soldi (foto di repertorio)
soldi (foto di repertorio)

L’accordo politico raggiunto ieri tra maggioranza e governo sulla riforma delle aliquote Irpef contempla benefici economici praticamente nulli per il 70 per cento dei contribuenti veneziani. Adico – analizzando le simulazioni riportate da varie fonti dopo l’annuncio di ieri sulla vicina intesa fra esecutivo e forze politiche – rimarca che i circa 7 miliardi di euro necessari per questa riforma potevano essere sfruttati in modo ben diverso, in particolare aiutando le famiglie ad affrontare i tanti rincari, in primis quello di luce e gas, già scattati a partire da ottobre.

Gli ultimi dati Istat (2018) riferiti alle fasce di reddito, testimoniano la sostanziale inconsistenza di questo annunciato provvedimento. Per circa 74 mila veneziani (il 37% dei contribuenti) quelli che guadagnano meno di 15 mila euro lordi mensili, il vantaggio è nullo. “Un vero peccato – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico -. Oltre un terzo dei cittadini del nostro comune, quelli più in difficoltà a livello economico, non avranno alcun beneficio tangibile se la riforma andrà in porto. Molte delle persone che si rivolgono a noi rientrano in questo target e sappiamo bene in che situazioni gravose si trovino, soprattutto dopo la pandemia. C’è chi non riesce a pagare l’affitto, chi il mutuo, chi non riuscirà ad affrontare i rincari delle bollette. Cosa va in tasca a loro? Per esempio, non si potevano aggiungere altre risorse per mitigare gli aumenti di luce e gas, oltre a quelle già stanziate che risultano assolutamente insufficienti?”.

Per oltre 60 mila veneziani (31%) il risparmio oscilla invece fra 1,60 e 18,30 euro mensili. Cifre che non possono compensare l’aumento del costo della vita.  Va un po’ meglio (ma non troppo) a quei 50 mila contribuenti “lagunari” che portano a casa cifre comprese fra i 26 mila e i 55 mila euro lordi mensili (dato da ricalibrare con la nuova fascia che arriva a 50 mila euro e non più a 55 mila): per loro le imposte saranno meno pesanti con risparmi che ruotano da 18,30 a 55,80 euro mensili. Il 5% dei veneziani dichiara invece redditi compresi fra 55 e 120 mila euro. Sarebbero loro i maggiori beneficiari della riforma fiscale.

“Con 7 miliardi si può fare molto meglio, a nostro avviso – conclude Garofolini -. Se questa è la riforma delle tasse del governo Draghi, meglio che non vada in porto e che i soldi vengano stanziati davvero per le famiglie in difficoltà che sono tante. Speriamo che si ascoltino le voci di chi come noi, lavorando sul territorio con consumatori e utenti, vede quali sono i problemi che assillano quotidianamente le persone. Fra questi ci sono certo anche le tasse, ma il provvedimento in agenda non aiuta minimamente la fascia di popolazione più in difficoltà”.

Dati Istat 2018 – Comune di Venezia – fasce di reddito*

da 0 a 10.000 euro, 45.884 contribuenti (23% del totale)

da 10.000 a 15.000 euro, 27.777 contribuenti (14%)

da 15.000 a 26.000 euro, 61.402 contribuenti (31%)

da 26.000 a 55.000 euro, 50.099 contribuenti (25,4%)

da 55.000 a 75.000 euro, 5.707 contribuenti (2,9%)

da 75.000 a 120.000 euro, 4.126 contribuenti (2,1%)

oltre 120.000 euro, 2.278 contribuenti (1,1%)

*0,5% dei contribuenti non classificati.