Forse le si potrebbe già assegnare un posto nella prossima Serie A. La Fortitudo (quasi) imbattibile di Antimo Martino ha superato domenica in casa l’ostacolo Treviso Basket, infliggendo alla De’ Longhi la quinta sconfitta stagionale. Tra le due formazioni, maggiori indiziate in estate per il salto di categoria, ora vi sono otto punti in classifica ed un 2-0 di vantaggio negli scontri diretti a favore degli emiliani. Un abisso incolmabile, nonostante manchino ancora dodici giornate alla fine della stagione regolare.

DSC_0116Bologna prima e destinata a salire. Merito di un collettivo che finora non ha mostrato cenni di cedimento, neppure a fronte di una età media piuttosto elevata – unici Under30 Fantinelli, Pini ed il decimo uomo Sgorbati. Ma anche del buon lavoro di coach Martino che, dopo aver costruito il miracolo Ravenna, sta cancellando i ricordi delle intemerate di Boniciolli restituendo serenità ad un ambiente sempre entusiasta ma spesso troppo elettrico.

Alle spalle dell’imprendibile Bologna sgomita Montegranaro. La Poderosa al secondo anno di A2 sta sorprendendo ancora: il cambio di allenatore estivo, dall’effervescente Ceccarelli allo scafato Pancotto, non ha affossato la spinta propulsiva della realtà marchigiana che, spinta dagli ex Treviso Corbett e Negri e dalla solidità dell’altro USA Simmons, ha scalato la classifica issandosi oggi al secondo posto, a sei punti dalla Fortitudo e col match di ritorno ancora da giocare. Che sia la XL Extralight la possibile anti-Bologna?

44502042_1914734661955597_8634015421906812928_nLe sconfitte inaspettate, specie con Cento e Piacenza, sono costate parecchio invece alla De’ Longhi. Afflitta da evidenti problemi in due ruoli, regia ed ala forte, TVB adesso è terza in graduatoria: Max Menetti si dimostra ancora ottimista affidandosi alla matematica, confidando in una crescita del gruppo e forse in un rallentamento della lepre felsinea in coincidenza con la primavera. La distanza da colmare però è abissale e l’assenza di un playmaker vero dopo il taglio di Wayns e l’equivoco sul ginocchio di Tomassini.

Nelle altre posizioni non si vedono grandi alternative. Forlì è discontinua e poggia su rotazioni piuttosto corte; Verona dopo la cavalcata di fine girone d’andata ha frenato vistosamente; Udine ha cambiato allenatore silurando Cavina e riportando in sella Martelossi. Nessuna di queste però pare una reale competitor per la promozione, stante anche il divario esistente nei confronti della Fortitudo. Semmai possono fungere da occasionali inciampi per Bologna, a cominciare dal turno infrasettimanale di dopodomani che vedrà la Lavoropiù impegnata al “Carnera” contro l’Apu.

Un’altra incognita è la Final Eight di Coppa Italia (1-3 marzo, PalaSavelli). Un appuntamento tradizionale che, però, risucchia energie preziose. Un anno fa Trieste, lanciatissima verso il salto di categoria, affrontò con superficialità l’evento abbandonando la corsa alla Coppa già nei quarti di finale: una scelta strategica, è evidente, col sacrificio di un obiettivo minore in ragione del target principale. La Fortitudo seguirà l’esempio giuliano? Oppure accetterà il rischio per inseguire un clamoroso slam di A2, mai riuscito finora a nessuno, centrando in un colpo solo Supercoppa, Coppa di Lega e promozione? Per le deluse comunque ci sarà spazio ai playoff, una corsa suicida a 16 per approfittare dell’ultima occasione di stagione per salire nell’empireo della A.