Woman stranded due to car trouble on a desert road

Grazie all’intervento di Adiconsum, la concessionaria riacquista il mezzo

Pezzi di ricambio che non arrivano a causa della crisi delle materie prime, attese lunghe un anno per la nuova auto già acquistata e pagata, automobili immatricolate come autocarri per trasporto cose e quindi non utilizzabili per trasportare le persone. Sono tanti i problemi in cui possono incappare i consumatori nel momento dell’acquisto di un’auto, sia nuova che usata, soprattutto in questo periodo. Adiconsum Treviso Belluno mette in guardia dalle insidie portando ad esempio alcuni casi concreti che ha recentemente affrontato e risolto.
“In linea generale – spiega Stefano Bellotto, presidente di Adiconsum Treviso Belluno – è bene evitare di acquistare auto online tra privati, rivolgendosi invece a un concessionario autorizzato. È consigliato, prima di firmare l’acquisto, prendersi un giorno o due per verificare le clausole contrattuali e che le comunicazioni di eventuali problemi di consegna o manutenzione avvengano attraverso comunicazioni scritte, delle quali è sempre necessario tenere traccia per aiutarci nel redigere eventuali reclami”.
Singolare il caso di un uomo che nei mesi scorsi ha acquistato in una concessionaria della provincia di Treviso una Jeep, pagando in unica soluzione un importo di poco inferiore ai 30mila euro. Dopo pochi chilometri e a meno di un mese dall’acquisto sono emersi i primi problemi, presumibilmente di ordine elettrico, che richiedevano un intervento in garanzia di sostituzione di alcuni pezzi. Componenti però non presenti sul mercato, a causa della limitata disponibilità di pezzi di ricambio per il mondo dell’automotive. L’uomo, dunque, dopo aver comprato l’auto e averla pagata in un’unica soluzione, si è ritrovato a piedi. Dopo tre mesi dalla rilevazione del guasto, e senza alcuna risposta certa sui tempi di riparazione, il signore si è rivolto ad Adiconsum.
“In questi casi – spiega Bellotto – solitamente facciamo un sollecito oppure proponiamo la permuta dell’automobile. Dopo tre giorni dalla ricezione della nostra mail, la concessionaria si è preoccupata di verificare lo stato dell’automobile del signore e ha organizzato un incontro con il cliente”. E nel corso dell’incontro è arrivata la proposta del venditore, più unica che rara. La concessionaria infatti si è dichiarata disponibile a riacquistare l’auto ad un importo pari all’originario al netto delle spese sostenute per la pratica, ritenendo impossibile risolvere il problema in tempi brevi a causa degli intoppi nella catena di approvvigionamento dei pezzi di ricambio.
“Raccontiamo questo episodio – spiega Bellotto – perché il comportamento collaborativo del concessionario è stato insolito e devo dire che è il tipo di atteggiamento che ci aspetteremmo degli interlocutori ai quali come Adiconsum ci rivolgiamo per risolvere un problema, in forma civile, con la buona fede e un atteggiamento assertivo”.
Un altro caso da segnalare risolto grazie all’intervento dell’associazione dei consumatori della Cisl è quello che riguarda la permuta di un’automobile erroneamente venduta come auto, mentre si trattava di autocarro per trasporto cose. “Il bene in questo caso era stato acquistato con finanziamento – racconta Bellotto – e il rappresentare il problema alla società che ha erogato il finanziamento ha reso le cose più facili, visto che abbiamo potuto coinvolgere nella vicenda anche la società di prestiti. La persona non poteva circolare, pena non solo eventuali multe ma anche il sequestro del mezzo. Dopo circa tre mesi di interlocuzione col concessionario e il suo avvocato, siamo riusciti ad ottenere la permuta per l’acquisto di altra automobile presso lo stesso concessionario”.
In riferimento all’episodio, Adiconsum precisa che è sempre opportuno prima di perfezionare l’acquisto verificare che le caratteristiche dell’auto siano funzionali alle esigenze del cliente, e che non vi siano limitazioni alla circolazione.