Carpenedo-Bissuola, sopralluogo del sindaco alla vasca di accumulo per le acque meteoriche. Un intervento da oltre 20 milioni di euro. Brugnaro: “Continuiamo gli interventi per garantire la sicurezza del territorio”.
Sopralluogo del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, al cantiere dove sono iniziati i lavori per la costruzione della vasca di accumulo delle acque meteoriche a servizio dell’area di Carpendo-Bissuola a Mestre, bacino delimitato verso sud dal canale Osellino e a nord dal canale scolmatore di Marzenego e parte del più vasto bacino di bonifica di Campalto. L’intervento, che prevede un investimento di 20.4 milioni di euro ed è rivolto alla riduzione del carico inquinante in laguna (incrementando la depurazione) e a minimizzare il rischio idraulico della terraferma veneziana, si inserisce nell’ambito del programma di opere progettate – e in parte già realizzate, come la nuova vasca di prima pioggia e l’impianto idrovoro di via Torino – previste dal Progetto generale delle fognature della terraferma veneziana per ridurre gli sfiori in acque superficiali e garantire la sicurezza idraulica del territorio. Presente anche Andrea Razzini, direttore generale di Veritas, che ha appaltato e progettato l’opera di concerto con il Comune di Venezia e il Consiglio di bacino.
“Stiamo realizzando un impianto per mettere in sicurezza la città – ha spiegato il sindaco – si tratta di uno dei più importanti impianti presenti in Italia e sarà operativo a metà del 2025. E’ in corso di costruzione una grandissima vasca che servirà a raccogliere le acque delle grandi piogge per evitare le alluvioni e mettere in sicurezza la città, con un’attenzione all’ambiente. Questa è la dimostrazione che stiamo lavorando con impegno, e non a parole, per la tutela del territorio e dei suoi cittadini. Con la scienza e la tecnica diamo risposte operative agli effetti dei cambiamenti climatici”.
In particolare, con questo progetto si procederà al riordino idraulico della zona di Carpenedo, deviando le acque meteoriche di un’area estesa oltre 550 ettari, oggi convergenti verso l’idrovora di Campalto con una portata limitata, verso il fiume Marzenego con una maggiore capacità di smaltimento. A tale scopo, si procederà al riutilizzo dell’area del depuratore in disuso a ridosso dell’Osellino: le acque meteoriche verranno intercettate e qui convogliate in una vasca di prima pioggia, profonda 10 m e con una capacità di 15.000 mc (15 milioni di litri), nella quale verrà trattenuto, durante le piogge intense, il primo flusso inquinato dal dilavamento delle strade, per inviarlo nelle 48 ore successive a trattamento nell’impianto di depurazione di Campalto, riducendo così il carico inquinante in laguna. Una volta riempita la vasca, le acque di seconda pioggia – quelle che cadono dopo che la prima pioggia ha dilavato gli inquinanti dal terreno – confluiranno per portate fino a 3 mc al secondo in una vasca di sedimentazione. Lo stesso impianto idrovoro garantisce inoltre lo scarico diretto nell’Osellino. Le acque fognarie civili continueranno invece a essere avviate, mediante un impianto di sollevamento, all’impianto di depurazione di Campalto. L’intervento comprende la demolizione dei manufatti esistenti, la costruzione delle due nuove vasche, l’adeguamento dei collettori fognari, la realizzazione delle opere elettro-meccaniche e di telecontrollo per assicurare il funzionamento in automatico e il monitoraggio del sistema.