Venezia rischia di perdere 80 milioni per l’assenza del flusso turistico durante le feste natalizie. E’ la valutazione di Coldiretti Venezia in merito alle previsioni calcolate sulle presenze di dicembre 2019 di turisti sul territorio provinciale. Italiani e stranieri, secondo i dati dell’Osservatorio Statistico si sono concentrati nelle province di Venezia, a seguire su Verona e Padova e in tutte le altre per visitare siti artistici, musei e le bellezze naturali locali: il crollo delle prenotazioni di quest’anno dovute al lock down in agriturismi, ristoranti, alberghi fa tremare la produzione enogastronomica veneta che fattura oltre 6miliardi in tipicità e denominazioni.
Ecco che il bonus di filiera per menu 100% Made in Italy, contiamo possa rappresentare una boccata d’ossigeno per le 5.573 realtà del settore tra bar, ristoranti e locali vari che si trovano nell’area della città metropolitana di Venezia, dove si concentra perciò il 21,56% delle imprese venete del settore, che danno lavoro a 20.883 dipendenti. ( dati contenuti nel report 2019 di Fipe Confcommercio). La notizia arriva a 10 anni esatti dal riconoscimento UNESCO della dieta mediterranea come patrimonio immateriale dell’umanità: lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che sarà possibile presentare le domande fino al 28 novembre 2020 attraverso il Portale www.portaleristorazione.it o presso gli sportelli degli uffici postali. Per la prima volta si interviene in modo integrato dal campo alla tavola con un bonus che a cascata sostiene, insieme alla ristorazione, anche l’industria alimentare e l’agricoltura italiana e contribuisce a salvare il patrimonio di prodotti nazionali alla base della dieta mediterranea che ha subito un duro colpo dal taglio del 48% dei consumi fuori casa degli italiani nel 2020, secondo l’analisi della Coldiretti. “Un investimento importante per l’economia ma anche per la salute degli italiani con il sostegno a pasta, frutta, verdura, carne, extravergine e il tradizionale bicchiere di vino 100% Made in Italy- sottolinea Andrea Colla presidente di Coldiretti Venezia- inoltre l’utilizzo di prodotti locali e rigorosamente made in Italy da parte di ristoranti e strutture ricettive, offrirà in un prossimo futuro, quando saremo fuori dall’incubo della pandemia, un valore aggiunto per il nostro territorio capace di raccontare al meglio il patrimonio enogastronomico che abbiamo la fortuna di avere e che dobbiamo aver la capacità di presentare a turisti e visitatori.”
Del bonus – spiega la Coldiretti – potranno beneficiare non solo i ristoranti, le mense e chi svolge attività di catering su base continuativa (ossia coloro che forniscono pasti presso ospedali, scuole, industrie), ma anche gli agriturismi, le attività di catering e banqueting per eventi e gli alberghi che somministrano cibo. Al Fondo per la filiera della ristorazione per il 2020 – sottolinea la Coldiretti – sono stati stanziati 600 milioni finalizzati alla erogazione di un contributo a fondo perduto per l’acquisto, effettuato dopo il 14 agosto 2020, di prodotti di filiere agricole e alimentari, inclusi quelli vitivinicoli, anche DOP e IGP, valorizzando la materia prima di territorio anche attraverso l’acquisto di prodotti in vendita diretta dalle aziende agricole. Il beneficiario – continua la Coldiretti – e’ tenuto ad acquistare almeno tre differenti tipologie di prodotti agricoli e alimentari e il prodotto principale non puo’ superare il 50 % spesa totale sostenuta mentre il contributo non puo’ mai essere superiore all’ammontare complessivo degli acquisti che non puo’ essere inferiore ai 1.000 euro ne superiore a 10.000 euro (esclusa IVA). Il provvedimento diventa operativo proprio il giorno del compleanno della dieta mediterranea che secondo quanto riportato nella decisione del Comitato di valutazione per l’iscrizione dell’Unesco il 16 novembre 2010 – riferisce la Coldiretti – è molto di piu’ di un semplice regime alimentare poichè “la dieta mediterranea è un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, tra cui la coltivazione, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e, in particolare, il consumo di cibo, la dieta mediterranea (da greco diaita, o stile di vita) comprende molto più che il solo cibo. Essa promuove l’interazione sociale, dal momento che i pasti collettivi rappresentano il caposaldo di consuetudini sociali ed eventi festivi, oggi messi a rischio dalle misure adottate in molti Paesi per fermare il contagio.