Intervento di Whipple con il robot Da Vinci
Intervento di Whipple con il robot Da Vinci

Passi avanti nella chirurgia a Mestre, dove per la prima volta l’“intervento di Whipple” è stato eseguito con il robot Da Vinci.
“Per la prima volta, nel territorio veneziano – spiega il Direttore della Chirurgia generale, Umberto Montin – questa procedura oncologica, tra le più complesse della chirurgia addominale, è stata eseguita con tecnica mininvasiva”.
“La ‘duodenocefalopancreasectomia’, denominata anche ‘intervento di Whipple’ dal nome del chirurgo americano che l’ha avviato – spiega il Primario Montin – è un intervento chirurgico complesso: la si pratica, in caso di tumore addominale, per asportare la testa del pancreas, il duodeno, la colecisti, l’ultimo tratto della via biliare del fegato e in molti casi alcuni centimetri dello stomaco; occorre poi procedere alla ricostruzione dei collegamenti tra gli organi che restano in sede. Ebbene: la duodenocefalopancreasectomia viene eseguita comunemente secondo le metodologie tradizionali, in anestesia generale, operando ‘a cielo aperto’, cioè accedendo all’area e agli organi interessata attraverso il taglio dell’addome; nel caso in questione, invece, per le sue caratteristiche specifiche, si è optato per un approccio differente utilizzando il Robot operatorio Da Vinci”.

Il paziente, un uomo di 77 anni affetto da una grave patologia alla testa del pancreas, è stato operato con il Robot guidato dal dottor Montin, che era coadiuvato dal dottor Giovanni Tagliente e dal dottor Giovanni Pirozzolo. Dopo l’intervento, il paziente ha avuto un decorso che i chirurghi definiscono regolare, e che però ha del sorprendente: “Il giorno successivo all’intervento era in piedi e camminava, con meraviglia da parte dei familiari compiaciuti. Ripresa l’alimentazione e completati i controlli del caso, è stato dimesso e ha fatto ritorno a casa in sesta giornata, cioè cinque giorni dopo l’intervento”.
“Com’è noto, gli interventi chirurgici effettuati con il Robot Da Vinci – sottolinea il Primario Montin – comportano per i pazienti una serie ampia di vantaggi, che sono quelli tipici della chirurgia robotica mininvasiva, a cominciare dal fatto chelo strumento consente di arrivare nella sede dell’intervento con le sonde del Robot grazie apiccoli “buchi” sull’addome, riducendo di molto le perdite ematiche e i tempi di ripresa dopo un intervento: così, è molto importante che gli specialisti del nostro Ospedale siano in grado di effettuare con il Robot operatorio anche procedure chirurgiche tanto elaborate e complesse”.

“Chiusa la parentesi dell’epidemia da SarsCov2 – commenta il dottor Giovanni Carretta, Direttore Sanitario dell’Ulss 3 Serenissima – l’Azienda sanitaria ha investito molte risorse per portare il numero di interventi di chirurgia robotica in linea con gli standard regionali, dando spazio alle diverse discipline chirurgiche. Interventi come questo testimoniano anche la crescita in professionalità ed esperienza di tutte le équipe specialistiche che collaborano con i chirurghi in occasione di questi interventi, come la Radiologia, la Gastroenterologia, l’Anestesia e Rianimazione”.

La “procedura di Whipple” eseguita con il Robot operatorio amplia la gamma degli interventi che possono essere utilizzati con questa strumentazione d’avanguardia. Oltre ad interventi sul pancreas, si eseguono regolarmente con il Da Vinci interventi di chirurgia mininvasiva sul fegato, sullo stomaco, sul colon e sul retto. La strumentazione è ampiamente utilizzata, oltre che dalla Chirurgia generale, dall’Urologia, dall’Ostetricia dell’Ospedale dell’Angelo e dall’Otorinolaringoiatria, ma anche dalle équipe specialistiche degli Ospedali di Mirano-Dolo e Venezia, che operano a Mestre con la piattaforma robotica Da Vinci a loro disposizione.
Nei primi cinque mesi dell’anno in corso, sono stati eseguiti con il robot Da Vinci 191 interventi, cioè il 62% in più rispetto allo stesso periodo del 2023, quando ne furono realizzati 118. Sotto l’impulso della Direzione dell’Ulss 3, e grazie all’impegno dei chirurghi delle varie specialità e dei diversi Ospedali, si prevede di arrivare quindi entro l’anno ai 450 interventi, contro i 320 eseguiti nel 2023 ed ai 201 eseguiti nel 2022.