Non tutti sanno che Maser è un paese ricco di artisti e di artigiani, sensibili ai riflessi della bellezza del proprio paesaggio: per capirlo basta visitare l’esposizione nella sede municipale di Ca’Nani, allestita in occasione della Biennale d’Arte “Angelo Rossetto”.

Giunta alla sua quattordicesima edizione, la mostra raccoglie ed espone al pubblico ciò che è rimasto di una tradizione che ha influenzato diverse generazioni di cittadini e che, nei casi più fortunati, è stata tramandata anche ai più giovani.

Sono ben venti gli artisti di cui si è parlato all’inaugurazione della mostra, sabato scorso, nel piazzale dietro il municipio, ognuno con il proprio indelebile tratto, tutti nati o residenti a Maser. Alcuni di loro sono presenze storiche, avendo già esposto nel ’97, altri, giovanissimi, partecipano per la prima volta. Aperta al pubblico fino al 26 settembre, la mostra tratteggia un percorso tra pittura, scultura e grafica, con l’utilizzo di un’ampia gamma di materiali e correnti stilistiche: tela, ferro, resina, legno, terra cruda e cotta.

Queste “ventate di tradizione e di innovazione” sono state raccontate dalla professoressa Cristina Pellizzer scandendo gli artisti in ordine alfabetico e analizzando nel dettaglio tratti distintivi e ispirazioni.

Percorrendo i corridoi della mostra capita di perdersi nel piccolo borgo antico di Roberto Alberton, tra i cieli di Elisabetta Bisconcin, i fiori di campo di Cinzia Bittante e le nature morte di Angelo Bordin, nella civiltà contadina di Luigino Bordin, tra i cuori di resina di Angelo Bottin, tra le meduse di Marta Bottin e tra i papaveri di Alessia Simeoni.

Ci si può fermare a osservare il Palazzo Duse di Graziella Busnello, i crocifissi di Giancarlo e Giovanni Casellato, i colori brillanti dell’omaggio agli europei del ’91 di Bruno Colla, i volti di donna in carboncino di Gigi Colla.

E ancora si possono vedere lo “sguardo verso il futuro” di Anna Facchin, i mosaici dipinti in stile naif di Nadia Lionello, i presepi in miniatura di Ignazio Profeta, le creazioni di Livio Gallina, di Adriano Garbuio, di Emma Marchesan, e gli scorci inediti su una villa Barbaro innevata, opere di Barbara Gallina.

Prima del taglio del nastro sono intervenuti il sindaco di Maser Claudia Benedos e il vicesindaco Marco Sartor, che si è occupato dell’organizzazione della mostra assieme agli artisti: “È un’edizione speciale – ha detto il sindaco – È davvero un orgoglio per Maser avere tutta questa maestria in campo artistico. Mi auguro che la cerimonia sia un invito a conoscere l’arte del nostro territorio”.

“Dicono che l’arte sia il linguaggio di maggior espressione della cultura umana e della bellezza – afferma Sartor – avere artisti che si impegnano costantemente per realizzarla ci riempie di orgoglio”.

All’inaugurazione c’erano anche molti degli artisti, l’assessore Daniele De Zen e il dottor Gianluca Mastrangelo, dirigente della cultura di Castelfranco, a cui è andato un ringraziamento per l’attività culturale in paese promossa in passato.

A detta degli organizzatori, la Biennale d’Arte ha il compito di permettere prima di tutto ai cittadini di sorprendersi nel vedere la ricchezza di talenti presente all’interno dei confini comunali: con lo stesso proposito il vicesindaco Sartor ha invitato i presenti a seguire, dal 18 settembre, anche la mostra dedicata a Noè Bordignon, che ha lasciato traccia della propria presenza anche alla chiesa di Coste di Maser.