Franco Battaggia, “re del pesce”, è l’ex datore di lavoro della 30enne rumena, indagato dal giugno scorso nell’inchiesta. L’uomo, legato a Felice Maniero, ha già scontato in passato una condanna per omicidio

 

Svolta nel delitto della 30enne Anica Panfile, il cui cadavere è stato ritrovato nel fiume Piave. I Carabinieri di Treviso, su provvedimento della Procura, hanno arrestato Franco Battaggia, di 77 anni, per la morte della donna rumena trovata in acqua senza vita lo scorso 21 maggio, in località Palazzon, a Spresiano, in provincia di Treviso.

Battaggia, ex esponente della ‘mala’ del Brenta, legato a Felice Maniero, ha alle spalle una condanna, scontata, per omicidio. Uscito di prigione nel 2011, dopo 21 anni di pena, si era allontanato dalla criminalità e aveva iniziato a gestire una pescheria di Spresiano, dove Anica Panfile aveva lavorato per circa 5 anni.

Ai carabinieri, Battaggia – ultimo ad averla vista da viva – aveva raccontato che la vittima aveva un debito di soldi e che lui l’aveva aiutata con 5mila euro. Fu quello il loro ultimo incontro e l’ultima volta in cui la 31enne fu vista viva, il 18 maggio 2023. Battaggia aveva raccontato ai carabinieri di averla accompagnata in un negozio ad Arcade.

Il 77enne era indagato dal giugno scorso per la morte della donna. A denunciare la scomparsa di Anica Panfile era stato il compagno. Le indagini erano partite immediatamente e si erano concluse con il ritrovamento del cadavere della donna, mamma di 4 bambini, avuti da una precedente relazione.