Sul rapporto agromafie interviene l’assessore Giuseppe Pan, dopo la pubblicazione dei dati. ” La contraffazione e le frodi nel settore dell’agoalimentare sono in aumento del 59%. Un invito a rivedere i controlli e a potenziarli”.
“Un plauso convinto al sistema dei controlli e al Ministero – continua l’assessore Pan -, che dovrebbe continuare a mettere sempre più risorse nella vigilanza e nella repressione delle frodi. Ma preoccupa il aumento
delle violazioni e dei prodotti taroccati nel settore agroalimentare”. Questo il pensiero
dell’assessore all’agricoltura della Regione Veneto, Giuseppe Pan, di fronte alle evidenze del
sesto Rapporto Agromafie 2018, elaborato da Coldiretti, Eurispes e dall’Osservatorio sulla
criminalità nell' agroalimentare presieduto dal magistrato Gian Carlo Caselli.
Dagli oltre 54mila controlli effettuati nel 2018 dall’Ispettorato Centrale Repressione Frodi
(ICQRF) risulta un aumento del 59% delle notizie di reato nel settore agroalimentare, che si
estendono ai principali comparti, dal biologico al vino, dall’olio all’ortofrutta, dalle conserve
ai cereali. I settori agroalimentari più colpiti da truffe e reati sono il vino, con +75% nelle
notizie di reato, la carne, dove sono addirittura raddoppiate le frodi (+101%), le conserve con
+78% e lo zucchero, dove nell’arco di dodici mesi si è passati da zero e 36 episodi di frode.
“Per certi versi si tratta di fenomeno “naturale” – avverte Pan – in quanto ad una maggiore
richiesta di prodotto certificato da parte del consumatore non corrisponde una adeguata e
sufficiente offerta. Il settore agroalimentare paga lo scotto di un’offerta di prodotti certificati
divisa e frastagliata: difficile programmare una produzione di prodotti Dop e Igp
numericamente adeguata alle richieste del mercato”.
“Ma il Rapporto Agromafie – osserva Pan – rivela che la maggior parte dei prodotti sono
taroccati in Italia: quindi è spesso il nostro vicino di casa a non comportarsi in maniera
corretta, e non i produttori di altri paesi e altri continenti a cui siamo soliti attribuire
comportamenti di concorrenza sleale”.
“Non basta potenziare il ruolo degli ispettori della ‘Repressione frodi’ – conclude Pan –
Servirebbe una maggior responsabilizzazione dei Consorzi di tutela e degli enti terzi: solo una
stretta integrazione fra controlli ufficiali e vigilanza degli enti terzi riuscirà a dare maggior
credibilità al sistema di verifica e a tutelare produttori e consumatori”.