Bertolazzi e Fantuzzi: «Il fondamento della democrazia è il consenso degli elettori e in questa tornata elettorale europea ben 800.000 veneti hanno scelto FDI a fronte di 270.000 che hanno votato per la Lega»

In risposta al Sindaco di Treviso Mario Conte che, commentando l’andamento provinciale e regionale delle Elezioni Amministrative ed Europee 2024, ha dichiarato che la Lega “non deve diventare un’imitazione di Fratelli d’Italia”, sul punto rispondono il Capogruppo di FDI in Consiglio Comunale a Treviso Guido Bertolazzi e il Portavoce dei Sindaci di FDI, nonché sindaco di San Polo di Piave, Nicola Fantuzzi.
Il Capogruppo Bertolazzi: «Comprendiamo l’agitazione ed il timore degli amici leghisti, storici alleati, che per la prima volta da diversi decenni devono fare i conti, soprattutto in Veneto, con un Partito alleato come Fratelli d’Italia che ha superato il “Carroccio” in termini di voti e di radicamento territoriale – afferma – Si tratta di agitazione e timore di perdere ciò che considerano qualcosa di propria esclusiva pertinenza, ossia la Presidenza della Regione. Tuttavia, il fondamento della democrazia è il consenso degli elettori e in questa tornata elettorale europea ben 800.000 veneti hanno scelto FDI a fronte di 270.000 che hanno votato per la Lega.  Questo è l’unico dato politico oggettivo, quello basato sul consenso degli elettori, il resto sono solo personali e fantasiose interpretazioni che si scontrano con la realtà, florida, del nostro partito. Dissentiamo quindi da chi, come il Sindaco Conte, afferma che FDI “non pensa ai veneti, ma ai numeri”».
Il Portavoce dei Sindaci di FDI Fantuzzi: «Il primo cittadino trevigiano forse voleva dire il contrario e si è confuso: FDI ha “grandi numeri” proprio perché pensa prima ed esclusivamente ai cittadini veneti e italiani e i “numeri” sono la logica conseguenza dell’apprezzamento dei Veneti allo straordinario lavoro di Giorgia Meloni e di FDI. Anche perché, a differenza di ciò che pensa il Sindaco Conte – ovvero che “Meloni ha stravinto su obiettivi europei più che veneti, ma gli elettori scelgono Zaia, come Conte o Fedriga” – il lavoro della Premier Giorgia Meloni e di FDI non è per gli “obiettivi europei”, ma bensì per il bene dell’Italia, dei veneti e degli italiani tutti. Solo così si spiega che dal 32% delle Elezioni politiche del 2022 siamo passati al 37% delle Europee del 2024, prima Regione in Italia per percentuali di FDI».
«Quanto poi alla ritrita litania “ma alle amministrative i veneti scelgono la Lega, Zaia, Conte o Fedriga”, alla base del principio di democrazia c’è il ricambio, rappresentato dal limite di mandati elettorali e dalla ricchezza di poter esprimere visioni nuove e che diano nuovo slancio. Ciò detto ricordiamo anche che nei grandi centri, così come in quelli più piccoli, nelle ultime tornate elettorali FDI è risultato spesso il primo partito, nella Marca quanto in tutto il Veneto. Un dato importante che deve far riflettere sulla voglia di nuove visioni e nuovi carismi» continuano i due esponenti di Fratelli d’Italia.
«Infine, ricordiamo agli amici alleati leghisti, terrorizzati dal perdere la Presidenza della Regione, che nell’ottobre 2009 – quando l’anno precedente aveva ottenuto appena l’8% dei consensi alle Elezioni politiche – la Lega ottenne la Presidenza del Veneto a discapito del PDL che veleggiava ancora oltre il 38%, questo grazie ad un accordo politico Berlusconi-Bossi. Pertanto, crediamo che tutti debbano farsi una ragione del fatto che oggi quasi 1.000.000 di veneti ha deciso, inequivocabilmente che il Partito di riferimento in Veneto è FDI, con buona pace di tutti gli amici alleati, con cui discuteremo di visone, idee, progetti per il futuro del Veneto».