Il 2018 nella Marca si caratterizza per essere l’anno con il più alto numero di contagi, quasi il 30% in più rispetto alle annate precedenti, e un incremento notevole dei ricoveri legati all’influenza. Complice il grande freddo di questi mesi e un’anomala circolazione dei ceppi virali, A e B, l’emergenza epidemia influenzale registra ancora casi problematici. L’ultimo caso riguardo un uomo ricoverato all’ospedale Ca’ Foncello in gravi condizioni che ha contratto il virus A H1N1 , la cosiddetta suina, ricomparsa in Italia dopo otto anni.
Per la prima volta al Ca’ Foncello è stato di conseguenza creato un reparto speciale per gestire l’epidemia stagionale. La tipologia di pazienti che è stata ricoverata è la fascia degli over 65 che viene considerata la più a rischio a causa di malattie croniche e salute precaria. Quest’anno si sono però verificati casi gravi anche tra i giovani adulti senza patologie pregresse.
Il clima rigido ha sicuramente contribuito alla circolazione dei virus A e B, la cui fine, prevista per il 10 febbraio, si è prolungata. Mentre l’influenza A andava spegnendosi, subito pronta a colpire c’era l’influenza di tipo B comprensiva della variante “Yamagata”, non coperta dal vaccino trivalente. A complicare ulteriormente il tutto si è aggiunta anche la comparsa delle infezioni da virus respiratorio sinciziale, per il quale non è prevista copertura vaccinale, che ha causato problemi soprattutto a neonati e anziani.