Delibera “antipaccottiglia”: nel centro storico di Venezia oltre cento nuovi negozi sono stati aperti, tutti
I numeri della delibera “antipaccottiglia”
Centoventidue nuove attività aperte nel centro storico di Venezia, novanta nell’area sotto tutela, qui le attività cessate nell’ultimo anno sono state solo tre.
Le categorie merceologiche trattate? Artigianato, commercio di qualità, arte, ma anche arredamento e design, gioiellerie e librerie.
Sono i numeri della cosiddetta delibera antipaccotiglia a un anno dalla sua approvazione: era il 26 aprile 2022 quando in accordo con la Regione Veneto e la Soprintendenza, sentito il ministero della Cultura, entrò in vigore il provvedimento che stabilisce luogo e tipologia per l’apertura dei nuovi esercizi commerciali, con l’elenco preciso dei codici Ateco consentiti.
L’assessore Costalonga
“Un provvedimento che ci ha consentito di intervenire contro la piaga degli ‘apri e chiudi’ di attività di vendita di oggetti di scarsa qualità, bloccando quelle che alimentano furbescamente l’evasione fiscale facendo concorrenza sleale nei confronti di chi rispetta le regole”. Lo ha ribadito oggi l’assessore alle Attività produttive Sebastiano Costalonga illustrando a Ca’ Farsetti gli effetti della delibera a un anno dalla sua approvazione.
La delibera “antipaccottiglia”: obiettivi
Il nuovo regolamento del commercio nel Centro storico di Venezia, le cui misure sono volte alla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale di alcune aree del centro, richiama gli obiettivi prioritari quali la tutela dei caratteri ambientali e del tessuto storico della Città Antica e quindi la tutela dell’identità socio-culturale dell’insediamento veneziano, assicurando continuità al rapporto tradizionale della popolazione insediata con l’ambiente lagunare e ai connotati impressi nella città antica durante il corso della storia, come condizioni della sua qualità e della sua positiva fruizione.
“Bisogna tutelare gli artigiani e i commercianti veri, che portano avanti sapere, storia e tradizioni secolari della città – le parole di Costalonga – Questi negozi che sono stati aperti prima dell’introduzione della delibera non vanno più bene a Venezia, stonano con le altre attività che vengono aperte, e quindi dobbiamo solo aspettare che queste attività chiudano da sole, poi non potranno più riaprire, perché dovranno assestare alle nuove direttive della delibera”. Il dato sulle chiusure è tra i più rilevanti tra quelli emersi dalla comparazione tra il periodo antecedente e quello successivo all’entrata in vigore della delibera: solo 3 serrande abbassate da maggio 2022 a maggio 2023, il 90 percento in meno rispetto al biennio pre-pandemia, 2018-2019. “E’ la dimostrazione che le nuove regole rendono la vita difficile a chi negli anni scorsi apriva e chiudeva continuamente le attività per sfuggire ai controlli” afferma Costalonga.
“Dopo la delibera solo quest’anno sono stati aperti oltre cento bellissimi locali a Venezia, che seguono l’impegno di portare alta qualità ed alta professionalità alla città – ha concluso l’assessore – Noi vogliamo questo tipo di iniziative, vorremmo poter intervenire anche sul passato, che purtroppo non ci è concesso, ma la visione del futuro è sicuramente una Venezia che torna a valorizzare la sua storia anche attraverso la riapertura di attività commerciali legate alla professionalità dei nostri artigiani”. Con l’entrata in vigore del nuovo provvedimento è attivo un portale ad uso interno attraverso il quale è possibile geolocalizzare tutte le nuove attività che hanno aperto nel centro storico cittadino, risalire in tempo reale alle pratiche che riguardano le concessioni rilasciate e a tutte le informazioni sulla tipologia dei nuovi negozi presenti nell’area sulla quale ricadono le disposizioni della delibera.