Un evento e una donazione a favore del Centro Antiviolenza Stella Antares, punto di riferimento nel territorio
Un fiocco realizzato in una speciale pietra sinterizzata, creato e realizzato dall’azienda stessa, a simboleggiare l’impegno dell’impresa Lapitec e del Comune di Vedelago contro la violenza di genere e a favore delle donne vittime di maltrattamenti e soprusi.
Il manufatto artistico è stato consegnato dai vertici aziendali al sindaco Giuseppe Romano e all’assessore alle Pari opportunità, Denisse Braccio perché lo portino poi al Centro Antiviolenza Stella Antares. E non si è trattato solo di un gesto simbolico: agli amministratori locali, rappresentanti della comunità vedelaghese, è stato donato anche un assegno, frutto di una prima raccolta effettuata alla Lapitec e a cui ha contribuito tutto il personale dell’azienda, a sostegno del centro, punto focale nel territorio in questi temi, con servizi come ascolto telefonico, colloqui di accoglienza, consulenza psicologica e legale, mediazione linguistico-culturale, gruppi di auto-mutuo aiuto, orientamento al lavoro, attività di informazione e sensibilizzazione.
L’iniziativa fa seguito all’evento organizzato nella sede Lapitec, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, celebrata nei giorni scorsi. L’idea, partita da due lavoratrici, Monia Stocco e Paola Donaggio, è stata sposata dall’impresa: la sede aziendale di via Bassanese è stata così aperta a tutti i dipendenti e alla cittadinanza, per invitare le persone a riflettere sulla disparità di genere e aggiungere un’ulteriore voce al grido di protesta che sta investendo il nostro paese nelle ultime settimane.
Ad aprire l’incontro è stata l’assessore Denisse Braccio, presente assieme al sindaco Giuseppe Romano. “Ritengo che tale iniziativa sia lodevole e molto importante – ha sottolineato l’esponente della giunta di Vedelago – Dimostra la grande sensibilità dei dipendenti e della ditta Lapitec, perché la violenza sulle donne è un problema sociale radicato e diffuso ovunque e come tale va contrastato con misure che siano strutturali. È importante abbattere le barriere delle appartenenze e costruire proposte comuni dove l’educazione sia una responsabilità di tutti.Sta ad ognuno di noi, con le nostre capacità e le nostre forze, contribuire a migliorare la società, a prescindere comunque dal ruolo che rivestiamo e dal posto in cui viviamo”.
“Questo gesto significativo – ha confermato il sindaco Giuseppe Romano – dimostra quanto importanti siano le realtà produttive del nostro territorio e quanto riescano ad intervenire su queste problematiche sociali che purtroppo si stanno facendo più frequenti turbando la nostra quotidianità”.
Monia e Paola, ideatrici dell’appuntamento, hanno dichiarato: “La lotta alla violenza e alla disparità di genere può e anzi deve partire dal posto di lavoro. Attraverso il lavoro una donna può raggiungere l’indipendenza economica necessaria a svincolarsi da situazioni di violenza domestica, ma il luogo di lavoro può anche rivelarsi un posto dove costruire una rete di supporto adeguata e di conseguenza trovare un appoggio, così da non sentirsi abbandonate e avere una parola di conforto, sempre molto utile. Troppo di frequente si sta in silenzio a guardare gli altri agire. Pensando alle vicende accadute nell’ultimo periodo, abbiamo voluto dare il nostro contributo e siamo contente che colleghe e soprattutto colleghi abbiano deciso di sposare questa nostra iniziativa; un enorme grazie di cuore va a loro. Ogni giorno accadono violenze di qualsiasi genere che distruggono quello che invece dovrebbe essere protetto: la dignità, la libertà e soprattutto la vita. È ora di dire basta”.
Vari fiocchi, realizzati dal reparto produttivo Lapitec nell’omonimo materiale, sono stati donati ai partecipanti. “Siamo stati felici e orgogliosi del sostegno dell’azienda nei confronti di una campagna di sensibilizzazione di questa natura – ha affermato Mauro Bettiol, direttore di stabilimento – Molte persone lavorano tra queste mura, e ci battiamo ogni giorno perché qui si sentano tutte e tutti inclusi, sostenuti e sicuri. Chiunque può fare la propria parte per rendere la comunità in cui vive migliore e questo evento ce lo ricorda: un bell’esempio di sostenibilità sociale”.