“E’ scandaloso il rifiuto del Sindaco Brugnaro di non voler incontrare le rappresentanze dei lavoratori”. Durissima critica dei Sindacati sul piano di riapertura dei Musei Civici Veneziani. Cgil, Cisl e Uil rilanciano un incontro con la Fondazione Musei di Venezia, che ha come Vice Presidente, per Statuto, il Sindaco di Venezia. I Lavoratori chiedono la riapertura di tutti i Musei Civici veneziani come segnale della rinascita di Venezia. Inoltre i Sindacati chiedono una progettualità complessiva dell’offerta culturale di Venezia, che – secondo loro – non esiste in questo momento.

“Tanti proclami per nulla” affermano i sindacati Cgil Cisl Uil della categoria che hanno convocato un incontro stampa al quale hanno partecipato Andrea Porpiglia. (Filcams Cgil), Daniele Cerato (Fisascat Cisl) Andrea Aglietti UIL trasporti). Questo quando detto.

“Dopo svariati proclami del Comune di Venezia rispetto al rilancio del turismo post Covid-19 e, da quanto si apprendeva dai giornali, di quella che doveva apparire come un’azione di ‘salvataggio’ della stagione in corso in quanto lo stesso Comune sollecitava le varie attività ricettive e i pubblici esercizi a riaprire e ad avviare la stagione e, quest’ultime, coraggiosamente riaprivano le attività perché è chiaro come su Venezia l’offerta sia in grado di condizionare la domanda. Purtroppo, dobbiamo però prendere atto che il Comune della città Metropolitana non ci sta mettendo lo stesso coraggio, considerando che l’offerta culturale deve essere chiara e rafforzata. Riteniamo che aprire i musei civici – punta di diamante del turismo di qualità – per un tempo limitato e centellinato, sia un errore che rischiamo di pagare in termini di turismo di qualità considerato che non si riesce a comprendere la prospettiva del CDA della città in materia di offerta qualitativamente alta in modo che anche la domanda lo sia. Abbiamo il sentore, invece, che per questo Comune il turismo culturale sia quello che banchetta impunito sugli scalini delle nostre chiese oppure quello che non chiede conto ai crolli dei tetti rispetto ai nostri edifici storici da tempo abbandonati all’incuria (un noto hotel del Lido ne è un chiaro esempio) oppure radere al suolo un parco monumentale simbolo dello stile Neoclassico-Liberty come lo storico ex ospedale del Lido. Noi non ci stiamo. La cultura deve ripartire con un piano certo e serio che, a fronte della grave situazione internazionale, possa spingere i turisti internazionali che intendono visitare Venezia e che amano Venezia. Di certo non è nostro intento sottovalutare il Covid-19 ma abbiamo imparato in questi mesi, a nostre spese, che le misure preventive contengono il fenomeno e siamo certi che, se queste misure verranno rafforzate riusciremo a superare questa fase”.