Faccine, smiley (o smile), emoticon, emoji: ogni qualche anno cambiano nome, ogni qualche mese aumentano in numero. Ma alla fine è chiaro a tutti ciò di cui stiamo parlando, quelle riproduzioni stilizzate e colorate delle vecchie icone grafiche utilizzate negli sms di un tempo per simulare le principali espressioni umane tese, esprimendo un’emozione in chat.
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Quello di cui però non tutti sono perfettamente al corrente è invece il corretto utilizzo di alcune fra le principali emoji in circolazione. Vediamo dunque le 10 famose emoji di cui spesso fraintendiamo il significato originale pensato dall’Unicode Consortium.
Un bacino? No, un fischio.
Un sorriso beffardo, a denti stretti? No, un sorriso smagliante a 32 denti.
Una faccia triste? No, una faccia addormentata.
Una faccia affranta? No, solo stanca…
Un’espressione di tristezza? Certo che no: questa emoji indica solo una persona pensierosa e poco convinta.
Crisi di nervi? Certo che no: in realtà si tratta di un’espressione trionfale, quella di chi ha tagliato un importante traguardo dopo un grande sforzo, e ne va fiero.
In molti preferiscono affidare le proprie rappresentazioni emozionali all’immagine di un gatto, anziché di una faccia umana. Tra le emoji feline, è senz’altro questa la più fraintesa: in molti pensano abbia a che fare col concetto di stupore, ma secondo l’Unicode Consortium indica semplicemente un micio fiacco e annoiato.
Mani giunte in simbolo di preghiera? Niente affatto: sono due persone che si danno un cinque.
Questa ragazza sembra stia mimando incredulità, mettendosi le mani nei capelli. In realtà, secondo il linguaggio Unicode, sta dicendo “ok”.
No, non siete tu e la tua migliore amica… E’ semplicemente un omaggio alle mitiche conigliette di Playboy.