Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso, lancia l’allarme sfalcio dell’erba a comuni e Anas. Strade provinciali, fossati e rotonde risultano con erba altissima. E con forti rischi di pericolosità per la circolazione e gli incidenti. Gli sbalzi di temperatura, poi la pioggia, l’esplosione del caldo. Ma sulla viabilità trevigiana la primavera ha portato anche a un problema legato alla manutenzione del verde lungo rotonde e cigli stradali. A causa dell’erba alta in alcuni casi più di un metro la visibilità in rotonde e incroci è molto ristretta.

Ma le competenze tra i vari enti sono esse stesse una selva selvaggia.  Anas, Veneto Strade, Provincia e amministrazioni comunali hanno tutti lo stesso problema. I fondi per la manutenzione stradale e lo sfalcio dell’erba sono risicati e nessuno più riesce a garantire uno sfalcio regolare alla vegetazione. Così in tutta la Marca trevigiana rotonde che sembrano boschi, cartelli stradali semi coperti dalla vegetazione, visibilità ostruita che rischia di provocare incidenti. In Provincia ammettono il problema: un primo appalto di sfalcio d’erba è stato affidato ma non è riuscito a coprire l’intero territorio provinciale.

Il presidente della Provincia, Stefano Marcon, ammette: «L’anno scorso è accaduto lo stesso. Siamo senza soldi, e non per colpa nostra. La Provincia di Treviso ha entrate proprie per 63 milioni, ne dà a Roma 43 e ne restano 20: 10 per mutui e 10 per gli stipendi. Per tutto il resto si vive giorno per giorno, con i risparmi». Il problema è che l’erba alta in prossimità di rotatorie e incroci pericolosi potrebbe costare la vita a qualcuno. Una rete stradale provinciale di 1.200 chilometri che per la manutenzione ordinaria avrebbe bisogno di almeno un paio di milioni di euro. Per tagliare l’erba ma anche per sistemare l’asfalto o cambiare i segnali.