Con la votazione in consiglio comunale mercoledì sera e con l’approvazione della maggioranza, anche se non compatta, si svuota l’ennesimo ufficio cittadino. La Prefettura andrà all’asta, con il vincolo della destinazione pubblica voluta da Manildo e un introito certo di almeno 7,54 milioni di euro, la cifra su cui si è raggiunto un accordo minimo con Invimit, la controllata del Ministero.
Il sindaco Giovanni Manildo, attaccato dalla minoranza, in primo piano la Lega, capeggiata da Mario Conte, ha voluto ribadire che il risiko in città, ovvero la vendita dei tanti contenitori pubblici in città, dalla Questura alla Provincia era iniziato con Zaia (e Gentilini) allora in piena intesa con Dino De Poli, Fondazione Cassamarca. Ha rilanciato la denuncia di Tocchetto (Pd) sul fatto che la Provincia debba ancora pagare 44 milioni, di quella operazione immobiliare voluta dall’attuale governatore, per bruciare De Poli che voleva portare il campus all’ex Psichiatrico. E che doveva comportare una spesa fra i 35 e i 40 milioni, ma alla fine era costata 83.