“Sono cinque anni che i Veneti hanno buttato il cuore oltre l’ostacolo. Il 22 ottobre 2017, infatti, 2 milioni 273mila cittadini della nostra regione si sono espressi a favore dell’autonomia. Lo hanno fatto con un referendum che, nonostante una certa politica lo abbia avversato e ritenuto improponibile, è stato avvallato dalla Corte Costituzionale e la cui legittimità è stata riconosciuta anche dal Capo dello Stato. Questo significa che hanno espresso una scelta legittima e in linea con la nostra Carta fondamentale. I Veneti che da un quinquennio attendono impazientemente e si battono affinché si concretizzi una volta per tutte la loro aspirazione, quindi, sono i difensori della Costituzione”.
Sono le parole con cui il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ricorda il quinto anniversario del referendum consultivo sull’Autonomia differenziata nel quale i Veneti affidarono alle urne il 98% di voti favorevoli. Una consultazione impugnata senza successo di fronte alla Consulta dall’esecutivo dell’epoca con premier Matteo Renzi.
“Nonostante la sentenza storica, è stato anche impedito l’utilizzo della tessera elettorale e ci è stato imposto di sostenere il costo delle Forze dell’ordine ai seggi. – prosegue Zaia – Un atteggiamento che è destinato a passare alla storia come una delle ultime difese a oltranza di un centralismo fondato su un concetto di unità male interpretato. Così come lo sono le insistenze di coloro che indicano nell’autonomismo regionale la secessione dei ricchi. Non è così. L’autonomia è un nuovo rinascimento, una grande opportunità per tutti. È assunzione di responsabilità e noi siamo pronti. Certamente, se in altre aree del Paese ci sono amministrazioni che non brillano per la gestione della cosa pubblica, i rifiuti sono per strada e i cittadini malati si rivolgono altrove in cerca di cure, la colpa non è dell’autonomia che ancora non è mai stata applicata”.
“Dopo cinque anni siamo ancora in attesa – dice ancora il Governatore – ma siamo arrivati alla bozza della legge quadro; una volta approvata dalle Camere darà mandato all’Esecutivo di firmare direttamente le intese con le Regioni. Non è trascorso, quindi, un quinquennio di immobilismo ma di lavoro incessante grazie alla delegazione trattante. La Costituzione consente di richiedere l’Autonomia in 23 materie e ognuna è stata inquadrata dal punto di vista giuridico. Questo significa che noi abbiamo svolto i nostri compiti più che diligentemente”.
“Negli ultimi 11 anni il Centrodestra non ha governato ed anche dalla data del referendum ad oggi, se si esclude la breve esperienza giallo-verde, al Governo c’è sempre stata la Sinistra. – aggiunge il Presidente – Ora è il momento di una presa di coscienza. Il vero nemico dell’autonomia è la disinformazione con cui in molti ne fanno una minaccia per il Paese. Affermazioni pretestuose perché il Presidente della Repubblica, che è il massimo custode e garante della Costituzione, già nel suo discorso di insediamento, ha sancito che l’Autonomia è legittima. Ricordo, che anche esponenti veneti di primo piano di altre forze la hanno appoggiata”.
“Il Governo che si è insediato è il quinto in cinque anni ma è rappresentato da forze politiche che hanno convintamente sostenuto il referendum e il progetto di autonomia. L’autonomia, ora, è come l’opera scolpita da Michelangelo, ottenuta cavando tutto il marmo in più compreso nel blocco iniziale. È a portata di mano ed è il motore per il futuro del Paese”.