“Le norme ci sono e vanno rispettate, così deve fare un Ente pubblico. Ci vuole rispetto nei confronti di tutti quegli inquilini che regolarmente pagano l’affitto e di ATER Treviso che è sempre in prima fila per risolvere l’emergenza casa e che anche in questo caso, ha fatto tutto quanto poteva per risolvere la situazione”.

Replica alle parole espresse dal sindaco di Treviso, Mario Conte, il presidente dell’ATER Treviso, Mauro Dal Zilio, rammaricato per le posizioni del primo cittadino e chiedendo maggiore collaborazione nell’affrontare situazioni delicate di emergenza abitativa.

“L’unica possibilità per evitare situazioni di questo tipo è il coordinamento con i Servizi Sociali – continua Dal Zilio – ATER Treviso ha coinvolto il Comune sin dall’inizio. Il procedimento è stato avviato a maggio 2019 e la commissione in cui lo sfratto è stato reso esecutivo si è riunita nell’agosto 2019, alla presenza del rappresentante del Comune che in quell’occasione non presentò alcuna osservazione. Il procedimento, partito nel 2020, era stato poi “congelato” per la pandemia. Successivamente è ripartito dal precetto. La signora si è sempre rifiutata di ritirare e ricevere qualsiasi atto e di aprire agli ufficiali giudiziari, di collaborare o ricevere aiuto da ATER, nonostante ATER stessa abbia sostenuto economicamente per 8 anni il nucleo famigliare. Lo scorso 10 ottobre il Comune di Treviso ha ricevuto, come di consuetudine, l’elenco degli sfratti previsti per i mesi successivi. Due settimane prima di questo terzo accesso, il legale incaricato dello sfratto ha ricordato la data all’assistenza sociale del Comune, segnalando la situazione dei minori presenti e chiedendo una posizione in merito, che non è mai giunta. Successivamente, una volta eseguito lo sfratto, è stato immediatamente contattato nuovamente il Comune per trovare una soluzione condivisa. Inoltre, la direzione di ATER si è sentita con l’Assessore Tessarolo ricevendo rassicurazioni sul fatto che il caso si stava risolvendo.

Le esecuzioni degli sfratti sono sempre molto dolorose anche per chi deve, e sottolineo deve per rispettare la legge, portarle a compimento – afferma il presidente di ATER Treviso – Abbiamo sempre massima attenzione rispetto a situazioni di emergenza abitativa che vengono non solo segnalate ma anche affrontate insieme ai Comuni. L’Ente non ha alternative, per mission e per norma, deve intraprendere quando le condizioni si verificano percorsi di legalità. Possiamo fare diversamente? Come detto, certo che ATER Treviso fa sociale e cerca sempre una soluzione, in questo caso purtroppo però a fronte di nessuna comunicazione, l’ufficiale giudiziario non ha potuto fare diversamente. ATER Treviso sta supportando il Comune di Treviso in tutte le situazioni in cui può farlo, dal bando per l’assegnazione degli alloggi popolari ai progetti PNRR e Pinqua. Per questo, a scanso di strumentalizzazioni come presidente di ATER, documentazione alla mano, sono disponibile a relazionare l’operato dell’Ente, anche in consiglio comunale a Treviso se è necessario. Chiediamo, come CdA e come personale ATER, un continuo coordinamento e collaborazione tra Agenzia e Comune, tra organo di vertice e amministrazione comunale, per prendere in carico situazioni come questa e non solo, come tra l’altro sempre avvenuto sinora in altri casi che sono stati gestiti insieme”.