Un tranquillo giovedì mattina si è trasformato in un incubo per un avvocato trevigiano di 43 anni, quando quello che doveva essere un normale incontro di lavoro è degenerato in una violenta aggressione.. L’incidente, avvenuto in uno studio legale nelle vicinanze del Tribunale di Treviso, ha scosso la comunità legale locale e sollevato serie preoccupazioni sulla sicurezza degli avvocati.

Il legale, che ha richiesto l’anonimato per timore di ritorsioni, aveva accettato di difendere un giovane con un passato turbolento in un procedimento penale. “Prima di arrivare da me, il suo caso era stato rifiutato da almeno otto avvocati,” ha spiegato l’avvocato ai colleghi del Gazzettino. “Ho accettato di difenderlo per una convinzione etica. Perché, nonostante tutto, resto convinto che tutti abbiano diritto a una difesa.”

Il giorno dell’incidente, il cliente, un maggiorenne italiano, si è presentato nello studio accompagnato dal padre. Ciò che è seguito è stato un’escalation di violenza che ha lasciato l’avvocato traumatizzato e il suo ufficio in disordine.

Secondo il racconto dell’avvocato, padre e figlio hanno richiesto la consegna dell’intero fascicolo del caso, una richiesta che il legale ha rifiutato, citando gli obblighi legali di conservazione dei documenti e di tutela della privacy. “Gli avevo però detto che avrei potuto benissimo fare delle copie,” ha riferito. “A quel punto la situazione è degenerata.”

L’aggressione è stata brutale e calcolata. Mentre il figlio aggrediva fisicamente l’avvocato, il padre, apparentemente, registrava l’incidente con il suo telefono cellulare, urlando frasi come “avvocato non mi deve picchiare, la smetta, sono cardiopatico”. Questa tattica sembra essere stata un tentativo di manipolare la situazione a loro favore.

Dopo l’aggressione, i due aggressori hanno ribaltato la scrivania dell’avvocato e sono fuggiti con l’intero fascicolo del caso. L’avvocato, ancora scosso, ha immediatamente sporto denuncia e si è recato al Pronto Soccorso per ricevere cure mediche.

La polizia è intervenuta prontamente, rintracciando padre e figlio nella loro abitazione e recuperando il fascicolo trafugato, che è stato posto sotto sequestro. Tuttavia, l’incidente ha lasciato l’avvocato profondamente turbato e preoccupato per la sua sicurezza.

“Non chiedo un risarcimento economico, ma solo che venga fatta giustizia,” ha dichiarato il legale. “Un po’ di paura c’è, lo ammetto. Questi personaggi girano per Treviso, sono molto noti. Non è la prima volta che commettono cose del genere.”

L’incidente solleva importanti questioni sulla sicurezza degli avvocati, specialmente quando si tratta di clienti con un passato problematico. La comunità legale di Treviso è ora in allerta, e molti chiedono misure di sicurezza più rigorose negli studi legali.

Il caso è attualmente al vaglio degli investigatori della questura di Treviso, che stanno cercando di ricostruire l’esatta dinamica dell’aggressione e di comprendere le motivazioni dietro questo violento attacco. Le autorità stanno anche valutando se ci siano stati precedenti episodi di minacce o intimidazioni nei confronti dell’avvocato.

Questo incidente mette in luce i rischi che gli avvocati affrontano nel loro lavoro quotidiano, specialmente quando si occupano di casi penali delicati. Solleva anche interrogativi sull’equilibrio tra il diritto di un imputato a una difesa legale e la sicurezza personale degli avvocati che forniscono tale difesa.

La comunità legale di Treviso e oltre sta esprimendo solidarietà all’avvocato aggredito, sottolineando l’importanza di proteggere i professionisti legali che svolgono il loro dovere di garantire una giustizia equa per tutti. Questo evento potrebbe portare a una revisione delle procedure di sicurezza negli studi legali e a un dibattito più ampio sulla protezione degli avvocati in situazioni potenzialmente pericolose.

Mentre le indagini proseguono, resta da vedere quali saranno le conseguenze legali per gli aggressori e quali misure verranno adottate per prevenire simili incidenti in futuro. Nel frattempo, l’avvocato aggredito cerca di riprendersi da questa traumatica esperienza, determinato a continuare il suo lavoro nonostante le difficoltà incontrate.