Dibattito su caro prezzi: l’opinione di Dania Sartorato, presidente Unione provinciale Confcommercio
“A nome di tutte le categorie dell’alimentare, dell’abbigliamento, del commercio e dei servizi, prendo atto della fotografia scattata dall’Unione nazionale consumatori che pone Treviso come la quinta città più cara d’Italia, con rincari ed aumenti sui generi alimentari, le spese per la sanità, l’istruzione ed i servizi di ristorazione. Ritengo che ogni fotografia “statistica” richieda letture ed interpretazioni e non possa connotare a pieno l’identità di un territorio o di una città. Nessuna media rende ragione della realtà. Ci sono sempre, per ogni aumento, motivazioni “buone” e motivazioni “cattive”.
Tra le prime “motivazioni buone” va considerata l’attrattività della città e di tutto il suo territorio circostante. Treviso, e con essa la provincia intera e le zone Unesco, inizia ad essere un luogo scelto per investimenti, seconde case, pensioni da trascorrere, qualità della vita e della sanità, qualità dei poli formativi e dell’Università, opportunità turistiche, occasioni di shopping e eccellenze gastronomiche, in generale per la “bellezza” intrinseca, e questo elemento, se da una parte porta crescita e ricchezza, dall’altra porta rincari perché non tutti coloro che investono ci vivono e perché la domanda di affitti e di immobili è superiore all’offerta. Lo stesso fenomeno che, in maniera esponenziale, è capitato a Milano, la città “più polarizzante d’Italia” che richiama molti investimenti immobiliari.
Poi: il trend di crescita del turismo, dell’extra ricettivo e della ristorazione: se guardiamo alla storia recente il “turismo della Marca trevigiana”, così colto, alto-spendente, attento e raffinato, è un trend relativamente recente che ha fatto aumentare i prezzi di partenza che erano oggettivamente bassi.
Quanto alle “motivazioni cattive” ovviamente l’inflazione, i rincari delle materie prime, gli esiti della pandemia, il caro affitti, i tanti immobili sfitti, le incertezze dei mercati, l’aumento dei trasporti generano aumenti in alcuni settori specifici che però non devono spaventare perché sono ciclici e temporanei.
Sulla salute: sapevamo bene che due anni di pandemia, avrebbero portato ad un incremento di spese per la salute: sia per l’inevitabile ricorso alle strutture private dato che il pubblico ha dovuto assorbire un’emergenza sanitaria di dimensioni epocali, sia perché molti cittadini nel periodo Covid hanno rinviato i controlli periodici ed in parte rinunciato all’importante prevenzione. Quante volte, durante il Covid, i nostri medici ci hanno detto: vedrete cosa ci ritroveremo dopo?
In questo contesto, la sostenibilità va cercata su tre fronti.
(1) Il fronte del consumo trova risposte nel commercio di prossimità, nella spesa sottocasa dettata da stagionalità e consigli, nella filiera corta, nel saper “acquistare”.
(2) Il fronte redditi sicuramente nell’aumento della capacità di spesa dei consumatori, nel riposizionamento del concetto tradizionale di busta paga, che trova valore aggiunto nel welfare pubblico e privato, nella capacità di attingere ai bonus mirati, nel sostegno al reddito della bilateralità.
(3) Il terzo ed ultimo fronte è quello delle politiche abitative innovative, che chiedono profondi cambiamenti e che sono già all’attenzione di Sindaci ed Amministratori: pensiamo al protocollo dell’abitare siglato in Provincia da Confcommercio e varie Associazioni, e alle tante iniziative già in cantiere poste in atto nel capoluogo ed in molti Comuni sensibili all’inclusione sociale ed attenti a famiglie, coppie, giovani, anziani, studenti e nuovi lavoratori.
Chiudo sottolineando che – come per ogni pagella – non conta un voto solo, ma il giudizio complessivo e soprattutto l’insieme degli indicatori economici e sociali. Se oggi leggiamo che è la quinta città più cara per i motivi che abbiamo visto, è anche vero che ci sono più di 80 associazioni di volontariato e (rif. classifica Sole 24 Ore) è al primo posto negli indicatori per “Speranza di vita alla nascita” e “Delitti informatici”, al quarto posto per “Ecosistema urbano”. Dati e titoli che sono già promesse di futuro”.