A sdoganarli ci aveva pensato il film “Patch Adams” del 1998 dove Robin Williams interpretava il ruolo di Hunter Doherty “Patch” Adams (Washington, 28 maggio 1945), medico, attivista e scrittore statunitense che ha fondato il “Gesundheit! Institute nel 1971” e ogni anno organizza gruppi di volontari, provenienti da tutto il mondo, per recarsi
presso vari ospedali di diversi Paesi, travestiti da clown, con l’obiettivo di far riscoprire l’umorismo agli orfani e agli ammalati. È generalmente riconosciuto come l’ideatore di una terapia olistica molto particolare: quella del sorriso, anche nota come clownterapia. Adesso, soprattutto nei reparti di pediatria, non manca mai il volontario disposto a mettersi il “nasone” rosso e far ridere e giocare i bimbi. Ma ci sono anche alcuni reparti pediatrici più “particolari” di
altri, dove un sorriso, un gioco e una carezza possono funzionare meglio di qualsiasi medicina; sono quelli oncopediatrici. Non si tratta più di un’appendicite o di una brutta frattura. In quel reparto le terapie sono lunghe, spesso non possono essere praticate in day hospital e sono terapie pesantissime per un adulto; figuriamoci per un bambino. Tra questi reparti, l’ospedale Ca’ Foncello è all’avanguardia e sono numerose le associazioni di volontariato che, a turno, coprono intere giornate in corsia intrattenendo i bambini. E questo nonostante la riduzione dei fondi regionali e provinciali. Nonostante la crisi abbia tagliato i finanziamenti privati, nonostante le difficoltà ad andar avanti. Allora i volontari si rimboccano le maniche, organizzano eventi per la raccolta fondi e continuano a presentarsi puntuali ogni giorno in ospedale.
Cosa serve? Una carezza, il calore di un sorriso capace di scaldare il cuore, un gioco creato dal nulla. Questo è il loro sergeto: sono i maestri del trasformismo. Con naso rosso e scarpe rotte riescono, per magia, a far dimenticare ai bimbi il letto d’ospedale, le punture, i dottori che parlano difficile, i dolori di una cura pesante. Poi ci sono le torte che rendono meno amare le terapie, le fiabe che fanno addormentare anche in uno stanzone del reparto di Pediatria. Ma Ca’ Foncello ha anche qualcosa in più.
Nella Pediatria dell’ospedale c’è anche l’Oasi per le mamme. Donne che dormono in ospedale, che si annullano nella speranza che i loro figli escano al più presto guariti. Spesso le mamme che hanno figli ricoverati passano la notte in ospedale. Ecco che, ad esempio la LILT, una delle Onlus del progetto del Ca’ Foncello, “Giocare in corsia” al mattino, sempre in accordo con i medici, si mette a disposizione per dar loro il cambio. Il tempo di fare una doccia, di bere un caffè. Poi passano da loro con creme da viso, fondotinta. Piccole cose, ma che rappresentano quella carezza di cui hanno bisogno anche le mamme nei momenti di difficoltà. Si lavora con tre turni da cinque volontari ciascuno ogni giorno, per coprire un arco temporale dalle 9 alle 22. Si va dai giochi all’Isola serena, il luogo in cui vengono riuniti i
piccoli pazienti che devono essere operati, fino alla preparazione dei dolci, l’attività di clown in corsia e ogni laboratorio possibile. Ai bambini capita di dover passare il compleanno in reparto? Troverà sempre una torta. Giocare in corsia ha da tempo travalicato i confini di Treviso. E il riferimento non è all’ospedale di Conegliano, ma all’esperienza che i volontari hanno vissuti in Siberia e in Ucraina. Lì hanno formato nuovi volontari.
Perché l’obiettivo è sempre quello: REGALARE UN SORRISO.
E non importa dove si trovi un bambino, se quel piccolo ha bisogno di un sorriso, allora è un lavoro per il “dottor clown”.