tappeti.
E per le “Toppar”, le inconfondibili pantofole altoatesine. La morbida lana finisce addirittura nel wellness con i “bagni alla lana”: produce infatti un calore rilassante e naturale, che stimola la microcircolazione e attenua i dolori cronici. Quella più delicata viene infine cardata e filata, e quindi infeltrita per dare vita.
IN AUSTRIA “LE PRIME MUCCHE” E I CAVALLI TRA MUSICA E SPECIALITÀ TIPICHE
“Kranzkuh”, la chiamano in Austria: la mucca più bella, la meglio decorata, quella che apre il corteo seguita dalle mucche giovani e dai vitelli: sabato 23 settembre potete vederla a Kufstein e il 30 a Thiersee, in Tirolo.
Anche qui le mucche scendono a valle decorate e abbellite con corone di fiori, e accompagnate dai pastori. A Thiersee si può seguire la discesa lungo i sentieri a partire dalle 11.00, e fermarsi ad assaggiare i prodotti delle malghe gentilmente offerti dai proprietari; oppure si può aspettarne l’arrivo nel centro città. A Kufstein l’evento della transumanza è un giorno di festa animato da bande musicali, spettacoli di danza, artigianato locale e specialità gastronomiche, ma soprattutto all’insegna della musica folk. Dal 22 al 24 settembre la fortezza di Kufstein è anche l’arena del *Festival musicale di Kufstein”, con protagoniste tutte le band folk del momento.
Dopo cinque mesi trascorsi sui pascoli di montagna del Kufsteinerland, i giovani esemplari di cavalli avelignesi fanno rientro il 14 ottobre al centro equestre di fama mondiale Fohlenhof Ebbs. Le sue stalle accolgono più di 100 esemplari e il suo museo documenta la storia della razza avelignese e del successo internazionale dell’allevamento. La transumanza dei cavalli bardati di fiori parte alle ore 11.00 dal pascolo alpino di Erl passando da Niederndorf e diretta al Fohlenhof Ebbs. L’arrivo nella grande arena è previsto per le ore 13.00.