Seconda serata dell’edizione 2019 di “Robe da Mati” la rassegna culturale pensata e organizzata dalla cooperativa Sol.Co. che giovedì 27 Giugno porta in scena Giulio Casale con lo spettacolo “Io vissi d’Arte, Treviso”, in Loggia dei Cavalieri.

Casale porta sul palco un commovente omaggio ai grandi artisti del Novecento trevigiano. Da Arturo Martini a Goffredo Parise, da Comisso a Giuseppe Berto, passando per il genio di Gino Rossi che ha concluso la sua vita recluso al Sant’Artemio. Il “cantattore” trevigiano ci conduce attraverso vicende e opere troppo spesso trascurate “in patria” e acclamate altrove, fatalmente “postume in vita”. Il tutto narrato e cantato nello spirito del teatro-canzone che contraddistingue la sua particolare formazione artistica.

Nei giorni scorsi Casale ha visitato la cooperativa Solco e conosciuto i soci, interrogato sul suo senso di “follia”, tema che ispira la rassegna, ha risposto: “per me un pizzico di follia, a volte anche di più, è il minimo requisito indispensabile per guardare il mondo da un’altra prospettiva, per non accettare l’unica visione possibile delle cose, per non conformarsi. Io temo molto ogni tipo di conformismo, ideale, culturale, comportamentale, e la base da cui partire è un pensiero altro e alto, poi se questo sia sano o no, non ha molta importanza per me.”

La novità di quest’anno è il premio “Robe da Mati – la follia che migliora il mondo” che dopo un’attenta selezione vede tre progetti finalisti, che sono “Questo libro ha senso… anzi ne ha cinque”, la “Hugbike – bici degli abbracci” e il progetto “ValdolamaTrek”.

La premiazione avverrà durante la serata finale del 27 giugno, con un’opera in cristallo realizzata del Maestro Marco Varisco. Robe da Mati”” è realizzato in collaborazione con il Comune di Treviso e il supporto delle associazioni “XI di Marca”, “Il sole di notte” e della Rete Treviso Festival. La rassegna gode inoltre del patrocinio di Caritas Tarvisina, Assindustria VenetoCentro, Consorzio Intesa CCA e Confcooperative Belluno Treviso.