Confapi Venezia e Ca’ Foscari hanno sottoscritto una convenzione per la competitività delle PMI.
L’Associazione delle PMI veneziane e l’Università Ca’ Foscari Venezia firmano un accordo di collaborazione sui temi dell’internazionalizzazione, innovazione e digitalizzazione delle imprese, a partire dalla formazione.
Confapi Venezia, l’associazione delle Piccole e Medie Industrie della Città Metropolitana di Venezia e l’università Ca’ Foscari Venezia hanno sottoscritto una convenzione per la competitività delle Piccole e Medie Imprese al fine di attuare una collaborazione nell’internazionalizzazione, innovazione e digitalizzazione delle imprese, nonché nel campo dei progetti di orientamento e occupazione rivolti alle studentesse e agli studenti.
Gli ambiti di intervento e i temi trattati sono le pari opportunità ed imprenditorialità femminile e l’internazionalizzazione e nuovi mercati.
Per le pari opportunità si tratta di dare sostegno alle donne avvicinando le studentesse ai settori “STEM” (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) nei quali la presenza femminile è molto ridotta.
Nel corso degli ultimi sette anni, le catene globali del valore hanno subito disequilibri ed interferenze che hanno penalizzato la competitività delle imprese territoriali, in particolare nei rapporti con Cina ed Asia-Pacifico. Per questo motivo Confapi Venezia ha sottoscritto il programma di cooperazione “Venice – Tianjin Technology and Innovation Cooperation Platform (VTTICP)” con il Governo della Municipalità autonoma di Tianjin (una delle quattro maggiori municipalità della Cina e nono porto mondiale), inserito nel contesto della cooperazione sottoscritta dal Governo italiano per la creazione di un Parco delle Piccole e Medie Imprese italiane a Tianjin. La cooperazione con Ca’ Foscari sarà volta al trasferimento di competenze alle PMI ed all’affiancamento in progetti di innovazione, adattamento e trasferimento tecnologico.
Il componente di giunta di Confapi Venezia, con delega all’Internazionalizzazione, Simone Padoan, quale primo fautore dell’iniziativa, ha dichiarato: “I dati ISTAT dimostrano che in Italia il 94,7% delle imprese manifatturiere ha meno di 50 addetti ed occupa il 52% della forza lavoro di settore. Le imprese che hanno tra 10 e 50 addetti investono circa l’1,5% del fatturato annuo in Ricerca e Sviluppo, mentre le medie imprese con più di 50 addetti investono appena lo 0,62%. Le imprese territoriali rispecchiano perfettamente la statistica nazionale e le difficoltà che le nostre aziende stanno subendo, nel mantenere i livelli di competitività, ci hanno spinto a ricercare il partenariato dell’Università, in modo da aggregare le aziende per trasferire loro nuovi talenti e creare un effetto leva che moltiplichi il loro impatto sulle catene globali del valore, attraverso azioni di innovazione, ricerca e sviluppo e trasferimento di competenze”.
Il Prorettore vicario Antonio Marcomini ha aggiunto: “Questo è un momento più che mai favorevole per tradurre le idee in progettualità. Ca’ Foscari intende rispondere attivamente alle richieste di formazione e innovazione espresse dal territorio e dalle imprese. La internazionalizzazione delle PMI richiede anche un supporto culturale da affiancare a quello economico-gestionale e scientifico-tecnologico. Il nostro Ateneo vuole svolgere un ruolo di riferimento per le imprese, in particolare le PMI, impegnate nella sfida di rilancio post-pandemico attraverso il PNRR. L’approccio sistemico è quello vincente”.