“Oggi il mio pensiero e la mia vicinanza vanno alle persone vittime di tratta che non hanno ancora avuto l’opportunità di sottrarsi alle reti di sfruttamento e di chiedere aiuto ai servizi che nella regione Veneto sono in prima linea per assistere chi chiede di uscire da condizioni di violenza e coercizione”. Lo afferma l’Assessore alla Sanità e Sociale della Regione Veneto in occasione della 15° Giornata Europea contro la tratta degli esseri umani, istituita nel 2006 con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema.

“Quella odierna è una preziosa occasione per riflettere su un fenomeno che interessa quasi un milione di persone nel continente europeo e che rappresenta, per le organizzazioni criminali transnazionali, il secondo business subito dopo il narcotraffico” – ha proseguito l’Assessore – “La tratta è un fenomeno subdolo, che agisce nell’ombra e mina la società dalle fondamenta. Le vittime hanno molti volti: sono le persone costrette a prostituirsi, sono i minori reclutati e impiegati nelle attività criminali forzate, sono uomini e donne sfruttati nel lavoro, sono giovani donne costrette contro la propria volontà a unirsi in matrimonio. E’ una piaga che è presente su tutto il territorio nazionale e che non ha purtroppo lasciato immune nemmeno il Veneto”.

“In Italia da oltre 20 anni è presente una rete nazionale antitratta, istituita dal Dipartimento per le Pari Opportunità della presidenza del Consiglio dei Ministri, attualmente composta da 21 Progetti regionali – ha precisato l’Assessore – Per la prima volta, lo scorso luglio, la Regione Veneto ha assunto in qualità di ente capofila, l’onere della Governance dei progetti di assistenza alle vittime di tratta in tutto il territorio Regionale attraverso il progetto N.A.V.I.G.A.Re (Network antitratta Veneto Intersezioni Governance azioni regionali), nonché di coordinamento dei 21 progetti esistenti a livello nazionale attraverso la gestione del Numero Verde Nazionale in Aiuto alle vittime di Tratta e/o Grave Sfruttamento (800 290 290): gli interventi promossi sono stati significativi e hanno visto il contributo di professionisti degli enti pubblici e del privato sociale, di mediatori linguistico-culturali e di educatori responsabili dell’accoglienza”.

Nei primi mesi della sua attuazione, il progetto Navigare ha effettuato 846 contatti con persone a rischio di grave sfruttamento in ambito sessuale e lavorativo, anche con l’obiettivo di promuovere corretti comportamenti sullo stile di vita i quali hanno un impatto sulla salute pubblica. Ha inoltre svolto colloqui di valutazione e orientato ai servizi 48 persone potenzialmente vittime di tratta: 21 donne (44%) e 27 uomini (56%). Di questi, 16 persone hanno subito uno sfruttamento in ambito sessuale (33%), 26 in ambito lavorativo (54%), 2 nelle economie illegali e accattonaggio forzato mentre 4 persone non hanno dichiarato alcun sfruttamento. Ad oggi sono 65 le persone accolte presso le strutture del terzo settore che hanno co-progettato gli interventi.

“Consapevole che il fenomeno della tratta e del grave sfruttamento ha bisogno di interventi sinergici e coordinati – ha proseguito l’Assessore – nelle prossime settimane convocherò una cabina di regia a cui parteciperanno le varie direzioni regionali e gli organismi strumentali della Regione, gli enti locali e i soggetti del terzo settore impegnati sul tema: svolgerà funzioni di governance e indirizzo rispetto alle linee guida, alle scelte strategiche nelle connessioni con gli altri progetti e definirà le priorità di intervento. Sono inoltre convinta che le persone vittime di tratta possano essere una grande risorsa per il territorio: per questo ho promosso una Start up ‘Laboratori di idee e innovazione’, che prevede lo sviluppo di attività imprenditoriali proprio da parte delle persone beneficiarie del progetto N.A.V.I.G.A.Re. Attraverso la filosofia della seconda chance, è un’occasione per dare un’opportunità a persone in difficoltà, in particolar modo a donne vittime di violenza e tratta, che oltre ad imparare un mestiere avviano un concreto percorso di riavvicinamento al mondo del lavoro”.

“Infine, in virtù del fatto che dal 15 giugno gestiamo il numero verde nazionale in aiuto alle vittime di tratta – ha concluso l’Assessore – abbiamo promosso a livello nazionale una campagna di comunicazione coordinata e condivisa con la Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento Pari Opportunità, diffusa tra i 20 progetti  analoghi a quello del Veneto presenti nel territorio italiano: un intervento ulteriore per accendere i riflettori su un tema ancora poco conosciuto ma dalle conseguenze drammatiche sulle vite e sui destini di migliaia di persone”.