GHOTMEH Lina, architecte, fondatrice de l'agence d'architecture DORELL.GHOTMEH.TANE / ARCHITECTS

Saranno gli spazi dell’Ex Pagnossin ad ospitare il nuovo appuntamento con ARCH_Talk, il ciclo di incontri organizzato dall’Ordine degli Architetti PPCTV dedicato al futuro e al ruolo dei professionisti del mondo dell’architettura. 

Ospite del primo appuntamento, che segna la ripresa delle attività in presenza dell’Ordine nel rispetto delle misure anti covid19, sarà Lina Ghotmeh, architetto franco libanese già vincitrice del concorso per l’Estonian Museum con il quale si è aggiudicata il Grand prix AFEX 2016 ed è stata poi selezionata per il Mies Van der Rohe Award 2017. L’incontro è fissato per venerdì 18 settembre alle ore 18:30.

Nel rispetto di tutte le misure di sicurezza gli appuntamenti dell’Ordine degli Architetti della provincia di Treviso tornano a svolgersi in presenza – dichiara il Presidente Marco Pagani – abbiamo voluto ricominciare dopo la pausa estiva dando un segnale importante a tutti gli iscritti che avranno così l’occasione di continuare in presenza, accanto a quello online, il percorso di formazione continua. L’Arch_Talk è diventato un appuntamento importante per i professionisti del settore che possono confrontarsi con esperienze di architetti di fama provenienti da tutto il mondo. L’area ex Pagnossin, oltre a rappresentare un luogo di rigenerazione urbanistica e architettonica, consente grazie ai suoi ampi spazi di ospitare un ampio numero di persone e garantire al tempo stesso il distanziamento sociale”.

A descrivere il profilo di Lina Ghotmeh è Simone Gobbo, ideatore e organizzatore di ARCH_Talk“Lina ha sviluppato un approccio visionario a partire da un’impostazione di tipo umanistico, ibridando la sua esperienza multiculturale con i differenti contesti affrontati, ed alternando coscientemente nel suo lavoro semplicità e complessità formale. L’incontro – prosegue Gobbo – permetterà di aprire un confronto utile a comprendere la traiettoria della ricerca dell’autrice, stabilendo un dialogo tra i progetti e le teorie, provando ad affrontare il suo lavoro in modo trasversale, leggendo lo spazio contemporaneo come un territorio in bilico tra archeologia e futuro. Temi come memoria, forma, complessità, multiculturalità, futuro, s’intrecciano e producono nella sua ricerca un’attenta mediazione capace di orientarsi nello spazio in modo mutevole, accentuando una dimensione sfumata della transizione architettonica nel tempo”.