Cavalli in pista, finalmente. A distanza di cinque difficili mesi sotto ogni profilo torna domani sera all’ippodromo del S. Artemio di Treviso l’appuntamento con le corse al trotto.

“Gestire il periodo del Covid non è stato semplice per nessuno, a maggior ragione per l’ippica che già attraversava un periodo generale non semplice – dice il presidente della Nordest  Ippodromi Stefano Bovio, la società che gestisce l’impianto di Viale Felissent –. Prima la chiusura totale a livello nazionale, poi tra un decreto e l’altro il via libera alle corse a porte chiuse, quindi l’ok gestito dai governatori regionali anche alla presenza del pubblico, fondamentale per un settore come il nostro”.

Un lungo stop, al termine del quale si riparte col consueto slancio. “In questi mesi Treviso da calendario del Ministero delle Politiche Agricole, sotto la cui egida vive l’ippica, è rimasto chiuso, ma come società eravamo operativi a Trieste e quindi abbiamo vissuto in prima linea tutto. Il peggio ora è alle spalle e questo ci mette nelle condizioni per trasformare tutto ciò che è successo in energia positiva, a cominciare da stasera”.

Sette le corse in programma con inizio alle h. 20.15, 60 i cavalli dichiarati partenti con prove di qualità che hanno richiamato attori da ogni parte d’Italia. A reggere il cartello dal punto di vista tecnico la prova riservata ai 2 anni, la generazione più giovane in pista. Prospetti di campioni, speranze che riguardano il futuro, se si vuole un paradigma della situazione attuale.

Treviso nella seconda parte dell’anno non sarà solo agonismo, infatti. Prosegue Bovio: “Sì a fine settembre, lunedì 28 e martedì 29, ospiteremo le Aste dei cavalli di trotto della Its, la più prestigiosa casa d’aste operante sul territorio nazionale. Hanno scelto le strutture dell’ippodromo quale teatro alternativo rispetto alla abituale sede di Busto Arsizio proprio in virtù del Covid. Una bella occasione per noi, ma anche per gli appassionati che potranno vivere da vicino i primi passi della vita di un cavallo da corsa”.

Dal martello del banditore al palo d’arrivo il passo è lungo un sogno. E Treviso c’è.