A conclusione di un’intensa attività ispettiva condotta nelle ultime settimane nella provincia di Venezia, i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro, con il supporto del personale delle locali Stazioni CC, hanno riscontrato numerose irregolarità in diversi settori lavorativi, procedendo con denunce, sanzioni e provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale.
Le verifiche hanno interessato cantieri edili, esercizi commerciali, attività di ristorazione e imprese di trasporto, evidenziando gravi inadempienze in materia di sicurezza e tutela dei lavoratori.
Nel dettaglio:
– Sono stati denunciati alla Procura della Repubblica 15 imprenditori per violazioni in materia di sicurezza sul lavoro, tra cui l’omissione di visite mediche obbligatorie, la mancata formazione dei lavoratori e la carenza di misure di prevenzione contro i rischi professionali.
– Sono stati emessi due provvedimenti di sospensione dell’attività per gravi irregolarità, tra
cui l’assenza del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) e la presenza di personale
non regolarmente assunto.
– In ambito edilizio, in particolare nei cantieri di Campagna Lupia e Camponogara, sono state riscontrate significative carenze nelle misure di sicurezza, con l’assenza di dispositivi di protezione individuale e di formazione per i lavoratori, oltre che la presenza di nr. tre
lavoratori in nero, di cui un clandestino sul territorio nazionale;
– Nel settore del commercio e della ristorazione, le verifiche effettuate a Venezia, Portogruaro e Chioggia hanno portato alla contestazione di violazioni riguardanti l’installazione non autorizzata di impianti di videosorveglianza, la mancata formazione per il primo soccorso e la prevenzione incendi.
– Nel settore dell’autotrasporto, i controlli eseguiti nel territorio di San Michele al
Tagliamento hanno portato all’accertamento di irregolarità relative alla dotazione
obbligatoria di estintori e cassette di pronto soccorso a bordo dei mezzi.
L’operazione ha portato all’elevazione di ammende per un totale di 75.000 euro e sanzioni
amministrative per 15.000 euro.
“L’Arma dei Carabinieri – si legge in una nota ufficiale – conferma il proprio impegno nella tutela della legalità e della sicurezza nei luoghi di lavoro, ribadendo l’importanza del rispetto delle normative vigenti a tutela dei lavoratori e della collettività.
Il procedimento penale non risulta concluso e la colpevolezza dei soggetti dovrà essere accertata con sentenza irrevocabile”.