Microplastiche: addio. Dal 1° Gennaio 2020, infatti, in Italia è vietato non solo produrre, ma anche commercializzare alcune categorie di prodotti cosmetici contenenti microbeads, sostanze considerate nocive e dannose per l’ambiente.

Entrando nel dettaglio, la Legge di Bilancio 2018 estende il divieto a “prodotti cosmetici da risciacquo ad azione esfoliante o detergente contenenti microplastiche” e non è estendibile a tutte le tipologie cosmetiche.

Le sanzioni previste per i detrattori

Le sanzioni economiche previste variano a seconda della gravità e della modalità della violazione, ma in caso di recidiva l’attività può rischiare addirittura la sospensione.

Tuttavia, per gli italiani non si tratta di un obbligo inaspettato: si pensi, infatti, che già dal 2019, determinati articoli (come ad esempio i cotton fioc) dovevano essere realizzati unicamente con materiale biodegradabile e compostabile.

Microplastiche e inquinamento ambientale

Quando si parla di mircoplastiche si fa riferimento a delle particelle piccolissime che hanno una grandezza inclusa tra 330 micrometri e i 5 millimetri. Realizzate in plastica non riciclabile, esse sono presenti in una molteplicità di prodotti cosmetici (e non solo) e pertanto vengono riversate quotidianamente negli scarichi domestici.

E da qui arrivano inevitabilmente nei corsi d’acqua principali, inquinando l’ambiente e diventando potenzialmente pericolose non solo per l’uomo, ma anche per le specie ittiche. Senza contare che se le stesse microplastiche che vengono assimilate dai pesci successivamente possono essere assorbite anche da chi porta in tavola cibi compromessi, inquinati e nocivi.

Microplastiche nei cosmetici: come proteggersi

Sebbene il divieto sia in vigore dal 1 gennaio 2020, fino al 2019 le microbeads erano utilizzate abitualmente per realizzare prodotti abrasivi, bagnoschiuma, dentifrici, prodotti per il corpo, detergenti ed esfolianti.

Tuttavia, alla luce delle nuove norme vigenti, molte aziende dell’industria cosmetica hanno convertito la propria produzione realizzando una tipologia di microsfere totalmente biodegradabili, unitamente ad altri composti analoghi.

Quando si acquista un preparato di bellezza è fondamentale leggere attentamente l’etichetta: le caratteristiche peculiari del prodotto e la lista degli ingredienti cosmetici (INCI), infatti, permettono di valutare la qualità del composto, evitando spiacevoli sorprese.

Come indicazione di massima, è bene scartare  quelli contenenti polietilene (INCI: Polyethylene) o polipropilene (INCI: Polypropylene).