“Come non essere d’accordo con la proposta dell’assessore Venturini. Parlare di Statuto Speciale per Venezia significa riconoscere la peculiarità e la fragilità, fisica ed economica, del territorio veneziano e della sua Laguna, compresa la sua gronda, elementi unici. Venezia è indubbiamente una città speciale, diversa dalle città del resto del mondo. E questo crediamo debba essere riconosciuto come incontestabile anche dal Governo che dovrà rifinanziare, intanto, la Legge Speciale”.
Così interviene nel merito Emiliano Biraku, vice presidente Confesercenti Metropolitana Venezia Rovigo, sottolineando che nonostante il grande indotto turistico, Venezia, rimasta orfana di una grande vocazione industriale e produttiva che aveva caratterizzato la sua storia fino alla fine del secolo scorso, può esser considerata ormai un’area con un’economia monotematica, che la espone a fragilità e debolezze.
Mestre – sostiene Confesercenti- non può ridursi a un “dominio”, ha tutte le potenzialità per sviluppare una politica di rigenerazione urbana delle periferie, investimenti sulla valorizzazione e del commercio locale e riqualificazione dei servizi di prossimità; può attrarre investimenti sulle start-up, nuove forme di impresa e di lavoro, e sull’innovazione, implementando un nuovo piano strategico di turismo complementare alla Città Storica.
“La più decisiva e cruciale problematica per il futuro è che Venezia non è più una Città – prosegue Biraku – Dal nostro punto di vista, basti pensare al mancato finanziamento dei distretti commerciali specifici alla nostra città storica. Parlare perciò oggi di statuto speciale va ad aggiungere un ulteriore tassello a tutta una serie di opportunità e progettazioni che stanno vedendo protagonista il nostro territorio comunale in questi ultimi anni e che vedono coinvolta anche la Regione del Veneto, una fra tutte la ZLS per Marghera”.
Soprattutto – prosegue Confesercenti – si traduce in maggiori risorse da destinare alla manutenzione di Venezia, che deve essere intesa non solo come salvaguardia dello straordinario patrimonio artistico e storico che abbiamo ereditato, ma anche come opportunità per liberare risorse locali ad oggi impegnate in tali operazioni in un’ottica di miglioramento della vivibilità, tenuta e sostenibilità della Città sia per i suoi residenti e operatori economici di oggi e futuri.
Proprio per questo, Venezia e la sua Laguna hanno tutti i requisiti per chiedere uno Statuto
speciale che possa proteggere l’integrità ambientale ed il tessuto socio-economico. Creare una nuova area a statuto speciale come la laguna veneta, oltre a regioni e province già previste dalla nostra Costituzione, è possibile dal momento che – come è noto – la Comunità Europea favorisce la creazione di aree a tassazione diversificata e zone a economia speciale.
Occorre lavorare per dare maggiori poteri agli organi amministrativi locali, prevedendo autonomia di prelievo e spesa, mantenimento della raccolta fiscale nel proprio territorio, possibilità di autonoma manovra sulla leva fiscale con sgravi per le attività produttive non turistiche che vorranno insediarsi in laguna.
“Auspichiamo quindi che possa presto aprirsi un dibattito sul tema anche a livello politico nazionale, per il quale Confesercenti si rende adopererà per favorire la costituzione di un tavolo che dovrebbe vedere la partecipazione dei principali attori politici, non solo locali, e le categorie economiche del territorio veneziano”.