Saranno tempi serrati per la definizione di un accordo di collaborazione per la mitigazione del rischio idraulico nel basso corso del fiume Tagliamento.

Lo hanno definito i rappresentanti della Regione del Veneto e della Regione Friuli Venezia Giulia, che hanno partecipato ad un incontro convocato dalla Protezione Civile Nazionale. Alla riunione, presenziata da Angelo Borrelli, Capo della Protezione Civile Nazionale, oltre ai tecnici per il Veneto, ha partecipato l’assessore regionale all’Ambiente e Protezione Civile regionale.

“Ho ribadito e abbiamo concordato che la sicurezza non può attendere ed è necessario agire presto – spiega l’assessore all’ambiente del Veneto – su indicazione della Protezione Civile nazionale, entro un mese e mezzo, con la supervisione dell’Autorità di Bacino, arriveremo ad un accordo che preveda tutti gli interventi necessari. Sarà fondamentale in tutto ciò il successivo coinvolgimento dei sindaci”.

Nel corso dell’incontro si è preso atto che, dagli studi dell’Autorità di Distretto risulta che, allo stato attuale, il tratto terminale del fiume è insufficiente a contenere la piena centenaria che può causare inondazioni nei territori dei Comuni di San Michele al Tagliamento (in Veneto) e Latisana (in Friuli Venezia Giulia).

Si è verificata, inoltre, una comune condivisione sulla necessità di risolvere il problema delle piene del Tagliamento e si è giunti a concordare l’avvio di un tavolo tra le due regioni coinvolte e l’Autorità di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali per approfondire le tematiche relativa alla situazione del tratto terminale e della capacità di portata del fiume. L’obiettivo della seconda fase più allargata sarà, poi, quello di definire le soluzioni da attivare.

 “E’ nostra ferma intenzione coinvolgere il sindaco di San Michele al Tagliamento fin da subito – precisa l’assessore – e porteremo al tavolo il professor D’Alpaos, che per Regione del Veneto è un punto di riferimento imprescindibile in materia di sicurezza idraulica”.

Entro un mese e mezzo le due regioni dovranno trovare un accordo per gli interventi da realizzare per la messa in sicurezza del fiume. In vista della scadenza saranno programmati ulteriori incontri tecnici fra le due Regioni. Obiettivo resta, infatti, arrivare ad un cronoprogramma che permetta di avviare al più presto gli interventi.