Centro Antiviolenza Comune di Venezia - foto di repertorio
Centro Antiviolenza Comune di Venezia - foto di repertorio

La lotta alla violenza di genere è un tema molto sentito a Venezia, contro cui è impegnata l’intera rete antiviolenza ‘Con te’, composta da 43 soggetti istituzionali e a cui è dedicato il NovembreDonna, la tradizionale campagna di sensibilizzazione promossa ogni anno dalla Presidenza del Consiglio comunale nel mese in cui ricorre la Giornata internazionale Onu sul tema, celebrata oggi 25 novembre. Anche quest’anno i palazzi istituzionali sono stati illuminati per alcuni giorni di arancione, colore scelto dalle Nazioni Unite per il contrasto alla violenza di genere. Sono numerose le panchine rosse di sensibilizzazione sul tema già installate sul territorio.

Il fulcro della rete è costituito dal Centro antiviolenza del Comune attivo dal 1994, con tre sedi (a Mestre, in Viale Garibaldi 155/a, a Venezia in Villa Groggia a Cannaregio e al Lido), il quale offre un aiuto gratuito e riservato alle donne vittime di violenza. Dispone di due case rifugio in grado di ospitare anche minori. Aperto 5 giorni alla settimana, su appuntamento, garantisce la reperibilità telefonica giorno e notte in collegamento con gli ospedali del territorio comunale e collabora con il numero verde nazionale 1522. L’équipe di lavoro del Centro è formata da assistenti sociali, educatrici, psicologhe e consulenti legali, dipendenti del Comune e operatrici della cooperativa “La Esse”.

Negli ultimi quattro anni, dal 2019, il Centro ha registrato un aumento del numero delle donne accolte. Si tratta di un fenomeno in via di emersione: nel 2022 sono state 31 le donne, molte con figli o incinte, accolte in situazione di grave urgenza e messe in sicurezza in strutture del territorio oppure ospitate nelle due case rifugio comunali. Nell’anno che sta per concludersi il Centro si è adoperato per creare percorsi di uscita dalla violenza per 200 donne (di cui 113 primi colloqui) e ha offerto 508 consulenze psicologiche, 52 consulenze giuridico-legali e 104 consulenze lavorative, rispondendo a 291 interventi di primo contatto informativo.

“Il messaggio che il NovembreDonna intende trasmettere è che è possibile liberarsi dalla violenza, non è necessario tollerarla. Molto spesso infatti le donne non si ribellano alla violenza per timore di ripercussioni” spiegano Paola Nicoletta Scarpa, a capo del Servizio Protezione sociale e Centro antiviolenza e Patrizia Marcuzzo, responsabile del Centro antiviolenza.

Il Centro Antiviolenza sostiene le donne anche nella formazione al lavoro e nell’inserimento occupazionale, non solo con l’obiettivo dell’autonomia reddituale ma anche affinché possano valorizzare competenze e passioni che spesso per molto tempo non hanno potuto coltivare. Nel 2022 sono state 22 le donne seguite per un supporto lavorativo e 3 i tirocini lavorativi attivati. Attraverso lo Sportello donne al lavoro, il Centro antiviolenza agisce per potenziare l’autonomia delle donne. La metodologia proposta abbina colloqui individuali a lavori di gruppo con le donne. L’attività è integrata dalla collaborazione con il servizio comunale, centri per l’impiego, aziende, agenzie interinali, associazioni.

“Insieme al Centro antiviolenza abbiamo intrapreso un importante percorso di sensibilizzazione per contrastare e arginare il più possibile nel nostro territorio questa terribile piaga sociale” spiega la presidente del Consiglio comunale Ermelinda Damiano. “Alle azioni quotidiane e concrete delle nostre operatrici, riteniamo sia fondamentale affiancare una massiccia attività di sensibilizzazione che arrivi a tutta la comunità cittadina che si è sempre dimostrata attenta e sensibile rispetto a questi temi, per arrivare così a tutte quelle donne che per timore o vergogna, spesso non trovano la forza e il coraggio di denunciare o di intraprendere un percorso di uscita dalla violenza”. 

“Vogliamo dimostrare  – prosegue la presidente – la nostra vicinanza e il nostro costante impegno nel poterle accompagnare, sostenere e non farle sentire sole in questa difficile battaglia. Il territorio, le Istituzioni, le forze dell’Ordine, il mondo dell’associazionismo, sono presenti attivamente e insieme vogliono dare a queste donne l’aiuto e il supporto necessario, far sentire la loro voce e la loro dignità, affinché nessuna sia lasciata indietro, affinché nessun’altra venga privata della libertà e della vita”.