Ampi spazi e distanziamento naturale, ma soprattutto il ritorno alla manualità e all’aria aperta per rispondere anche ai crescenti disagi sociali causati dalla pandemia sono le carte vincenti dei centri estivi organizzati nelle fattorie didattiche regolarmente iscritte all’Elenco della Regione che conta una quarantina nel veneziano, mentre a livello regionale 361. E’ quanto afferma la Coldiretti nell’annunciare con la fine della scuola la riapertura dei campi scuola in campagna in occasione della 1° festa dell’educazione alimentare nelle scuole con l’inaugurazione della prima fattoria didattica con centinaia di bambini provenienti da tutte le scuole d’Italia nella tenuta presidenziale di Castelporziano con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e i ministri delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, dell’Istruzione Patrizio Bianchi, della Salute Roberto Speranza, della Transizione Ecologica Roberto Cingolani e il vicedirettore della Fao Maurizio Martina. “Dopo un anno scolastico passato tra connessioni, con un’altalena di formazione a distanza e in presenza, le aziende agricole dimostrano ancora una volta il grande potenziale di offerta in termini di servizi e accoglienza delle nuove generazioni in campagna”, spiega Chiara Bortolas presidente regionale di Donne Impresa Coldiretti presente alla cerimonia insieme al presidente regionale Daniele Salvagno, al direttore Tino Arosio, e al Presidente di Terranostra, il veneziano Diego Scaramuzza.
Queste realtà agricole sono spesso guidate da imprenditrici agricole che con attività ricreative ed educative a contatto con la natura coinvolgono i bambini con un supplemento formativo che coniuga la pausa estiva con l’impegno sui libri. L’offerta comprende l’opportunità di fare settimane verdi e centri estivi in un contesto di sicurezza, dettato dai protocolli approvati, dove gli operatori didattici non trascurano nessun dettaglio. Nel veneziano ci sono aziende specializzate in questo servizio con un’esperienza ormai ventennale durante l’anno scolastico ma che sono diventate un riferimento per le famiglie durante la pausa estiva offrendo la possibilità di trascorrere vere e proprie settimane verdi come accade ad esempio per l’azienda agricola Papaveri e Papere di Santa Maria di Sala, Ai Laghetti di Meolo, la Fattoria Sociale Casa di Anna di Zelarino, Agrioasi di Summaga di Portogruaro, il Ciucchino di Mestre primo agriasilo della zona e la Via Antica specializzata nei percorsi per i ragazzi più grandi, adolescenti. Nelle fattorie didattiche i più piccoli vanno alla scoperta del mondo delle api, dell’orto sensoriale e della pet therapy ma nella scuola in campagna – sottolinea la Coldiretti – i piccoli ospiti imparano anche a cucinare, mungono le mucche nella stalla o danno da mangiare ai pulcini e agli animali da cortile, osservano gli animali imparando a rispettarli. In questo periodo vengono organizzati percorsi in bicicletta o prove di equilibrio sui tronchi o di arrampicata sugli alberi, imparando anche i nomi delle piante, se invece le piante sono aromatiche si sbizzarriscono con laboratori del gusto. L’obiettivo – precisa la Coldiretti – è quello di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno.
Una novità importante – sottolinea la Coldiretti – per integrare l’offerta di servizi educativi per l’infanzia in Italia in un momento difficile per Paese. Le fattorie didattiche sono aziende agricole autorizzate a fare formazione sul campo per le nuove generazioni puntando – precisa la Coldiretti – sull’educazione ambientale attraverso la conoscenza della campagna con i suoi ritmi, l’alternanza delle stagioni e la possibilità di produrre in modo sostenibile. Una offerta che attraverso il progetto Educazione alla Campagna Amica di Donne Impresa Coldiretti ha coinvolto negli ultimi venti anni circa 10 milioni di bambini di cui il 70% nella fascia d’età compresa fra i 4 e gli 11 anni, dalla scuola materna alla primaria e il 30% studenti più grandi medie e superiori. Le fattorie didattiche possono svolgere un ruolo fondamentale – evidenzia la Coldiretti – nel sostenere le famiglie e i genitori, in particolare le madri, che rientreranno al lavoro in concomitanza con la fine delle lezioni scolastiche e al fine di offrire servizi educativi con particolare attenzione al benessere psico-fisico dei bambini e dei ragazzi. Un’opportunità preziosa per integrare i servizi educativi per l’infanzia in una situazione che vede oggi in Italia escluse 3 famiglie su 4 (75%) da questo tipo di possibilità.
Non è un caso che con la pandemia il 70% degli italiani vorrebbe iscrivere i propri figli in una agricolonia, per trascorrere le vacanze estive in sicurezza con attività ricreative ed educative a contatto con la natura nei grandi spazi all’aria aperta, secondo l’indagine Coldiretti/Notosondaggi Le fattorie didattiche di Coldiretti, in collaborazione con gli enti locali e le altre autorità territoriali coinvolte possono rappresentare, in questo momento di emergenza, un valido supporto alle politiche di sostegno dei bambini e delle loro famiglie, dando spazi alla didattica innovativa in campagna. Per sostenere i genitori di bambini e ragazzi con disabilità intellettiva e autismo ci sono fattorie che hanno realizzato – spiega Coldiretti – percorsi di formazione, recupero e apprendimento garantendo opportunità che in molte aree non sarebbe possibile offrire.