Luce e gas ma anche alimentari, manutenzione e lavanderia i settori che registrano aumenti vertiginosi

 

È tempo di bilanci al Centro Servizi alla Persona Domenico Sartor di Castelfranco Veneto che, come diverse altre strutture di assistenza agli anziani del territorio, si trova a fare i conti con i vertiginosi aumenti delle utenze di elettricità e gas. Un problema che ricade a cascata anche sui suoi fornitori, costretti a rincari che pesano anche al 30% in più sul bilancio della struttura di via Ospedale.

Gli attuali fornitori del Centro Servizi Sartor hanno già chiesto una revisione dei contatti in essere del 30% in più per quanto riguarda la ristorazione, la lavanderia e il servizio di pulizia. Dati odierni alla mano, il confronto con la chiusura di bilancio del 2020 (quale anno di riferimento) è per alcune categorie impietoso. La proiezione sulla fine del 2022 delle sopracitate spese alberghiere vede una perdita economica di 455.595 euro rispetto alla fine dell’esercizio 2020, cui si aggiungono 92.912 euro di costi sanitari. Anche la manutenzione lascia già intendere rincari dal 20 al 30% in più sul 2020 con una spesa prevista di 330.000 euro alla fine dell’anno in corso. Tali rincari si aggiungono a quanto già segnalato dal Centro Servizi Sartor in merito a luce, gas e acqua, che nell’insieme prospettano una perdita in termini assoluti di 473.781 euro, sempre relazionati alla fine del 2020. Nell’insieme l’aumento presunto delle spese nel bilancio 2022 è di 1.422.000 euro rispetto alla chiusura d’esercizio del 2020, e quindi con una stima di 14 euro di perdita per ogni giornata di degenza per ogni ospite.

Proprio come famiglie e imprese, anche realtà come la nostra si trovano a fronteggiare rincari mai visti nelle forniture – spiegano il presidente e la direttrice del Sartor di Castelfranco Veneto, Maurizio Trento ed Elisabetta Barbato -. Il riscaldamento non può essere abbassato negli ambienti dove soggiornano gli anziani e le persone disabili, né si possono prevedere risparmi energetici in ambienti che hanno caratteristiche assistenziali e sanitarie, di fatto siamo dei piccoli ospedali; i nostri costi sono destinati alla promozione della salute, alla qualità dell’assistenza e al benessere dei nostri ospiti fragili. La persona viene prima di tutto e per la sostenibilità dell’Ente dobbiamo ripensarne la gestione, per esempio sul tema delle energie rinnovabili e anche sul riscaldamento degli ambienti comuni con le stufe, che consentono un riscaldamento a basso costo e indipendente dal gas. A fronte del nostro impegno costante auspichiamo però che la politica non ci lasci soli in questo delicato momento e provveda con un intervento deciso e tempestivo, per esempio con significativi contributi per l’installazione di impianti fotovoltaici con accumulatori, e con la previsione di un credito d’imposta rispetto ai maggiori consumi energetici”.