Oggi è stato presentato ufficialmente, in conference call, Jacopo Dezi, nuovo centrocampista del Venezia FC.
“Quella di Jacopo Dezi è stata un’opportunità che si è creata negli ultimi giorni – ha detto, introducendolo, il direttore Sportivo lagunare, Mattia Collauto – in base anche alla nostra momentanea carenza in quel reparto, abbiamo avuto l’opportunità di approciarci con il club del Parma e susseguentemente con il suo procuratore, ed è nato il tutto. Credo che la presentazione del calciatore non sia necessaria: è un ragazzo che in questa categoria ha fatto cose importanti, è un giocatore che per caratteristiche credo che vada ad aumentare la nostra qualità e anche ad incrementare il tasso tecnico che ci fa solo bene; per la nostra filosofia di calcio ci può dare anche qualcosa in più e quindi non abbiamo esitato a provare a fare l’operazione. Jacopo può giocare in qualsiasi ruolo della mediana: può giocare davanti alla difesa, può giocare dietro le punte, insomma sa giocare a calcio”.
Un bilancio complessivo di questo mercato?
“In realtà, il mercato di gennaio è soprattutto un’ esigenza, non mi sento di dare un voto; sono capitate delle opportunità e noi abbiamo pensato che, intervenendo, avremmo migliorato una situazione già discreta, però poi alla fine il voto te lo dà il campo. Noi abbiamo solo cercato di mettere dei giocatori affini alla nostra mentalità, al nostro modo di fare calcio e credo che che l’abbiamo fatto”.
Quindi è stata la volta di Jacopo Dezi, che giocherà con la maglia numero 8.
“Sono molto contento dell’opportunità che mi è stata data. Mi ha portato qui proprio il progetto e l’identità che secondo me ha questa squadra, che è un calcio molto propositivo ed offensivo, e questa è proprio la mentalità giusta di giocare a calcio”.
Sei un giocatore molto duttile, come la squadra. Ma tu dove ti trovi meglio?
“Innanzitutto io arrivo qui in punta di piedi, perché è un bel gruppo, una buonissima squadra, con giocatori giovani, importanti e forti, con altri di esperienza; io sono pronto a mettermi a disposizione del gruppo e del mister. Diciamo che io mi trovo meglio fare la mezzala, però questo non comporta che non possa giocare in altri ruoli, anzi sono pronto a giocare laddove il mister lo riterrà necessario”.
Com’è stata la tua prima parte della stagione, a Parma? Avevi aspettative di trovare maggiore spazio?
“Diciamo che io ho preferito rimanere lì e giocarmela, con le mie armi; all’inizio ho avuto un po’ di opportunità. Poi purtroppo ho avuto il COVID, quindi sono stato fuori per un po’ di tempo. Ho cercato di rimanere lì, poi però ho giocato pochissimo, quindi, quando c’è stata questa opportunità che si è creata negli ultimi giorni, non ci ho pensato due volte”.
Può essere uno stimolo in più il fatto che, in caso di promozione in serie A, a fine giugno ci sia il rinnovo automatico del contratto?
“Certamente, ma dovrò far parlare il campo, che è la cosa che mi piace di più. Non mi ha mai regalato niente nessuno, ma tutto quello che ho fatto me lo sono, appunto, guadagnato sul campo”.
Quali ricordi hai del Penzo?
“Ho dei bei ricordi. E’ uno stadio bellissimo, perché comunque già il fatto di arrivare a Mestre, partire col traghetto arrivare in barca è molto suggestivo, molto molto bello. Sono già venuto qui, da avversario, con il Parma e pure l’anno scorso con l’Entella, in cui c’è stata la rimonta agli sgoccioli. spero di togliermi delle belle soddisfazioni con la maglia del Venezia al Penzo”.
Conoscevi già alcuni compagni?
“Ho giocato con Forte, Mazzocchi, Vacca, Cremonesi, Ricci. Comunque è un bellissimo gruppo, già ieri sia il gruppo che lo staff e la società mi hanno accolto benissimo; è una grande squadra che gioca bene a calcio”.
Quali sono state invece le tappe fondamentali della tua carriera?
“Penso che tutte siano state fondamentali. Per un giocatore, fare la gavetta è molto importante, mi sono tolto tante soddisfazioni. No c’è stato un anno in articolare, ma tutti quelli in cui h giocato mi hanno lasciato qualcosa dentro, per migliorare, per crescere e spero di continuare anche quest’anno”.
Come valuti la serie B nel suo complesso?
“Come sappiamo, tutti gli anni è un campionato molto difficile e lungo. Non ci sono partite facili, e quest’anno soprattutto è una cadetteria molto bella e molto competitiva. Secondo me l’Empoli sta dimostrando comunque di essere una grande squadra, quella da battere, è difficile da affrontare come ce ne sono tante altre. Un campionato lungo ma molto bello”.
Significativo è il fatto che l’unica squadra a fermare l’Empoli sia stato proprio il Venezia?
“Ho anche visto la partita, anzi intravista (ride, ndr) nella nebbia, dato che è stata sospesa e poi il giorno successivo l’hanno ripresa. Ma il Venezia ha la mentalità giusta, quella di proporre sempre calcio, di giocare a calcio, di arrivare tramite la prestazione al risultato, e quindi questa cosa molto importante”.
Quali sono le tue condizioni?
“Sto bene, ultimamente mi sono sempre allenato ed ho tanta voglia di fare bene”.