La festa dei lavoratori, ieri mercoledì 1° maggio, ha recato con sé una lieta novella per il mercato dell’offerta lavorativa in Veneto.
La Regione Veneto è infatti intervenuta per dare lavoro a chi è più in difficoltà rifinanziando i lavori di pubblica utilità e di cittadinanza attiva. Con il bando 2019 da 5 milioni di euro approvato martedì 30 aprile, la Giunta di palazzo Balbi, su proposta dell’assessore al lavoro, ha invitato comuni, enti strumentali e società partecipate a presentare, in partenariato con cooperative, associazioni ed enti del privato sociale, progetti per l’inserimento lavorativo di almeno mille disoccupati over 30, privi di ammortizzatori sociali e di tutele.
“Alla vigilia della festa del Lavoro del Primo maggio – commenta l’assessore regionale al lavoro – aver riconfermato questa misura decennale della Regione Veneto, alla quale hanno aderito quasi il 70 per cento dei comuni veneti e che ha offerto occasioni di impiego ad almeno 3.400 disoccupati nell’ultimo quadriennio, dà il segno di un investimento concreto e operativo nella dignità delle persone e nel valore del lavoro”.
Obiettivo dei progetti di cittadinanza attiva e di lavori di pubblica utilità è offrire ai cittadini più in difficoltà, quelli esclusi dalle dinamiche occupazionali e più a rischio di povertà, la possibilità di avere una occupazione e di ritornare con un atteggiamento attivo e propositivo alla ricerca di un lavoro. “Non si tratta solo di offrire una esperienza di lavoro temporaneo – sottolinea l’assessore – ma un percorso di accompagnamento, orientamento e rimotivazione morale e professionale che spezza il circuito negativo della disoccupazione e dell’isolamento sociale. Il vero modo di festeggiare il Primo maggio è offrire il giusto lavoro ad ogni persona”.
Nel 2018 sono stati 66 i progetti di pubblica utilità approvati in Veneto e finanziati dalla Regione con circa 5 milioni di euro: hanno coinvolto 253 comuni creando occasioni di impiego per 689 disoccupati di lunga durata. Nel 2017 erano stati 228 i comuni veneti ad aver avviato progetti per lavori di pubblica utilità, con un finanziamento regionale di circa 5.200.000 euro, che ha consentito di creare opportunità temporanee di lavoro per un migliaio di persone.
Le esperienze di lavoro proposte si sono svolte nei servizi bibliotecari e museali, nel riordino archivi, nella valorizzazione, custodia e promozione dei beni culturali e artistici, nella manutenzione del verde e nell’abbellimento urbano, nella vigilanza di impianti, attrezzature sportive, centri di aggregazione sociale e luoghi pubblici, nell’assistenza agli anziani, nel supporto scolastico, nel controllo del territorio e nella tutela dell’ambiente.
Il nuovo bando, di prossima pubblicazione, conferma la sinergia tra Regione, Comuni e soggetti pubblici e privati: la Regione Veneto finanzia fino a 5 mila euro ogni lavoratore assunto, i Comuni integrano con una somma aggiuntiva pari almeno al 35 per cento della quota pro-capite, al fine di garantire ai destinatari un contratto di lavoro per al massimo sei mesi (minimo 20 ore la settimana) e relativo stipendio, ma anche azioni di orientamento e accompagnamento, e un aiuto nella ricerca attiva di un lavoro.
Tutte le esperienze di lavoro proposte saranno organizzate come ‘training’ all’inserimento lavorativo: la qualità dei progetti verrà misurata, infatti, anche valutando le esigenze e l’impatto sociale ed economico nel territorio di riferimento e monitorando gli esiti in termini di inserimento sociale e lavorativo.