Il convegno
Se il presente è fatto di integrazione forte tra servizi di cura e servizi socio-sanitari, il futuro potrebbe vedere questo equilibrio e questa integrazione messi in discussione da nuovi modelli legislativi. Come fare allora a garantire continuità alla connessione tra cura e assistenza, e alla costruzione di quelle reti che nella nostra regione costituiscono un presidio efficace e irrinunciabile? C’era anche questa domanda sul tavolo del convegno che si è svolto questa mattina al Padiglione Rama presso l’Ospedale dell’Angelo. Il titolo – “La sanità e l’integrazione socio-sanitaria oltre l’emergenza” – ha portato da subito i partecipanti a confrontarsi sulle possibili prospettive del settore.
“Servono idee nuove – ha sottolineato in apertura il Direttore Generale dell’Ulss 3 Serenissima, Edgardo Contato -. Servono idee nuove per ridisegnare un servizio sanitario che esce dalla sfida titanica della pandemia. Servono idee nuove per riempire di obiettivi e di nuova propositività le Case della Comunità, i ‘luoghi’, che stiamo costruendo grazie ad importantissimi finanziamenti. Servono idee nuove per rilanciare una sanità che sia davvero del territorio e dei cittadini”.
Nella seconda parte della mattinata il convegno svoltosi stamattina al Padiglione Rama e a cui hanno partecipato circa trecento operatori del settore, proponeva un altro tema di stringente attualità: sul tema “Medicina e massmedia, tra informazione e autorevolezza”, hanno portato la loro testimonianza Paolo Nucci, medico, docente e divulgatore sui temi sanitari, e Massimo Scaglioni, giornalista e docente di comunicazione. Si sono confrontati su “vizi e virtù dei medici in tivù”, con l’obiettivo di riflettere, magari anche con un’ironia preoccupata, sul rapporto tra informazione, politica e comunicazione mediatica, sulla vertiginosa perdita di autorevolezza degli esperti, sui tic e le dissonanze cognitive della cultura politica e scientifica, in un panorama in cui i cittadini, alla fine, sembrano essere sempre più disorientati.