Materiale ritrovato dai pescatori in mare

Coldiretti Impresa Pesca e l’Università di Ferrara, in collaborazione con la marineria di Chioggia, stanno realizzando un progetto per sensibilizzare ulteriormente i pescatori a raccogliere i rifiuti al fine di contribuire alla protezione degli ambienti marini ove si svolgono le attività di pesca. Il progetto rientra nelle iniziative dello sviluppo sostenibile della pesca e acquacoltura della Dgr.  973/2018 nell’ambito della programmazione Feamp Italia 2014-2020. L’obiettivo è quello di ripristinare le aree marine degradate a causa dei rifiuti da pesca e non, presenti sui fondali, e ridurre l’impatto delle reti fantasma sulla risorsa ittica. “Già da qualche mese i nostri pescatori si stanno impegnando in questa iniziativa con esiti interessanti- afferma Alessandro Faccioli di Coldiretti Impresa Pesca- azioni come queste contribuiscono a migliorare la biodiversità marina locale grazie al ripristino degli habitat naturali.”

Il progetto infatti è coordinato dall’Università di Ferrara, che si occuperà di analizzare e campionare i rifiuti e di relazionarne gli esiti, mentre Coldiretti Impresa Pesca Rovigo preparerà l’attività divulgativa e informativa da presentare ai portatori di interesse per sensibilizzarli maggiormente sull’argomento, aumentare la consapevolezza in merito all’impatto dei rifiuti e disincentivare l’abbandono in mare di reti e attrezzi.

Diverse azioni caratterizzano il progetto che avrà la durata di un anno: una di queste, si sviluppa mediante l’utilizzo di imbarcazioni da pesca a strascico della marineria di Chioggia che opereranno nelle zone solitamente utilizzate per le catture giornaliere nell’Alto Adriatico. Il materiale di rifiuto raccolto nelle reti da pesca verrà trattenuto a bordo e successivamente sbarcato al porto di Chioggia per la successiva caratterizzazione. I rifiuti verranno poi catalogati e classificati grazie al sistema di spettroscopia a infrarosso che determina la composizione polimerica del materiale plastico. Una volta definiti i quantitativi e ottenuti i dati, grazie anche al materiale fotografico e video, si procederà con l’attività informativa sul territorio con le categorie interessate. “ Ci impegniamo a maturare una responsabilità sociale d’impresa, contribuendo anche se in minima parte, alla riqualificazione del nostro territorio e dei nostri mari, aumentando così la consapevolezza per la tutela dell’ambiente che ci circonda” conclude Alessandro Faccioli. Un’altra azione propedeutica è la realizzazione di linee guida per un programma di raccolta differenziata a terra in corrispondenza dei porti di sbarco.